Le nuove ipotesi di trattenimento alla frontiera: i tribunali italiani sollevano dubbi sul rispetto dei diritti dei richiedenti protezione internazionale

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  Mariasole Caira
  09 ottobre 2023
  3 minuti, 58 secondi

Sin dall’inizio del suo mandato, il Governo ha attuato una serie di misure volte a contrastare l’immigrazione irregolare. Tra queste, particolarmente rilevante è il decreto-legge 20/2023, cosiddetto Decreto Cutro, perché varato simbolicamente dal Consiglio dei ministri proprio a Cutro, qualche giorno dopo il tragico naufragio di un’imbarcazione di migranti proveniente dalla Turchia, avvenuto al largo delle coste calabresi, nel quale hanno perso la vita quasi cento persone.

Il decreto-legge in questione, però, è stato ed è tuttora oggetto di numerose critiche: quest’ultimo, tra le altre cose, introduce un’ulteriore ipotesi di procedura accelerata direttamente alla frontiera, ovvero un tipo di procedura che consente un esame della domanda di protezione internazionale in tempi più rapidi rispetto a quelli normalmente stabiliti, e che di conseguenza assicura minori garanzie.

Il decreto legislativo 25 del 2008, (cosiddetto decreto procedure), prevede la possibilità di esaminare la domanda di protezione internazionale con una procedura di frontiera nei casi in cui il richiedente l’abbia presentata direttamente nelle zone di frontiera dopo essere stato fermato per aver eluso o tentato di eludere i controlli. È proprio in questa ipotesi che è intervenuto il decreto Cutro, introducendo la possibilità di sottoporre il richiedente alla procedura di frontiera anche quando questo provenga da un Paese sicuro. Il decreto ha anche previsto, poi, che nel caso in cui il richiedente sottoposto alla procedura di frontiera non abbia consegnato il passaporto o altro documento equipollente in corso di validità, o nel caso in cui non abbia prestato idonea garanzia finanziaria, possa essere trattenuto, per il tempo necessario per accertare il diritto a entrare nel territorio dello Stato, in centri di crisi allestiti nei luoghi di arrivo oppure, nel caso di arrivi consistenti e ravvicinati, nei centri di permanenza per il rimpatrio. Come naturale prosecuzione del decreto Cutro, è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 21 settembre 2023 un decreto ministeriale che definisce “idonea” tale garanzia finanziaria quando è in grado di garantire allo straniero, per il periodo massimo di trattenimento, un alloggio adeguato sul territorio nazionale, la somma necessaria per il rimpatrio e i mezzi di sussistenza necessari e ne ha fissato l’importo a 4938 euro.

Ovviamente, queste disposizioni hanno sollevato diverse perplessità sotto il profilo del rispetto dei diritti fondamentali e delle garanzie procedurali per i richiedenti protezione internazionale, tenuto conto soprattutto che il trattenimento deve considerarsi una misura eccezionale e limitativa della libertà personale. Non a caso, il Tribunale di Catania, sezione immigrazione, con decisioni che hanno già sollevato un acceso dibattito, non ha convalidato il trattenimento di 3 richiedenti tunisini arrivati in Italia dalla frontiera di Lampedusa.

I cittadini tunisini, dunque provenienti da un Paese designato di origine sicura, non avevano presentato passaporto o altro documento equipollente in corso di validità né idonea garanzia finanziaria, di conseguenza era stato disposto il loro trattenimento. Il giudice, però, ha ritenuto che la presentazione di una garanzia finanziaria come alternativa al trattenimento, e non, invece, come mero requisito amministrativo, fosse in contrasto con la normativa europea, così come interpretata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in una sentenza del 2020, nella quale aveva affermato l’impossibilità di trattenere un richiedente asilo per il solo fatto che lo stesso non possa sopperire alle proprie necessità, per contrarietà agli articoli 8 e 9 della direttiva 2013/33. Il giudice ha fatto anche riferimento a una sentenza delle Sezioni Unite della Corte costituzionale, nella quale, alla luce dell’articolo 10 comma 3 della Cost., avevano escluso la possibilità che la sola provenienza del richiedente asilo da un Paese d’origine sicuro potesse automaticamente privarlo della possibilità di entrare nel territorio italiano per richiedere la protezione internazionale. Pertanto, alla luce di queste considerazioni, il provvedimento di trattenimento dei richiedenti non è stato convalidato ed è stato disposto il loro immediato rilascio.

Si deve ritenere che queste tre decisioni siano solo le prime di una lunga serie (a esse ha, infatti, fatto seguito una decisione del tribunale di Firenze) volta a contrastare le nuove misure adottate dal Governo: queste hanno sollevato, comprensibilmente, numerosi dubbi in merito alla coerenza delle nuove disposizioni dell’esecutivo con la normativa europea e con i principi costituzionali e hanno evidenziato, dunque, la necessità impellente di ripensare la politica sull’immigrazione in Italia, tenendo sempre in considerazione in maniera prioritaria il rispetto dei diritti e della dignità delle persone in cerca di rifugio nel nostro paese.

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Fonti utilizzate per la stesura del presente articolo:

https://www.altalex.com/documents/news/2023/10/05/migranti-tribunale-catania-non-convalida-trattenimento-decreto-cutro-contrasta-con-norme-ue

https://www.asgi.it/asilo-e-protezione-internazionale/asilo-detenzione-cauzione-illegittima/

https://www.questionegiustizia.it/articolo/nota-trib-catania

Fonte immagine:https://unsplash.com/it/foto/T...

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L'Autore

Mariasole Caira

Mariasole Caira ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso la Pontificia Università Lateranense, a Roma, con una tesi in diritto internazionale dal titolo “Cambiamento climatico e flussi migratori: verso una tutela giuridica per i rifugiati ambientali”.

Durante il suo percorso di studi ha frequentato per un semestre l’Université Catholique de Louvain, dove ha avuto modo di approfondire il diritto internazionale.

È da sempre appassionata al tema dei diritti fondamentali, per questo oggi frequenta un Master di II livello presso l’Università La Sapienza sulla tutela internazionale dei diritti umani.

In Mondo Internazionale Post è autrice per l’area tematica di Diritti Umani.

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Diritti Umani

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Diritti umani richiedenti asilo decreto cutro