La settimana lavorativa di quattro giorni

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  Federico Quagliarini
  03 marzo 2023
  4 minuti, 41 secondi

La ricerca di Cambridge

Un team di ricercatori dell’università di Cambridge ha pubblicato, lo scorso 21 febbraio, i risultati del più ampio studio finora condotto riguardo alle conseguenze della riduzione della settimana lavorativa da cinque a quattro giorni.

Lo studio, coordinato dall’Organizzazione non profit 4 Day Week Global e dal centro studi Autonomy, ha coinvolto - oltre a quella di Cambridge - diverse università e ha studiato un campione di 2900 dipendenti nel periodo compreso tra giugno e dicembre 2022. Lo studio consisteva per i dipendenti delle aziende coinvolte in una riduzione del 20 per cento dell’orario lavorativo, mantenendo tuttavia lo stesso salario.

Le aziende coinvolte, 61 in tutto, erano state scelte perché già interessate all’opzione della settimana corta. Erano, inoltre, state preparate nei mesi precedenti all’inizio dello studio con una serie di conferenze promosse dall’organizzazione 4 Day Week Global, volte a informare sull’esperienza di altre aziende che avevano già implementato il modello e sugli studi che sono stati condotti sull’argomento. A questo proposito è importante sottolineare come i risultati ottenuti dagli studi e degli esperimenti finora condotti (in generale molto positivi) sono difficilmente generalizzabili su larga scala, essendo le aziende coinvolte (per la maggior parte britanniche) di dimensione medio-piccole e non costituendo un campione statisticamente rilevante secondo diversi economisti.

I risultati dello studio sono comunque incoraggianti e possono portare a studi più approfonditi o incoraggiare, a loro volta, esperimenti in aziende più grandi. Partiamo con il dire che al termine dei sei mesi di durata dello studio, 56 aziende (che delle 61 totali rappresentano il 92 per cento) hanno deciso di mantenere il modello della settimana lavorativa di quattro giorni; tra queste, 18 hanno dichiarato di voler rendere definitiva la modifica.

Il fatturato non è stato sostanzialmente influenzato dalla riduzione dell’orario, registrando un aumento dell’1,4 per cento nelle 23 aziende che hanno tenuto traccia del dato. Questo è già di per sé un risultato sorprendente che è stato raggiunto tramite un modello di ottimizzazione del tempo speso al lavoro. Le aziende hanno infatti seguito delle comuni linee guida che comprendono, per esempio, riunioni più brevi con ordini del giorno più chiari, l’introduzione di sessioni di lavoro fisse allo scopo di ridurre le interruzioni, una nuova formattazione del sistema interno di email che riduce lunghe e inutili catene e un sistema di obiettivi scelti dai dipendenti giorno per giorno.

Sono proprio i dati riguardanti il benessere dei dipendenti ad essere i più incoraggianti: tra i lavoratori che hanno partecipato ai sei mesi dell’esperimento, il 39 per cento risulta meno stressato e il 71 per cento ha ridotto il proprio livello di burnout. Il tasso di dimissioni volontarie si è inoltre ridotto del 57 per cento nel periodo dello studio, mentre il numero dei permessi per malattia si è ridotto del 65 per cento. La gran parte degli intervistati ha anche dichiarato di essere in grado di gestire meglio gli impegni familiari, sociali e di cura personale.

Il modello italiano: il caso Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo, in un comunicato del 16 dicembre scorso alle agenzie, ha comunicato di voler inserire la possibilità di usufruire della settimana lavorativa di 4 giorni, introducendo “un’evoluzione dello smart working con la possibilità di lavoro flessibile fino a 120 giorni all’anno (senza limiti mensili) e la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative a parità di retribuzione, su base volontaria e compatibilmente con le esigenze tecniche, organizzative e produttive della banca.”

Intesa Sanpaolo, che in Italia conta 74000 dipendenti, ha raggiunto l’accordo con i sindacati solo per quanto riguarda i lavoratori delle compagnie assicurative del gruppo, 1264 in tutto. Il protocollo sarà valido fino al 31 dicembre 2025 e secondo Nicola Fioravanti - responsabile della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo - sentito dal Sole 24 Ore, rappresenta “un ulteriore fattore attrattivo per i giovani, particolarmente attenti alle aziende più sensibili rispetto all’equilibrio fra esigenze lavorative e personali”. Spiega Fioravanti che il piano “permette di migliorare le condizioni economiche, lo sviluppo professionale e la risposta alle esigenze delle nostre persone. Le nuove modalità di lavoro da remoto, basate sulla definizione di obiettivi chiari, sulla gestione responsabile del tempo e sulla comunicazione efficace, contribuiranno a ridurre gli spostamenti casa-lavoro, garantendo servizi efficienti a vantaggio dei clienti interni ed esterni.”

Il piano, che al momento esclude i lavoratori degli uffici amministrativi della banca e delle filiali, sembra in linea con quello promosso dall’organizzazione 4 Day Week Global e punta ad essere un modello per il mercato del lavoro italiano.

La posizione dei sindacati

La proposta della settimana lavorativa corta è stata accolta favorevolmente sia dalle aziende che anche dagli stessi sindacati. In Italia, il segretario della CIGL Maurizio Landini ha dichiarato di essere favorevole alla settimana corta in quanto di fronte ai processi tecnologici e che portano un aumento della produttività, si deve praticare anche una redistribuzione della ricchezza, attraverso una riduzione dei tempi di lavoro.

In Germania IG Metall, il sindacato dei lavoratori metalmeccanici, ha addirittura sostenuto che la settimana di soli 4 giorni lavorativi ridurrebbe di gran lunga i licenziamenti, in quanto molti lavoratori risulterebbero meno stressati e più produttivi.

Le adesioni favorevoli dei sindacati si spiegano principalmente nella loro sempre maggiore attenzione alla salute fisica e psichica del lavoratore, oltre che dei suoi diritti.

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Fonti consultate per il presente articolo:

Foto: https://pixabay.com/it/photos/...

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/02/24/si-sperimenta-settimana-lavorativa-di-4-giorniun-successo-in-gb_c5241f66-1490-4404-8d60-18ddf7503580.html

https://www.lastampa.it/politica/2023/02/27/news/landini_serve_la_settimana_di_quattro_giorni_cosi_daremo_piena_dignita_al_lavoro-12664672/

https://www.ilpost.it/2023/02/21/grosso-studio-settimana-lavorativa-quattro-giorni-cosa-dice/

https://www.ilpost.it/2022/12/05/settimana-lavorativa-corta-esperimenti/?utm_source=ilpost&utm_medium=leggi_anche&utm_campaign=leggi_anche

https://www.cam.ac.uk/stories/fourdayweek

https://www.nytimes.com/2023/02/22/business/four-day-workweek-study.html

https://www.ilsole24ore.com/art/lavoro-intesa-sanpaolo-arriva-settimana-corta-4-giorni-ma-manca-l-accordo-i-sindacati-AE6ORmPC

https://www.ilsole24ore.com/art/settimana-4-giorni-e-120-giornate-smart-working-gli-assicurativi-intesa-sanpaolo-AEAykDtC

https://www.adnkronos.com/intesa-sanpaolo-settimana-di-4-giorni-e-smart-working-senza-limiti-mensili_3NuAKonaVisQwyy0duQROL?refresh_ce

https://tg24.sky.it/economia/2022/12/16/intesa-san-paolo-settimana-corta

https://www.linkiesta.it/2023/02/landini-settimana-quattro-giorni/

https://bradfordjacobs.com/blog/whos-doing-the-four-day-workweek/

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L'Autore

Federico Quagliarini

Classe 1994, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Milano, Federico Quagliarini è al contempo vice-direttore di Mondo Internazionale POST nonché caporedattore per l'area Società.

Da sempre appassionato di politica e relazioni internazionali, in Mondo Internazionale si occupa principalmente di questioni legali soprattutto inerenti al diritto internazionale.

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