Siglata la terza dichiarazione congiuta tra NATO e UE

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  Valentina Ruaro
  22 gennaio 2023
  3 minuti, 23 secondi

Il 10 gennaio l’Unione Europea e la NATO hanno firmato a Bruxelles la terza dichiarazione congiunta nell’ambito della cooperazione in materia di sicurezza e difesa. Oltre ad aver ulteriormente condannato l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e aver affermato il loro risoluto supporto nei confronti del Paese, la dichiarazione ha stabilito una visione comune circa le nuove modalità di azione di NATO e UE nei confronti delle minacce che minano la loro sicurezza. Le due organizzazioni amplieranno e approfondiranno la loro cooperazione in diverse aree per far fronte alla crescente competizione geostrategica, alle emergenti tecnologie dirompenti, alle implicazioni che il cambiamento climatico sta avendo sulla sicurezza e alla manipolazione dell’informazione e alle interferenze dall’estero. Un altro tema oggetto della dichiarazione riguarda il rafforzamento della resilienza e la protezione delle infrastrutture critiche degli Stati membri delle due organizzazioni. Inoltre, all’interno della dichiarazione si parla della sfida posta da una Cina aggressiva, che continua a intensificare i tentativi di cambiamento dell’ordine globale a proprio vantaggio. 

Il Presidente del Consiglio UE, Charles Michel, ha affermato che malgrado i risultati ottenuti, anche nel “contrasto alle minacce ibride e informatiche” e nella cooperazione operativa, le sfide alla sicurezza con cui ci si deve confrontare “si stanno evolvendo in termini di portata e grandezza” e si rende quindi necessario sviluppare il “partenariato al livello successivo”. “Rendere l’Europa più forte rende la Nato più forte, perché alleati forti creano alleanze forti, noi europei vogliamo assumerci maggiori responsabilità per la nostra difesa, e questo significa anche rafforzare il pilastro europeo all’interno della Nato”. In aggiunta, il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha affermato: “La nostra dichiarazione chiarisce che la NATO rimane il fondamento della nostra difesa collettiva e resta essenziale per la sicurezza euro-atlantica”. Infatti, Stoltenberg riconosce l’importanza di una difesa europea più avanzata, ma sempre funzionale alla NATO, al fine di contribuire in maniera positiva alla sicurezza comune.

Tuttavia, questa notizia non è stata ben accolta da coloro che hanno sempre spinto verso una maggiore autonomia in ambito strategico dell’Unione. Per fare un esempio: la Francia vorrebbe una Unione più autonoma e meno dipendente dagli Stati Uniti. Nonostante le svariate iniziative europee volte a rafforzare la Politica di Sicurezza e di Difesa Comune e a rendere l’Unione Europea un’organizzazione capace di provvedere alla salvaguardia della sicurezza internazionale, l’UE, dinanzi alla guerra più grande sul continente dal 1945, ha deciso che fare affidamento sugli Uncle Sam’s F-35s, i missili Patriot e le capacità nucleari degli USA fosse più sicuro. In più, la dichiarazione congiunta rappresenta una tendenza opposta rispetto a quella intrapresa con la pubblicazione dello Strategic Compass nel marzo 2022: lo Strategic Compass può essere considerato come una bussola strategica volta a rafforzare la Politica di Sicurezza e di Difesa Comune dell’UE entro il 2030 e il cui obiettivo è quello di rendere l’UE un attore più responsabile ed autonomo in materia di difesa e sicurezza. A differenza della European Global Strategy pubblicata nel 2016, questo rappresenta un concreto piano d’azione con scadenze da rispettare in ambito strategico. 

Ciononostante, la dichiarazione congiunta tra NATO e UE, che concepisce l’immagine di una difesa europea più sviluppata, non è volta al raggiungimento di una maggiore indipendenza dagli USA ma, come ha affermato Stoltenberg, al positivo contributo alla sicurezza euro-atlantica sempre complementare alla NATO, la quale rimane “il fondamento della nostra difesa collettiva e resta essenziale per la sicurezza euro-atlantica”.

Per concludere, l’Unione Europea ha sempre contato sulla garanzia americana nel settore della sicurezza e della difesa. Svariati passi in avanti per aumentare l’autonomia strategica dell’UE sono stati intrapresi, come la Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO), il Fondo Europeo per la Difesa (EDF) o la Revisione Coordinata Annuale sulla Difesa (CARD); tuttavia, la NATO rimane lo strumento principale per il mantenimento della sicurezza europea.


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Valentina Ruaro

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