Trigliceridi: cosa sono e quali sono i valori di riferimento

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  Redazione
  29 aprile 2024
  6 minuti, 7 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Il termine è un po’ lungo ed era insolito trovarlo in medicina sino a non molti decenni fa. Oggi, fanno sempre più spesso parte del pacchetto degli esami di laboratorio richiesti dai medici per valutare le condizioni generali del metabolismo e della salute di una persona.

Le domande più frequenti del cittadino sono:

Cosa e quali sono ?

I trigliceridi sono elementi di chimica organica (lipidi) presenti normalmente nel nostro sangue e provengono per la maggior parte dalla dieta.

Ma la dieta non è l'unica fonte.

Il corpo umano li produce anche per trasformazione di altri elementi chimici come ad esempio gli zuccheri semplici presenti nei dolciumi, pane bianco, caramelle, zucchero e alcool etilico, immagazzinandoli nelle cellule adipose quando sono in eccesso.

I trigliceridi assomigliano al colesterolo?

No. Entrambi sono noti come sostanze “grasse”, ovvero chimicamente definiti come "lipidi", ma solo i trigliceridi sono propriamente definibili come “grassi”. Infatti, il colesterolo è una sostanza cerosa prodotta fisiologicamente dal fegato e dall'intestino (si ottiene in parte anche dal cibo) e partecipa attivamente alla sintesi delle membrane cellulari e di alcuni importanti ormoni.

I trigliceridi possono essere salutari?

La risposta è positiva, ma solo in precise quanto opportune quantità. Il corpo umano li utilizza metabolicamente per trasferire e/o immagazzinare energia per farne un uso fisiologico successivo. Ma se venissero assunti in eccessiva quantità potrebbero generare fenomeni patologici d’accumulo, elevando non poco il rischio di patologie vascolari, specie cardiache.

Cosa sono le lipoproteine?

I trigliceridi possono fluttuare nel sangue isolatamente. Oppure viaggiare nel sangue veicolati da proteine specifiche (carrier) chiamate “lipoproteine". In questo modo, si muovono all’interno nel letto vascolare dell’organismo fino a quando non vengono utilizzati metabolicamente o accumulati all’interno delle cellule adipose.

Come si fa a conoscere il proprio livello di trigliceridi?

Con ogni probabilità, il medico prescriverà i trigliceridi insieme con il dosaggio emetico del colesterolo.

In un qualsiasi laboratorio d’analisi verrà prelevato un campione di sangue e nelle ore precedenti sarà necessario evitare di ingerire cibi grassi e/o bevande zuccherate e non mangiare cibo per circa mezza giornata prima di effettuare il prelievo ematico per rendere i risultati dell’esame più accurati e aderenti alla verità metabolica.

Che cosa vuol dire “profilo lipidico”?

Si parla di livelli di colesterolo "buono" (HDL), colesterolo "cattivo" (LDL) e trigliceridi, tutti e tre dosabili nel sangue.

Il medico può inserire questi numeri in una formula specifica per ottenere un singolo numero che mostra il cosiddetto "colesterolo totale nel sangue. Un numero elevato di questo valore sta a significare la presenza di un elevato rischio di gravi malattie vascolari cardiache. L'età, la storia familiare, il fumo, la pressione sanguigna e altri fattori rappresentano comorbilità capaci di complicare il quadro clinico. Quindi è bene parlarne sempre con il proprio medico per concordare i migliori provvedimenti dietetici e terapeutici.

Devo digiunare prima del test?

I livelli di trigliceridi sono generalmente più elevati dopo aver mangiato. Ecco perché a volte i medici ti chiedono di non mangiare o bere (a parte l'acqua) durante le 8-12 ore che precedono il prelievo ematico.

I trigliceridi nel sangue sono aumentati nella condizione patologica dell’obesità, stile di vita sedentario, errori nell’alimentazione e abuso di alcool.

Il significato dei risultati?

Le più affermate società scientifiche al mondo affermano la seguente valenza clinica da attribuire ai seguenti risultati di trigliceridemia :

Valore auspicabile per tutti: inferiore a 150 mg/dL (1,7 mmol/L)

Limite massimo: compreso tra 150 e 199 mg/dL (1,7-2,2 mmol/L)

Valore elevato : Compreso tra 200 e 499 mg/dL (2,3-5,6 mmol/L)

Valore molto elevato: 500 mg/dL o superiore (5,6 mmol/L)

I valori elevati causano sintomi?

Non solitamente. Ecco perché è una buona idea testare regolarmente i livelli dei lipidi, compresi i trigliceridi.

Nel corso del tempo, livelli elevati possono essere un segno di altre condizioni patologiche che aumentano il rischio di malattie cardiache.

In particolare, i trigliceridi elevati aumentano nel tempo il rischio di infarto cardiaco e di ictus cerebrale.

Quando dovrei fare il test dei trigliceridi ?

E’ necessario parlarne con il proprio medico di famiglia il quale pianificherà le migliori azioni da intraprendere su quanto spesso sarà necessario eseguire questo test specifico sulla base alla tua storia personale e familiare, età e sesso.

Il medico terrà conto anche della sussistenza di qualsiasi altra condizione medica e dei farmaci che vengono assunti.

I Trigliceridi sono alti? Cosa fare?

Primariamente, bisogna conoscere, per quanto possibile, la causa.

Potrebbe essere che si abbia semplicemente la necessità di modificare la propria dieta e praticare più esercizio fisico.

Poi, verificare se sussistono altre patologie a carico del fegato, della tiroide o altre condizioni endocrine come il diabete, o altre in diversa combinazione tra di loro, capaci di causare livelli elevati. Una volta che il tuo medico ne verrà al corrente , potrà trattare il problema alla radice

La dieta è importante?

Sì, è essenziale. Ma non nel modo che sarebbe facile immaginare.

Anche se sono costituiti da sostanze chimiche grasse, la maggior parte dei trigliceridi sono prodotti dall’organismo stesso a partire dalla ingestione di un eccesso di carboidrati nella dieta.

I più dannosi sono gli zuccheri semplici e composti (gli amidi).

Sono invece più utili, e quindi raccomandabili in ogni dieta, i carboidrati "complessi" presenti nelle verdure e nei cereali integrali.

E’ necessario ridurre i grassi saturi (che si trovano principalmente nei prodotti animali) a favore dei grassi "buoni e salutari" che si trovano nell'olio extra-vergine d'oliva, nelle noci, nei semi e nel pesce “azzurro”.

Il peso corporeo è importante ?

Se sei in sovrappeso, perdere alcuni di quei chili può abbassare sensibilmente i livelli di trigliceridi.

Può aiutare a concentrarsi sui benefici come avere più vigore ordinario e una salute migliore.

Bisogna ricordare che se mangi in eccesso, il tuo organismo trasforma le calorie eccedenti in trigliceridi, immagazzinandoli successivamente in forma di grasso corporeo.

L'attività fisica è raccomandata?

Si. L’ obiettivo è quello di esercitarla per una media di almeno 30 minuti al dì. L'attività fisica regolare può abbassare i trigliceridi e aumentare il colesterolo "buono". Si raccomanda di fare una passeggiata, nuotare o anche ballare: qualsiasi cosa associ l’attività fisica al divertimento. E’ stato dimostrato che 30 minuti quotidiani di attività fisica possono anche essere suddivisi anche nel corso della giornata.

Che dire degli alcoolici ?

Gli alcoolici non sono in alcun modo raccomandati. Le bevande alcoliche sono ricche di calorie e di zuccheri per lo più semplici, che nelle sindromi metaboliche non sono in alcun modo indicati.

Quali farmaci si possono assumere?

Una volta che sia stato instaurato un appropriato regime dietetico unitamente ad una sufficiente attività fisica e al mantenimento di un adeguato peso corporeo, qualora ciò non bastasse, il medico può prescrivere un’opportuna terapia basata sull’assunzione di farmaci specifici con o senza particolari integratori.

I farmaci sono costituiti per lo più da “statine” (che frenano anche il colesterolo "cattivo"), integratori alimentari a base di omega-3 e in alcuni casi la niacina.

Tutte queste indicazioni devono avvenire sotto controllo medico.

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