Greenwashing: dietro le apparenze ecologiche spesso si nasconde l'inganno.

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  Valeria Fraquelli
  27 ottobre 2023
  2 minuti, 38 secondi

Negli ultimi anni, il termine "greenwashing" è diventato sempre più familiare, con articoli nei principali giornali e discussioni che mettono in luce questo fenomeno. Il greenwashing rappresenta un grave problema sotto molteplici aspetti poiché non sempre dietro ad apparenze ecologiche si cela la verità. 

Spesso, ci imbattiamo in aziende che, sotto l'etichetta "verde" e dichiarazioni di sostenibilità come "bio" o "ecosostenibile", nascondono pratiche dannose per l'ambiente. Questo fenomeno si basa molto spesso sull'inganno, convincendo i consumatori che le aziende stiano lavorando in armonia con la natura, mentre la realtà è ben diversa.

Il greenwashing è, in pratica, una tattica di comunicazione che sfrutta le preoccupazioni delle persone, in questo caso quelle relative all'ambiente. Le aziende si presentano come amiche dell'ambiente, ma spesso le loro azioni non rispecchiano queste dichiarazioni. Questa strategia è diventata sempre più comune poiché la sostenibilità è diventata negli ultimi anni una priorità per molte persone.

E se all’inizio questa tattica comunicativa era relativamente poco usata, adesso il greenwashing non è più una pratica isolata: ci sono, oggi, aziende “costantemente impegnate a costruire ad arte un’immagine di sé attivamente coinvolta nella prevenzione della salute femminile, per esempio, o nelle questioni di genere – secondo quello che è detto "pinkwashing" o "genderwashing". Ancora, realtà che ostentano vicinanza e sostegno a forme di sessualità non binaria ma che poi non corrispondono al portato reale delle iniziative  correlate. In questo caso, parliamo di un'altra forma di comunicazione ingannevole: il "rainbow washing”.

Le aziende che enfatizzano costantemente il loro impegno ambientale spesso sono le principali responsabili del greenwashing. Utilizzano immagini suggestive e tonalità di verde per creare l'illusione di un forte impegno per l'ambiente. Gli esperti consigliano di leggere attentamente le etichette e di diffidare di dichiarazioni troppo enfatiche.

Per combattere il greenwashing, sono state sviluppate linee guida per l'uso di affermazioni di marketing ambientale, che richiedono trasparenza e chiarezza nelle comunicazioni aziendali, le cosiddette 

Il greenwashing non è un fenomeno isolato. Grandi aziende come H&M, Walmart e persino Volkswagen sono state coinvolte in scandali legati a pratiche ingannevoli. H&M, ad esempio, ha lanciato una linea "Conscious" rispettosa dell'ambiente, ma ha anche prodotto numerose altre linee che vanno in direzione opposta.

In conclusione, il greenwashing è una minaccia reale, ma i consumatori possono difendersi leggendo attentamente le etichette e segnalando pratiche pubblicitarie ingannevoli. La consapevolezza e la trasparenza sono fondamentali per svelare le pratiche che minacciano il nostro pianeta.


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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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