Cosa si intende per immunità?

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  Redazione
  18 October 2023
  6 minutes, 56 seconds

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Nel corso della epidemia di Covid-19 si è parlato moltissimo (troppo spesso in maniera falsa e tendenziale!) d’immunità nelle sue varie forme d’azione e di espressione biologica, generando enorme quanto pericolosa confusione e sfiducia nei confronti della scienza basata sull’evidenza scientifica e del benessere generale.

Si possono sinteticamente distinguere diversi tipi e modalità di risposta immunitaria.

Il nostro sistema immunitario difende l’organismo da infezioni e numerosi altri agenti patogeni. Esso produce proteine specifiche ​​chiamate anticorpi che contrastano o uccidono i germi, come ad esempio virus e batteri. Il risultato è una sorta di protezione biologica, detta appunto " immunità naturale", verso una determinata malattia. Durante l’epidemia il battage televisivo ha fatto sorgere alcune curiosità e quesiti da porre.

Quanto dura l'immunità naturale?

L'immunità naturale nei confronti di un agente patogeno può ridursi nel tempo. Quanto velocemente o lentamente dipende da alcuni fattori come la virulenza del microrganismo, l’assetto e validità del sistema immunitario individuale e le condizioni ambientali specifiche di quella malattia.

Ad esempio, se qualcuno sviluppa l'immunità naturale da un'infezione da COVID-19, l'immunità che ne deriva può svanire dopo 3 mesi. Al contrario, è del tutto improbabile che un bambino si ammali di morbillo e lo contragga nuovamente dopo un secondo contagio (immunità permanente). Quel che segue è relativo ad alcune tipologie di immunità, includendo le differenze esistenti tra l’immunità naturale e quella secondaria, ovvero quella indotta da un vaccino e come entrambi si confrontano una volta venute a contatto con il coronavirus responsabile del COVID-19.

Cos'è l'immunità indotta da vaccino?

I vaccini possono proteggere il tuo sistema immunitario dalle malattie infettive senza farti ammalare. Essi incrementano in modo sicuro la tua immunità utilizzando la versione uccisa o indebolita di un germe, ma adatta comunque per stimolare le difese dell’organismo a reagire verso l’agente patogeno.

Gli effetti collaterali più frequenti sono:

Febbre lieve, arrossamento cutaneo nel punto in cui è stata praticata l'iniezione intramuscolare o sottocutanea. Più occasionalmente, febbre non elevata, eruzione cutanea, dolori articolari e ingrossamento dei linfonodi. Gli effetti collaterali gravi del vaccino sono rarissimi. E in ogni caso tutti affrontabili. Nella grande maggioranza dei casi i benefici della vaccinazione contro una malattia superano grandemente i rischi che questa potrebbe comportare.

L'immunità naturale è migliore di un vaccino?

Sebbene sia vero che l'immunità attiva naturale può rendere immuni a una malattia dopo un solo caso di infezione, si può riscontrare anche l’aspetto negativo, ovvero che bisogna previamente ammalarsi di questa. In tale caso, però, è necessario ricordare che numerose malattie infettive possono causare gravi problemi di salute determinando reliquati permanenti. Ad esempio, in alcune persone, la varicella può causare infezioni polmonari (polmonite), infezioni del sangue (sepsi ) e edema cerebrale (encefalite). Prima che fosse sviluppato un vaccino specifico, questa comune malattia infantile provocava 10.000 ricoveri ogni anno e numerosi casi di morte ed invalidità permanenti. Si possono evitare rischi come questi praticando tutti i vaccini consigliati dal proprio medico di fiducia.

Cos'è l'immunità attiva?

L'immunità indotta da vaccino e l'immunità naturale sono due diverse tipologie di immunità attiva. L’immunità attiva è il termine che appartiene alla scienza medica per indicare la condizione in cui si è esposti ad un fattore capace di stimolare per le vie naturali il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici contro quella data patologia della quale si è affetti.

A seconda della malattia, sia l'immunità naturale che quella acquisita secondariamente in maniera naturale e sia quella indotta dal vaccino possono entrambe durare a lungo.

Cos'è l'immunità passiva?

E’ un altro tipo rilevante di immunità. Invece di produrre anticorpi con il tuo sistema immunitario, si raggiunge l'immunità passiva ricevendo anticorpi da una fonte diversa dal nostro organismo. Questa evenienza può accadere in alcune circostanze: un neonato può ricevere l'immunità passiva dalla madre attraverso la placenta, oppure tramite l’infusione di soluzioni che contengono anticorpi (immunoglobuline). Si potrebbe avere tale necessità anche d’urgenza se una certa malattia infettiva sta dando problemi di una certa gravità clinica (setticemia).

La somministrazione di anticorpi non è raccomandabile per l'utilizzo sistematico.

L'immunità passiva fornisce immediatamente il potere di combattere gli agenti infettivi, mentre possono essere necessarie settimane per sviluppare l'immunità attiva.

In generale, l'immunità passiva non dura così a lungo.

Cos'è l'immunità di gregge?

Questa si realizza quando una malattia contagiosa smette di diffondersi facilmente in quanto un numero largo di persone nella comunità (o "branco") ne è diventato immune. Ciò può essere dovuto all'immunità attiva naturale, all'immunità indotta da vaccino o all'immunità passiva.

I vaccini mirano a creare in modo sicuro e in tempi ridotti l'immunità di gregge contro le malattie infettive limitando il numero di persone che possono ammalarsi e diffondere l'infezione.

Molte persone hanno bisogno di essere vaccinate per aiutare a proteggere coloro che non possono farlo per motivi medici o di altro tipo. Ad esempio, prima che fosse disponibile il vaccino contro il vaiolo, la malattia uccideva milioni di persone ogni anno. Oggi, la vaccinazione di massa ha sostanzialmente liberato il mondo dal vaiolo e dalla polimielite.

COVID: l’immunità naturale contro il vaccino

Alcune persone che non sono state vaccinate contro il COVID-19 si preoccupano della sicurezza dei vaccini e affermano che preferirebbero ottenere l'immunità naturale. Ma ci sono diversi pericoli nell’adottare questi comportamenti.

Se non sei vaccinato, c'è una maggiore possibilità che il virus o il microbo possano farti ammalare in maniera grave. Non c'è modo di sapere in anticipo se la malattia potrà causare sintomi lievi o gravi. Il rischio è anche quello di diffonderlo maggiormente ad altre persone (contagio), compresi i propri familiari. Inoltre, potresti avere il doppio delle probabilità di essere reinfettato dallo stesso agente patogeno rispetto a chi invece ha contratto la malattia mentre era completamente vaccinato.

Se ti ammali di COVID-19, la ricerca e la vasta letteratura scientifica oggi esistente suggeriscono che l'immunità naturale che deriva dalla malattia rende improbabile un'altra infezione da COVID per un massimo di 90 giorni. Tuttavia, gli esperti non sono sempre sicuri della durata di tale livello di protezione.

Ma anche se hai già avuto il COVID, puoi essere infettato di nuovo: diversi studi recenti hanno dimostrato che le persone che l'avevano avuto ma non erano state vaccinate avevano più del doppio delle probabilità di contrarlo nuovamente. Essere completamente vaccinati ti dà anche alcuni mesi di protezione immunitaria, senza farti ammalare dal coronavirus. I vaccini attuali sono più sicuri ed efficaci di quelli iniziali.

Anche se diventano meno efficaci nel tempo, possono comunque aiutarti a proteggerti dall'ammalarti gravemente a causa di un'infezione secondaria e/o opportunista.

Nel Covid-19, se si ricevono due dosi di un vaccino a mRNA (come quelli di Pfizer o Moderna), non si avrà la necessità di un'iniezione di richiamo per almeno 5 mesi.

A prescindere dalla fabbricazione del vaccino, riceverne uno qualsiasi, purché accreditato e validato dagli organi ufficiali di controllo, è di gran lunga meglio che non essere vaccinati, come dimostrano la gran mole attuale degli studi scientifici.

Cosa sono l'immunità ibrida e la super immunità?

L’immunità "ibrida" o "super" sono termini che hanno il medesimo significato.

Le difese dell’organismo potrebbero aver ricevuto un potenziamento immunitario accentuato in breve tempo se ha preso il COVID-19 e successivamente è stato vaccinato.

Gli accertamenti di laboratorio suggeriscono che le persone con immunità ibrida producono livelli più elevati di anticorpi rispetto alle persone che sono state semplicemente vaccinate o infettate.

Inoltre, i loro anticorpi sono più efficaci di quelli delle persone che hanno ricevuto solo i vaccini COVID-19 della prim’ora.

La regola aurea

Non cercare di ammalarsi di COVID-19 con le ormai ben note misure di profilassi rimane la regola aurea anche se sei stato vaccinato. Se invece non sei stato vaccinato, aumentano le probabilità di ammalarsi gravemente di COVID-19 con seri problemi respiratori. Gli esperti non sono sicuri della durata dell'immunità ibrida rispetto all'essere solo vaccinati o infettati. Le prime ricerche suggeriscono che la protezione diminuisce nel tempo. Di fronte alle varianti infettive di COVID-19 come l’Omicron è importante farsi vaccinare e aggiornare la propria immunità con i richiami.

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