Il Marocco ha vinto le elezioni per guidare il Consiglio sui Diritti Umani

Storica elezione del Marocco alla Presidenza del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite

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  Wiam Kessab
  20 gennaio 2024
  3 minuti, 17 secondi

Il 10 gennaio a Ginevra, il Marocco è stato eletto come Presidente del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per l'anno 2024. Il Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione africana e dei marocchini residenti all'estero ha comunicato che su 47 membri del Consiglio, il Marocco ha ottenuto 30 voti, contro la candidatura del Sudafrica ne ha ottenuti solo 17.

Il Marocco ha ottenuto per la prima volta la presidenza del Consiglio dei Diritti umani dell’Onu. Il nuovo Presidente sarà Omar Zniber, rappresentante permanente del Marocco presso le Nazioni Unite dal 2018. L’elezione del Marocco alla Presidenza del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite rappresenta un riconoscimento senza precedenti da parte della Comunità Internazionale e segna così, un momento storico per il paese.

Il Consiglio per i Diritti Umani rappresenta il principale organismo delle Nazioni Unite incaricato di promuovere i diritti umani su scala mondiale. Al fine di assicurare una distribuzione geografica equa, è stato stabilito che, nel 18° ciclo, corrispondente all'anno 2024, la presidenza sarebbe stata assegnata a un paese africano. Il Consiglio dei Diritti Umani, che si riunisce periodicamente nel corso dell'anno detiene l'autorità per rafforzare il monitoraggio del rispetto dei diritti umani da parte dei Paesi e può anche autorizzare indagini o imporre sanzioni in risposta a violazioni significative e sistematiche dei diritti umani.

L'elezione del Marocco riflette il riconoscimento da parte della Comunità Internazionale della chiara visione del Re Mohammed VI in merito alla protezione e promozione dei diritti umani. Il comunicato sottolinea che, sotto la leadership di Sua Maestà il Re, il Marocco ha fatto una scelta irreversibile nel consolidare lo Stato di diritto e nell'adoperarsi per il rispetto dei diritti umani.

Nasser Bourita, Ministro degli Affari Esteri del Marocco afferma che questa decisione, sancita dalla Costituzione del 2011, si manifesta attraverso un costante impegno nelle riforme, mirate principalmente al rafforzamento della democrazia, alla promozione dell'uguaglianza tra donne e uomini, alla giustizia sociale e territoriale, all'effettiva tutela dei diritti umani complessivamente, alla partecipazione inclusiva e all'empowerment dei giovani.

Il Regno del Marocco, riconosciuto per il suo contributo nel Consiglio dei Diritti Umani, specialmente nei processi formativi di tale organismo, accoglie con soddisfazione la fiducia che gli è stata accordata. Questo rappresenta un segnale significativo da parte della comunità internazionale a favore del suo approccio costruttivo e della sua guida unificante su questioni cruciali come il dialogo interreligioso, la tolleranza, la lotta contro l'odio razziale, nonché il diritto a un ambiente sano e sostenibile, i diritti dei migranti e l'impatto delle nuove tecnologie. Durante la sua presidenza, il Regno manterrà fedeltà alla linea seguita nei suoi tre mandati nel Consiglio dei Diritti Umani, privilegiando sempre il dialogo, l'incontro e il consenso. Intende pertanto continuare attivamente, in collaborazione con i membri del Consiglio e tutti i gruppi regionali, a rafforzare e ampliare l'influenza di questo importante organo del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite.

Tuttavia, non tutti hanno accolto con favore questa decisione. Il primo a esprimere critiche è stato il Fronte Polisario, il movimento che reclama l'indipendenza nazionale del Sahara occidentale.

È opportuno ricordare però che nel 1999, il Re Mohammed VI è salito al trono e ha dedicato notevoli sforzi alla promozione dei diritti umani all'interno del Regno. A conferma di ciò, si evidenziano la promulgazione della Costituzione del 2011, l'emanazione del codice del diritto di famiglia, l'attenzione rivolta alla promozione del dialogo sociale nel rispetto delle libertà politiche, l'impegno per l'uguaglianza tra donne e uomini, la promozione della giustizia sociale e territoriale, e la reale tutela dei diritti umani.

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Fonti consultate per il presente articolo:

Image: bandiere-sul-campo-di-erba-verde-vicino-alledificio-in-cemento-marrone-durante-il-giorno-yfXhqAW5X0c

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L'Autore

Wiam Kessab

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Wiam Kessab, classe 2001, ha conseguito la laurea triennale presso la Fondazione UniverMantova in mediazione linguistica; lingue per le relazioni internazionali.

Attualmente sta frequentando il corso di laurea magistrale in relazioni internazionali e diplomazia, curriculum in diritto internazionale ed economia presso l’Università degli studi di Padova.

Durante i suoi studi ha sviluppato un forte interesse sia per le relazioni internazionali che per le lingue.

Attualmente è autrice di Mondo internazionale Post per "Società e Legge".

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Wiam Kessab, born in 2001, graduated from the Fondazione UniverMantova in language mediation; languages for international relations.

She is currently attending the Master's degree course in international relations and diplomacy, curriculum in international law and economy at the University of Padua.

During her studies, she developed a strong interest for the international relations and languages.

She is currently author of International World Post for 'Society and Law'.



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