La politica migratoria europea dopo Cutro: cambierà qualcosa?

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  Michele Bodei
  06 March 2023
  4 minutes, 51 seconds

La sera del 26 febbraio un’imbarcazione carica di migranti è naufragata nel Mare Ionio al largo delle coste calabresi, con un tragico bilancio di 68 vittime accertate e un numero incerto di dispersi – al momento stimati tra i 27 e i 47.

Dal 2014 a oggi più di 2,4 milioni di rifugiati – provenienti da Medioriente, Nord Africa, Africa Sub-Sahariana, Asia Centrale e Asia Meridionale - hanno attraversato il Mediterraneo verso l’Europa e quasi 25 mila persone hanno perso la vita nel viaggio. La rotta principale è quella diretta sulle coste italiane, che nel 2022 sono state raggiunte da 100 mila migranti, la quota annuale più alta registrata dal 2017 e quasi il doppio rispetto al 2021. Neiprimi due mesi del 2023 sono stati contati dal Viminale il triplo degli arrivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati parlano chiaro: siamo ancora in piena crisi migratoria.

Alla tragedia si aggiungono le numerose polemiche contro il ministro degli interni Piantedosi, accusato di non aver mobilitato i soccorsi in tempo. Il 3 marzo è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Crotone, in quanto la Guardia costiera e la Guardia di Finanza sarebbero interevenute solo cinque ore dopo la segnalazione del naufragio da parte di Frontex - l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Altre domande sono sorte sul perché la nave, partita da Smirne in Turchia, non fosse diretta verso la Grecia, le cui coste sono molto più vicine rispetto a quelle italiane. Le ragioni risalgono alla dura politica di respingimenti adottata da Atene, che già era stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo lo scorso anno, quando una nave è naufragata a seguito di un respingimento. Nonostante ciò il tasso d’accoglienza della Grecia è il doppio di quello italiano: 279 richieste d’asilo per 100 mila abitanti nello stato ellenico contro le 133 del nostro paese. Da questi dati emerge che c’è ancora molto da fare per un’efficace politica migratoria comune nell’Unione Europea, ma ciò si poteva notare già dalle tensione diplomatiche con Macron sulla questione degli sbarchi durante i primi mesi del governo Meloni.

Una catastrofe di questi livelli sarà in grado di mobilitare un cambiamento? A che punto siamo in questo momento?

Nel 2020 la Commissione ha proposto un nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, che mira a una gestione “globale” su queste materie, più efficiente, con un ampio sostegno agli stati maggiormente colpiti e un impegno a eliminare i fattori di attrazione, attraverso una migliore collaborazione con gli stati delle pertenze. La proposta mira a superare il sistema di Dublino – che comporta oneri maggiori verso gli stati in prima linea - con un nuovo sistema solidale per raccogliere le richieste d’asilo. Perquesto sarà necessario istituire un’agenzia UE specializzata, mentre per un migllioramento del processo servirà un nuovo sistema per raccogliere i dati dei richiedenti e definire delle condizioni standard di accoglienza comuni. A questo si aggiunge la costruzione di percorsi sicuri e legali, al fine di evitare arrivi irregolari, e il sostegno ai pesi terzi oberati dalle pratiche di accoglienza – come per esempio la Turchia, lo stato con più rifugiati al mondo. Tutto ciò sarà orchestrato seguendo un piano biennale per il rinsediamento e l’ammissione umanitaria, che definirà Il tetto massimo per le richieste d’asilo e la distribuzione degli oneri. Per quanto i negoziati siano in fase avanzata, oggi le norme in materia di asilo tra i paesi membri sono tutt’altro che in armonia, con discrepanze nel trattamento delle richieste.

Un altro provvedimento - di carattere più operativo – è stato invece proposto lo scorso novembre dalla Commissione, il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale: 20 misure che vertono su tre pilastri. Il primo è la collaborazione con i paesi partner – in particolare Tunisia, Egitto e Libia - e le organizzazioni internazionali per eliminare il traffico di migranti a favore di percorsi legali. Il secondo pilastro riguarda la ricerca e il salvataggio, ambiti per il quale è prevista un’implementazione delle missioni Frontex da un lato e dall’altro un coordinamento più stretto con l’OIM – l’Organizzazione marittima internazionale – e l’UNHCR – l’agenzia ONU per i rifugiati. Infine, l’ultimo pilastro fa riferimento al Meccanismo volontario di solidarietà, che sarà rafforzato un sistema di aiuti agli Stati membri che accolgono gli arrivi via mare.

La realizzazione del Piano ha bisogno di essere sostenuta dal Pattosulla migrazione e l’asilo, che il Parlamento Europeo aveva promesso di approvare il Patto entro le elezioni del 2024. La grave situazione di oggi potrà garantire l’acceleramento? Ciò è stato auspicato dal Consiglio europeo europeo straordinario del 9 febbraio, quando la criticità della crisi migratoria era già evidente.

Sono dieci anni che il dibattito su questi temi sono ostacolati dalla divisione tra gli Stati membri sulle coste del Mediterraneo, che chiedono una maggiore partecipazione nella gestione degli sbarchi, e quelli del Nord. A questo contesto si aggiunge anche la rotta migratoria dei Balcani, altrettanto impegnativa sia per gli Stati dell’Est sia per Bruxelles. Ciò che ci si aspetta adesso è che la crisi nel Mediterraneo torni al centro dell’attenzione al Consiglio UE del 9 e del 10 marzo su Giustizia e Affari Interni, in cui asilo e migrazione sono proprio il primo punto nell’ordine del giorno.

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Fonti consultate per l’articolo:

https://www.avvenire.it/amp/attualita/pagine/il-naufragiodi-cutr-461c3bd740e645c1930b9691292fb222

https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/naufragio-crotone-cosa-e-successo/amp

https://tg24.sky.it/cronaca/2023/02/28/naufragio-crotone-migranti-rotta-grecia

https://www.unicef.it/emergenze/rifugiati-migranti-europa/#:~:text=Dagli%20ultimi%20dati%20aggiornati%2C%20nel,18%20anni%2C%20pi%C3%B9%20di%2031.500

https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/promoting-our-european-way-life/statistics-migration-europe_it

https://www.interno.gov.it/it/stampa-e-comunicazione/dati-e-statistiche/sbarchi-e-accoglienza-dei-migranti-tutti-i-dati

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/eu-migration-policy/eu-asylum-reform/

https://integrazionemigranti.gov.it/it-it/Ricerca-news/Dettaglio-news/id/2919/La-Commissione-propone-un-Piano-dazione-dellUE-sul-Mediterraneo-centrale

https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2023/02/09/

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Michele Bodei

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