Willow Project: una mossa poco green da parte del “climate president”

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  Filippo del Monte Alia
  04 April 2023
  5 minutes, 29 seconds


Di che cosa si tratta?

All’inizio del mese di marzo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha deciso di approvare il controverso Willow Project, un progetto di trivellazione da 8 miliardi di dollari alla ricerca di gas e petrolio nell’Alaska settentrionale. I siti dove avverrà l’estrazione del prezioso oro nero si trovano all’interno della National Petroleum Reserve, un vastissimo territorio di proprietà federale, e di conseguenza necessitano dell’autorizzazione del governo federale per essere sfruttati dai privati. L’azienda autorizzata è il colosso petrolifero privato ConocoPhillips, che ha messo in piedi un progetto di proporzioni straordinarie. Si stima infatti che possa arrivare a produrre circa 600 milioni di barili di greggio nel corso di 30 anni, che se consumati causerebbero una quantità di emissioni pari a quelle prodotte dal Belgio; si parla di un totale tra le 260 e le 280 milioni di tonnellate di gas serra, che secondo alcune fonti corrispondono a più del doppio delle emissioni che verrebbero tagliate attraverso progetti di energia pulita entro il 2030.

Il progetto era stato già approvato dall’amministrazione Trump nel 2020 e aveva già all’epoca causato non poche proteste da parte di attivisti per il clima e popolazioni native. Nel 2021, tuttavia, un giudice federale dell’Alaska aveva bloccato il progetto per via di imprecisioni nelle analisi presentategli. Con la vittoria di Biden si pensava che la questione fosse chiusa, ma l’amministrazione Democratica sostiene di non aver potuto bloccare definitivamente Willow in quanto la ConocoPhillips aveva ancora in locazione il terreno, ottenuto oltre 20 anni fa, e, stando a quanto dice l’amministrazione, avrebbe vinto un’eventuale causa legale che sarebbe potuta costare fino a 5 miliardi di dollari al governo americano. Un contratto di locazione, infatti, è come dice il nome un contratto stipulato tra le due parti, la cui rottura pertanto necessita di un motivo valido. In caso di una rescissione di questo contratto senza un motivo valido, il governo avrebbe dovuto ricompensare la compagnia anche per i potenziali profitti ottenuti dalla compagnia se avesse ottenuto il permesso di trivellare.

L’approvazione del progetto ha incontrato una fortissima opposizione da parte di gruppi ambientalisti e delle comunità nativi della zona e ha causato un’indignazione generale tra i sostenitori di Biden, che veniva definito come il primo “climate president” degli Stati Uniti, ma che in realtà ha approvato più progetti di trivellazione del suo predecessore, Donald Trump, nei suoi primi 25 mesi di presidenza.

Le conseguenze del Willow Project

L’Alaska è una delle regioni del globo più sensibili al cambiamento climatico e più soggette allo scioglimento dei ghiacci, che verrebbe ulteriormente accelerato da un progetto di questa portata. Il sensibile aumento dell’inquinamento della zona avrebbe naturalmente un impatto devastante sull’ecosistema della zona, popolata da un gran numero di specie protette o che costituiscono un’importante fonte di sostentamento per le popolazioni locali. I nativi, oltre a vedere il proprio stile di vita messo in pericolo, sostengono anche che un progetto di tali dimensioni avrebbe dirette conseguenze sulla loro salute, già compromessa dalle operazioni già presenti nei dintorni dei villaggi. Un’infermiera ha raccontato al Guardian che quando ha iniziato a lavorare per la clinica del suo villaggio una sola persona prendeva farmaci per contrastare disturbi respiratori, mentre quando ha lasciato la clinica le persone erano aumentate a 75. Secondo i dati atmosferici della ConocoPhillips, però, la qualità dell’aria non è compromessa a tal punto da causare tali disturbi, che sono invece da ricondurre ad altre cause, come per esempio il fumo.

Esistono però anche molte voci a favore di questo progetto, che porterebbe soldi, infrastrutture e lavoro alle comunità. Sono state tutt’altro che trascurabili le pressioni politiche esercitate sulla Casa Bianca per l’approvazione di un piano di questa portata. Lo Stato dell’Alaska, infatti, è particolarmente dipendente da progetti di estrazione di questo tipo dal punto di vista economico ed è questa dipendenza che ha portato i suoi rappresenti presso il Congresso a esprimersi in favore di questo progetto in modo univoco, nella speranza di ravvivare questa industria cardine del loro stato e da tempo in declino. I nomi dei maggiori politici che si sono pronunciati in favore del piano sono la senatrice repubblicana Lisa Murkowski e la prima rappresentante delle comunità native eletta al Congresso, Mary Peltola. Inoltre, fanno certamente gola i 17 miliardi di dollari di profitti che la ConocoPhillips ha promesso che l’intero progetto genererà per il governo.

Come mai Biden ha deciso di approvare questo progetto?

Durante la campagna elettorale che lo ha portato alla vittoria, il presidente Biden aveva esplicitamente promesso di impedire l’approvazione di nuovi progetti di trivellazione su suolo federale. Come si spiega allora un cambio di rotta così drammatico, definito da molti una vera e propria “bomba al carbonio”?

Le ragioni citate dal Times sono quelle che ci aspettiamo tutti: un quadro legale complicato, l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, le pressioni esercitate dai politici dell’Alaska e naturalmente la crisi globale dell’energia.

Il quadro legale è stato già analizzato in sezioni precedenti, così come anche le pressioni politiche esercitate da alcune comunità, ma soprattutto dai rappresentati dell’Alaska previamente citati.

Secondo un articolo del New Yorker, l’approvazione del Willow Project ha anche un marcato scopo politico, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno. Infatti, anche se ancora per diversi anni non verranno estratte risorse dal suolo, Biden si sta adoperando per ridurre i prezzi del carburante e del gas, aumentati sensibilmente a cause della guerra in Ucraina, e placare in tal modo il malcontento interno che si è venuto a creare. Ancora una volta, la crisi energetica influenza sensibilmente le decisioni politiche prese dai governanti. Questa mossa politica potrebbe però rivelarsi un’arma a doppio taglio. Una parte consistente dell’elettorato del presidente, infatti, è costituita da giovani progressisti e fortemente interessati al cambiamento climatico e che hanno contribuito all’elezione di Biden proprio perché quest’ultimo si era apertamente schierato a favore della causa climatica in campagna elettorale. Naturalmente questa mossa, percepita come un cambio di rotta, potrebbe costare a Biden il voto di questa fetta di elettorato fortemente delusa. Non possiamo sapere se il calcolo politico di Biden è corretto oppure un suicidio, solo il risultato delle presidenziali ce lo dirà.

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Fonti utilizzate per la scrittura dell’articolo:

https://unsplash.com/it/foto/obsGVMn8lU8

https://www.theguardian.com/us-news/2023/mar/13/alaska-willow-project-approved-oil-gas-biden

https://www.nytimes.com/2023/03/12/climate/biden-willow-arctic-drilling-restrictions.html

https://www.theguardian.com/environment/2023/mar/14/biden-president-approved-alaska-willow-project

https://www.theguardian.com/science/audio/2023/mar/21/willow-project-what-could-the-carbon-bomb-mean-for-the-environment-podcast

https://www.theguardian.com/us-news/2023/mar/10/al-gore-biden-alaska-oil-drilling-willow-development

https://www.reuters.com/world/us/willow-oil-gas-project-alaska-sparks-green-opposition-2023-03-03/

https://www.nytimes.com/2023/03/13/climate/willow-biden-oil-climate.html

https://ilmanifesto.it/altro-che-green-biden-firma-per-trivellare-lalaska

https://www.newyorker.com/news/daily-comment/why-did-the-biden-administration-approve-the-willow-project

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