La Croazia entra nell'EURO (e in Schengen)

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  Chiara Cecere
  02 January 2023
  3 minutes, 3 seconds

Dal 1° gennaio 2023, la Croazia è entrata a far parte dell’Eurozona, adottando ufficialmente l’EURO, la moneta unica dell’Unione Europea, e dell’area Schengen, lo spazio di libera circolazione europea. Il Consiglio Europeo ha accolto la Croazia nell’area euro dopo aver consultato il Parlamento Europeo e la Banca Centrale Europea. La Croazia, entrata nell’Unione Europea nel 2013, è diventata dunque il 20esimo Paese dell’Eurozona e il 27esimo a entrare a far parte dell’area Schengen. La BCE ha fornito nei mesi scorsi 63 milioni di banconote e 286 milioni di monete alle poste e alle banche croate. La Hrvatska Narodna Banka è entrata a far parte dell’Eurosistema e del meccanismo di vigilanza unico dopo un periodo di cooperazione stretta. Per i pagamenti in contanti il periodo di transizione durerà fino al 14 gennaio 2023, durante il quale si potrà pagare sia in kune che in euro. La doppia etichettatura dei prezzi nei negozi, hotel e ristoranti era già in vigore da settembre 2022 fino al 31 dicembre 2022. Il tasso di conversione è stato fissato a 7,53450 kune croate per 1 euro.

La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha commentato l’ingresso della Croazia nell’Eurozona e Area Schengen come «un successo eccezionale e una grande notizia», e si è detta lieta di accoglierla nella “famiglia dell’euro” e nel Consiglio direttivo della BCE. Il momento storico è stato celebrato ai due principali valichi di confine, con la Slovenia e con l’Ungheria, e a un bancomat nel centro della capitale Zagabria. Per marcare l’ingresso della Croazia nell’area Schengen e nell’Eurozona la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a mezzogiorno del 1 gennaio è arrivata al confine sloveno-croato, al valico di Bregana, sull’autostrada Lubiana-Zagabria, dove a partire da mezzanotte sono stati aboliti tutti i controlli.

Cosa cambia concretamente da questo momento?
Innanzitutto vengono eliminati tutti i controlli di frontiera per chi attraversa il confine croato; ancora da valutare invece l’impatto che l’ingresso di Zagabria nell’area euro avrà sui prezzi, poiché si potrebbero riscontrare degli aumenti. La Hrvatska Narodna Banka è diventata inoltre membro a pieno titolo del Meccanismo di vigilanza unico; nonostante il paese avesse instaurato una cooperazione stretta già nell’ottobre 2020. Pertanto, la BCE è attualmente responsabile della vigilanza diretta di cinque enti significativi e della supervisione di sedici enti meno significativi in Croazia. Nell’ambito delle sue funzioni di vigilanza, spetta inoltre alla BCE concedere l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria e valutare le acquisizioni di partecipazioni qualificate in tutte le banche. La Hrvatska Narodna Banka è già rappresentata in seno al Consiglio di vigilanza della BCE.
Un altro impatto importante potrebbe riguardare la questione dei migranti. Fino a ieri il confine fisico dell’Unione Europea sul versante balcanico correva tra Slovenia, Italia e Austria, rendendo Trieste una «prima linea» della rotta migratoria balcanica. Con l’inclusione della Croazia nell’area di libera circolazione, questo fronte risulta spostato più a sud e toccherà alle autorità di Zagabria fronteggiare il flusso degli ingressi.

L’Istria torna unita (dopo il 1945): la cancellazione delle barriere tra Croazia e resto della UE ha infine un risvolto storico: per la prima volta dal termine della Seconda Guerra Mondiale spariscono tutti i confini tra Friuli-Venezia Giulia e Istria, terra vittima del conflitto. Dopo il 1945 questo territorio era stato diviso tra Italia e Jugoslavia, successivamente tra Italia, Slovenia e Croazia. Da questo momento tutti gli abitanti dell’area sono cittadini europei a pieno diritto e godono di uguali diritti.

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L'Autore

Chiara Cecere

La mia passione per ciò che studio deriva dalla mia inappagabile curiosità, unita ad un briciolo di idealismo. Per quest’ultimo aspetto, le mie esperienze all’estero in precedenza sono state concentrate sui paesi scandinavi: ho trascorso un anno a Stoccolma lavorando come ragazza alla pari durante il mio gap year prima dell’università e ho vinto lo scambio con la prestigiosa università di Lund da gennaio a giugno 2020, durante la triennale in Diplomatic International Sciences all'Università di Bologna. La mia determinazione è confermata dal fatto che sia riuscita a raggiungere un buon livello di svedese in meno di un anno. Inoltre, il secondo semestre del primo anno (gennaio 2022), ho preso parte ad un secondo Erasmus presso l’università di Science Po Lyon, che ho vinto facendo domanda per la carriera futura, magistrale di International Relations - International Affairs. Sono appassionata ed entusiasta riguardo alla scelta del corso di studi triennale, per cui ho scelto di continuare con una magistrale in International Affairs all’università di Bologna. Ho scelto il curriculum di International Affairs proprio perché sono attratta da aree geografiche diverse dall’Europa, in particolare l’Africa. Considero la mia apertura mentale e la mia sensibilità culturale le mie migliori qualità, e la mia forza motrice è una grande curiosità unita a un pizzico di idealismo.

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