Le energie rinnovabili in Algeria: Sonatrach ed Eni

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  Federica Luise
  21 July 2023
  4 minutes, 1 second

L’Algeria è il paese più grande dell’Africa, oltre ad essere il primo produttore di combustibili fossili nel continente. Membro dell’OPEC dal 1969, l’Algeria è capace di soddisfare la domanda interna mediante la propria produzione di gas naturale e di petrolio greggio.

Grazie alle sue caratteristiche geografiche, lo Stato ha un grande potenziale per ospitare lo sviluppo delle energie rinnovabili: infatti, i 1200 km di costa lungo il Mar Mediterraneo favoriscono una grande produzione di energia eolica; come le ampie regioni desertiche garantiscono alcuni tra i più grandi livelli di irradianza solare al mondo, adatte per ricavare energia solare.

Tuttavia, l’Algeria è fortemente dipendente dai combustibili fossili per sostenere la propria economia; infatti, le esportazioni di gas e di petrolio rappresentano il 95% dei proventi delle esportazioni ed il 60% del bilancio dello Stato. Recentemente, il governo si è impegnato a promuovere le energie rinnovabili, con l’obiettivo di produrre almeno un terzo dell’elettricità unicamente da esse, incoraggiato dai partenariati energetici con più paesi e dagli incentivi economici.

Le principali aziende operanti nel settore energetico sono le statali Sonatrach e Sonelgaz, mentre la principale azienda internazionale è l’italiana Eni.


I campi fotovoltaici di Eni in Algeria

Eni è presente in Algeria dal 1972, ed è uno dei partner fondamentali del paese nordafricano per la sua transizione energetica. Infatti, quest’ultima è tema degli accordi siglati nel gennaio di quest’anno da parte dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e la sua controparte di Sonatrach, Toufik Hakkar.

Il tema della transizione energetica verso le energie rinnovabili è ormai da anni oggetto di cooperazione tra le due aziende, più precisamente dal 2016, anno della firma del cooperation agreement per lanciare nuovi progetti green in Algeria. Infatti, l’anno successivo è stato dato il via alla costruzione di un parco fotovoltaico da 10 MW nel giacimento di Bir Rebaa North (BRN), nel Bacino del Berkine nell’Algeria sudorientale, scoperto nel 1990 da Eni. Il progetto ha lo scopo di fornire il 15% di energia elettrica all’impianto nei processi di upstream, ovvero tutte le attività precedenti al trasporto e alla commercializzazione dei combustibili fossili.

Con lo scopo di ridurre ulteriormente l’utilizzo di gas per le raffinerie di petrolio e per ridurre le emissioni derivanti da esse, nel 2022 è stato costruito il secondo impianto fotovoltaico per raddoppiare l’energia rinnovabile disponibile. È previsto un ulteriore impianto fotovoltaico, con inizio dei lavori nel 2023, nel complesso produttivo Menzel Ledjmet East Project (MLE), nello stesso bacino del BRN.

Sonatrach ed Eni hanno confermato la volontà di collaborare, inoltre, in ambito tecnologico con l’inaugurazione, nel 2022, dell’Advanced Solar Lab. Si tratta di un laboratorio che permette di testare nuove tecnologie relative all’energia solare, tra cui diverse tipologie di pannelli fotovoltaici nell’ambiente desertico e di collezionare dati per la ricerca. Il laboratorio è aperto alle università e alle istituzioni pubbliche per incentivare lo Stato algerino a promuovere la transizione energetica. 


Diversificazione energetica italiana

L’invasione russa dell’Ucraina ha scatenato un cambiamento radicale nella geopolitica dell’energia, rivalutando il ruolo dell’Algeria come partner energetico per diminuire le importazioni di gas russo. In particolare, l’Italia ha ulteriormente stretto i rapporti con il governo algerino in occasione dell’incontro della premier Meloni ed il presidente della repubblica algerina Abdelmadjid Tebboune a gennaio di quest’anno.

Il gas algerino viene trasportato in Italia tramite quattro tratti: il gasdotto Enrico Mattei (GEM) di collegamento dai pozzi di produzione di Hassi R’mel fino al confine con la Tunisia; il gasdotto TTPC che collega la stazione di compressione di gas di Feriana alla stazione di compressione di Capo Bon, sul Mar Mediterraneo; il gasdotto sottomarino nello Stretto di Sicilia; ed infine il gasdotto sul territorio italiano, che è stato oggetto di recente operazione di acquisto da parte di Snam.

Questa transizione ha avuto un importante ruolo nel rafforzare le relazioni tra Eni e Snam, con lo scopo di garantire la sicurezza e la diversificazione energetica degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia, promuovendo le energie rinnovabili e lo sviluppo dell’idrogeno verde, a supporto della transizione energetica dell’Italia e dell’Algeria. Per cui, lo sviluppo dei campi fotovoltaici per l’esplorazione e produzione nei giacimenti algerini è fondamentale, in questo momento, per garantire la sicurezza energetica nazionale italiana, ma anche per affermare lo sviluppo di metodi di sfruttamento rinnovabili. 

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Fonti consultate per il presente articolo:

link immagine: https://unsplash.com/it/foto/0GbrjL3vZF4

https://tg24.sky.it/mondo/2023/01/22/giorgia-meloni-visita-algeria

https://www.eni.com/it-IT/attivita/algeria-bir-rebaa-north.html

https://www.eni.com/it-IT/attivita/natural-resources/modello-esplorativo.html

https://www.eni.com/it-IT/eni-nel-mondo/africa/algeria.html

https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2022/11/eni-e-sonatrach-inaugurano-il-solar-lab.html

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https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2023/01/perfezionato-accordo-di-partnership-tra-eni-e-snam-sui-gasdotti-tra-algeria-e-italia.html

https://www.shipmag.it/algeria-eni-inaugura-limpianto-fotovoltaico-di-bir-rebaa-north/

https://www.transmed-spa.it/sistema_di_trasporto.php?lingua=1

https://www.ttpc.eni.com/it/gasdotto-transtunisino.html

https://www.trade.gov/country-commercial-guides/algeria-renewable-energy

https://www.offshore-technology.com/marketdata/oil-gas-field-profile-bir-rebaa-complex-conventional-oil-field-algeria/

https://www.ispionline.it/en/publication/dependence-diversification-algerias-renewable-energy-potential-32910

https://www.mfa.gov.dz/discover-algeria/about-algeria

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Federica Luise

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