Le banche tremano: il fallimento di Silicon Valley Bank

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  Jacopo Biagi
  24 March 2023
  5 minutes, 1 second

Lo scorso 10 marzo il settore del credito ha subito una forte scossa in seguito all’annuncio del fallimento di Silicon Valley Bank (Svb). La banca, fondata nel 1983 da Bill Biggerstaff e Robert Medaris, è un istituto americano che fin da subito è diventato centro di riferimento per le compagnie impegnate nel settore tecnologico. Svb, che gestiva fondi per oltre 200 miliardi di dollari, era la sedicesima banca americana per dimensione e il suo fallimento è il più grande dai tempi della Lehman Brothers durante la crisi del 2008.

I clienti e gli investimenti della Silicon Valley Bank.

Una particolarità della Svb, che ha poi contribuito al suo crollo, era quella di avere una clientela non diversificata come generalmente si ha nelle grandi banche. La platea di clienti dell’istituto era concentrata unicamente nel settore tecnologico e costituita per la maggior parte da startup e società di venture capital. Un’indagine di Bloomberg riporta che la banca, nel 2021, gestisse quasi la metà dei fondi impiegati per finanziare le startup americane.

Durante gli anni della pandemia di Covid-19 l’industria tech è cresciuta in modo esponenziale generando guadagni ingenti che sono stati depositati presso gli istituti bancari. La Svb ha registrato una crescita di capitale depositato per 140 miliardi di dollari nel periodo tra il 2020 e il primo trimestre del 2022. Per gestire questo ingente flusso di liquidità è stata presa la decisione di investire il denaro in obbligazioni a lungo termine in modo da ottenere rendimenti più alti possibili. Alla fine del 2022, la Silicon Valley Bank aveva investito capitali per 100 miliardi di bond governativi, di cui, quasi la metà, costituita da titoli di durata superiore a 5 anni.

I problemi sorgono nel momento in cui la Federal Reserve (Fed), per fronteggiare la crescente inflazione, ha scelto di attuare una politica restrittiva. I tassi di interesse sono stati alzati oltre il 4% causando la svalutazione dei titoli di stato acquisiti quando i tassi erano prossimi allo 0 (l’aumento dei rendimenti è inversamente proporzionale rispetto ai prezzi, che quindi sono scesi). I bassi tassi di interesse favoriscono un modello economico in cui risulta più conveniente tollerare perdite nel presente puntando invece sui guadagni futuri. Per anni i tassi di interesse si sono mantenuti bassi favorendo la diffusione delle startup sovvenzionate dagli investimenti di venture capital. Con l’aumento dei tassi da parte della Fed, le startup si sono ritrovate in difficoltà economica. Puntare su guadagni futuri non è più una scelta allettante e per questo motivo gli investimenti di venture capital, che scommettono sul decollo delle startup nella speranza di ottenere ingenti ritorni in futuro, sono calati in modo significativo. Le startup, per sviluppare i progetti e continuare a crescere, sono state costrette a ritirare i propri capitali depositati presso le banche come la Svb.

Viene meno la fiducia.

La crisi vera e propria è iniziata qualche giorno prima del fallimento della banca. Le startup stavano ritirando gran parte dei depositi intaccando la riserva di liquidità conservata presso gli istituti bancari. La Silicon Valley Bank, ormai a corto di denaro liquido, si è vista costretta alla vendita di un pacchetto obbligazionario per 21 miliardi di dollari generando, allo stesso tempo, perdite per 1,8 miliardi. Quando la banca il 9 marzo ha annunciato un aumento di capitale da quasi 2 miliardi di dollari per coprire le perdite subite si è scatenato il panico. I clienti della banca allarmati per la situazione sono corsi a ritirare il proprio denaro; alla sera del 9 marzo si registravano oltre 40 miliardi di dollari ritirati dall’istituto di credito. La banca non potendo più coprire l’emorragia di liquidità è stata costretta a dichiarare fallimento.

L’intervento delle autorità americane.

Dopo il crollo di Silicon Valley Bank i miliardi di dollari di depositi sono stati trasferiti alla Deposit Insurance National Bank di Santa Clara, istituto temporaneo creato dal Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic). Tramite questo istituto, ai clienti della banca fallita, sarà permesso ritirare i propri depositi. Normalmente, per legge, la Fdic garantisce solo per i depositi fino a 250mila dollari che, nel caso di Silicon Valley Bank, rappresentava solo una minima parte dei depositi (tra il 3% e il 7%). Eccezionalmente il Tesoro statunitense, tramite un fondo interbancario, si è fatto garante per l’intero ammontare dei depositi di Svb coprendo anche somme oltre i 250mila dollari garantiti per legge. La Fdic, nel frattempo, procederà probabilmente verso una vendita smembrata delle attività di Svb.

Per scongiurare ripercussioni e reinstaurare fiducia nel sistema bancario la Federal Reserve ha stanziato 25 miliardi di dollari per un nuovo programma di prestiti riservato alle banche in difficoltà. Lo scopo del programma sarebbe quello di fornire liquidità alle banche scongiurando la necessità di vendere titoli di stato che genererebbero perdite per via degli alti tassi di interesse.

Il fallimento di Silicon Valley Bank è stato causato da una serie di circostanze, che hanno contribuito alla caduta di un istituto che si reggeva in precario equilibrio. L’aumento dei tassi di interesse e la platea di clienti non differenziata hanno innescato una spirale fuori controllo che ha portato al fallimento della banca. Gli analisti evidenziano che la Svb, per via delle proprie scelte nella gestione dei capitali, era un istituto particolarmente vulnerabile all’aumento dei tassi a differenza di altre grandi banche, finanziariamente più solide ed equilibrate, che hanno gestito più oculatamente l’aumento dei tassi di interesse. Si evince, quindi, che il fallimento di Svb sia stato provocato da cause interne all’istituto e non da una crisi generale del mercato finanziario come per la Lehman Brothers nel 2008.

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Fonti consultate per il presente articolo:

Immagine: https://unsplash.com/it/foto/9j8k3l9afkc

https://www.repubblica.it/economia/2023/03/11/news/silicon_valley_bank_svb_fallimento_cosa_succede-391570569/

https://www.wired.it/article/silicon-valley-bank-fallimento-cosa-successo-fed-tassi-interesse/

https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-03-17/fed-alarms-at-svb-began-more-than-year-ago-as-examiners-changed?srnd=premium-europe&leadSource=uverify%20wall

https://www.repubblica.it/economia/2023/03/20/news/la_settimana_che_ha_fatto_tremare_le_banche-392520754/

https://www.wsj.com/articles/silicon-valley-bank-svb-financial-what-is-happening-299e9b65

https://www.nytimes.com/2023/03/14/business/silicon-valley-bank-gregory-becker.html

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/12/il-fallimento-della-silicon-valley-bank-ecco-cosa-una-banca-non-dovrebbe-mai-fare/7093147/

https://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/tlc/2023/03/10/silicon-valley-bank-fallisce-e-spaventa-i-mercati_0e8e2a31-aecf-4bab-bd78-e83f00fb581f.html

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