L’allarme dell’Unicef sulla situazione dei bambini a Gaza

A Gaza, gli effetti della violenza perpetrata sui bambini sono catastrofici, indiscriminati e sproporzionati

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  Wiam Kessab
  26 November 2023
  3 minutes, 51 seconds

Ben prima dell'escalation del conflitto in Palestina, i bambini sono cresciuti tra violenze e povertà. Unitamente alle loro famiglie, sono stati attaccati in luoghi che avrebbero dovuto essere sicuri, come le loro case, i rifugi, gli ospedali e i luoghi di culto. Dal 7 ottobre, oltre la metà degli edifici scolastici nella Striscia di Gaza ha subito danni. Gli ospedali sono privi di carburante per alimentare le incubatrici e altri dispositivi vitali ed almeno 2,2 milioni di persone non hanno accesso sicuro all'acqua potabile e ai servizi igienici; le esigenze umanitarie continuano a crescere rapidamente.

Il 22 Novembre, alla riunione del consiglio di sicurezza ONU sulla protezione dei bambini a Gaza, il direttore esecutivo dell’Unicef Catherine Russell ha dichiarato che dopo essere stata in visita all’ospedale di Khans Yunis, ha visto come oltre ai pazienti ed al personale medico, l’ospedale ospitasse anche migliaia di sfollati interni che dormono su coperte, lungo i corridoi e nelle aree comuni dell’ospedale. Più di 5.300 bambini palestinesi sarebbero stati uccisi in soli 46 giorni - vale a dire più di 115 al giorno, ogni giorno, per settimane e settimane. Sulla base di queste cifre, i bambini rappresentano il quaranta per cento delle morti a Gaza. È un dato senza precedenti; i bambini che riescono a sopravvivere alla guerra rischiano di vedere le loro vite irrimediabilmente alterate dall'esposizione ripetuta a eventi traumatici. La violenza e gli sconvolgimenti che li circondano possono indurre uno stress tossico che interferisce con il loro sviluppo fisico e cognitivo. Anche prima di quest'ultima escalation, più di 540.000 bambini di Gaza, la metà dell'intera popolazione infantile, erano stati identificati come bisognosi di salute mentale e supporto psicosociale.

Oltre alle bombe, ai razzi e agli spari, i bambini di Gaza sono a rischio estremo per le catastrofiche condizioni di vita. Tutti i bambini presenti nel territorio, si trovano ora in condizioni di insicurezza alimentare e stanno affrontando quella che potrebbe presto diventare una crisi nutrizionale catastrofica. La capacità di produzione idrica è crollata, così come i servizi igienico-sanitari. I pazienti degli ospedali vengono feriti e uccisi o muoiono per la mancanza di medicine e cure. Gli effetti della violenza perpetrata sui bambini sono catastrofici, indiscriminati e sproporzionati. L'Unicef chiede un cessate il fuoco umanitario urgente per porre immediatamente fine a questa carneficina e si oppone fermamente all'istituzione delle cosiddette "zone sicure". Nessun luogo è sicuro nella Striscia di Gaza e le zone proposte non hanno le infrastrutture o le misure di protezione necessarie per soddisfare le esigenze di un numero così elevato di civili.

A Ginevra, il 21 Novembre, il portavoce dell’Unicef, James Elder, ha dichiarato che se l’accesso dei bambini all’acqua e ai servizi igienici a Gaza continuerà a essere limitato e insufficiente, si assisterà ad un tragico, ma del tutto inevitabile, aumento del numero dei bambini che muoiono. Serve garantire la fornitura di materiali e attrezzature essenziali per la riparazione e il funzionamento di emergenza dei servizi idrici e igienico-sanitari cruciali, compresi quelli relativi alla produzione, al trattamento e alla distribuzione. Inoltre, è urgente assicurare un accesso senza impedimenti e sicuro a una fornitura giornaliera di carburante che possa soddisfare tutte le necessità operative delle strutture idriche e igienico-sanitarie critiche ed è essenziale attuare un cessate il fuoco umanitario, garantire un accesso umanitario senza ostacoli e procedere al rilascio immediato e sicuro di tutti i bambini rapiti.

La salute mentale dei bambini a Gaza è oltre il punto di non ritorno, a seguito degli assedi e bombardamenti su zone civili densamente popolate. La violenza, la paura, il dolore e l'incertezza stanno infliggendo danni significativi alla salute mentale dei minori, che non hanno un rifugio sicuro a causa degli attacchi aerei israeliani che, nell'ultimo mese, hanno colpito numerosi luoghi civili a Gaza. Gli spazi considerati sicuri per i bambini, come scuole e ospedali che ospitano famiglie, sono stati distrutti, e i servizi di salute mentale e supporto sono stati interrotti.

Jason Lee, direttore di Save the Children per i territori palestinesi occupati ha affermato che nei tempi di guerra, le persone di solito cercano rifugio in luoghi sicuri, ma attualmente, a Gaza, non esistono luoghi sicuri e non c'è possibilità di raggiungere la sicurezza altrove.

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Fonti consultate per il presente articolo:

Image: fumo-che-sale-da-una-fabbrica-in-una-citta-jrcvHflmKvg

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L'Autore

Wiam Kessab

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Wiam Kessab, classe 2001, ha conseguito la laurea triennale presso la Fondazione UniverMantova in mediazione linguistica; lingue per le relazioni internazionali.

Attualmente sta frequentando il corso di laurea magistrale in relazioni internazionali e diplomazia, curriculum in diritto internazionale ed economia presso l’Università degli studi di Padova.

Durante i suoi studi ha sviluppato un forte interesse sia per le relazioni internazionali che per le lingue.

Attualmente è autrice di Mondo internazionale Post per "Società e Legge".

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Wiam Kessab, born in 2001, graduated from the Fondazione UniverMantova in language mediation; languages for international relations.

She is currently attending the Master's degree course in international relations and diplomacy, curriculum in international law and economy at the University of Padua.

During her studies, she developed a strong interest for the international relations and languages.

She is currently author of International World Post for 'Society and Law'.



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Società

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#gaza#unicef#bambini#violenza#conflitto#salutementale#palestina