L’accordo saltato sul Patto Migrazione e Asilo

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  Michele Bodei
  03 July 2023
  3 minutes, 34 seconds

Si è concluso il 30 giugno il Consiglio Europeo. In queste due giornate intense i 27 capi di governo degli Stati Membri dell’Ue hanno discusso molte questioni: il sostegno all’Ucraina, l’allargamento dell’Ue con Kiev, le nuove sanzioni contro la Russia, le relazioni esterne dell’Ue – con particolare attenzione alla posizione strategica sulla Cina - ma soprattutto è stato votato il Patto europeo su migrazione e asilo, che non è riuscito a raggiungere l’unanimità a causa dell’opposizione di Polonia e Ungheria.

Una proposta in stallo da due anni

Il documento, proposto dalla Commissione, aspettava da due anni di essere approvato. Giusto poco meno di un mese fa era stato raggiunto dal Consiglio un accordo sugli atti legislativi fondamentali: un regolamento che stabilisce una procedura di asilo comune per tutte l’UE e uno sulla gestione dell’asilo e della migrazione, che una volta approvato dovvrebbe sostiture l’attuale regolamento di Dublino con un meccanismo più semplice e solidale, distribuendo i costi tra gli Stati membri.

Come si spiega il voto contrario di Polonia e Ungheria?

Il presidente Orban - che ha proposto di cancellare in Consiglio le conclusioni sulla migrazione - s’è dichiarato contrario alle “forze pro-migrazione europee”, non ritenendo il Piano abbastanza efficace per contrastare l’immigrazione irregolare. Il no di Varsavia, invece, riguarda principalmente i ricollocamenti forzati dei richiedenti asilo e il principio di solidarietà obbligatoria. In alternativa ha proposto un meccanismo di solidarietà volontario - come già sancito dal Consiglio nel 2018. Non è un caso che in Polonia sia già in piano un referendum proprio sul ricollocamento dei migranti, in cui la campagna del governo di Morawiecki – in vista anche per le elezioni del prossimo autunno - alimenta i consensi dei nazionalisti grazie a questa opposizione con Bruxelles.

Qual è stata la reazione degli altri Paesi europei?

Ai negoziati tenuti precedentemente in Consiglio si erano già astenuti la Repubblica Ceca, Malta, la Lituania e la Slovacchia. Non c’è stata un reazione da parte di Parigi, poiché Macron ha dovuto lasciare la riunione in anticipo per intervenire con urgenza alle violente proteste che imperversano in Francia. Ha sorpreso la reazione di Giorgia Meloni, che si è detta “soddisfatta”, difendendo la volontà di Budapest e Varsavia di “difendere i loro confini”. L’Italia è comuqnue uno dei paesi più coinvolti nella crisi migratoria in Europa, motivo per il quale Charles Michel – alla presidenza del Consiglio – punta su Meloni per mediare con Orban e Morawiecki e trovare un acccordo comune tra i 27.Sanchez è il più sconento di tutti, non solo perché pure la Spagna è una delle principali mete dei flussi migratori, ma anche perché il presidente del governo spagnolo aveva in programma di accelerare gli step per mettere in atto il Patto su Migrazione e Asilo durante i suoi sei mesi di turno alla presidenza del Consiglio Ue, inaugurati proprio il 1° luglio.

Perché è importante intervenire su migrazione e asilo?

La gestione dei flussi migratori è stata per l’Unione Europea uno dei temi più difficili e più discussi negli ultimi dieci anni, che ancora oggi preoccupa le politiche di tutti paesi della rotta mediterranea e di quella balcanica. Lo scorso anno l’Unione Europea ha ricevuto quasi un milione di richieste di asilo, la cifra più alta dal 2016. A poche settimane dal naufragio al largo del Pelponneso – del quale al momento si contano 82 vittime e centinaia di dispersi - insieme al Patto sono state bloccate le implementazioni delle Operazioni Frontex e delle relazioni esterne con i paesi confinanti all’Ue, necessarie a prevenire catastrofi di questo tipo.

Ora il Consiglio dovrà negoziare con il Parlamento Europeo - in cui c’è una posizione divergente sulla materia - sperando di poter raggiungere un nuovo accordo sulla materia entro le elezioni europee del prossimo anno, poiché altrimenti i tempi rischiano di allungarsi ancora di più.


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FONTI:

https://www.consilium.europa.e... https://www.euronews.com/my-eu... https://www.consilium.europa.e... https://www.asgi.it/patto-ue-m... https://www.consilium.europa.e...


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Michele Bodei

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