L'Unione ha una nuova dottrina sulla Cina

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  Valentina Ruaro
  08 April 2023
  4 minutes, 14 seconds


Il 30 marzo 2023 la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha pronunciato un discorso al Mercator Institute of China Studies (MERICS) e all’European Policy Center definendo una nuova tabella di marcia sulle relazioni diplomatiche, politiche ed economiche con la Repubblica Popolare Cinese. A ventidue anni dall’ingresso del Partito Comunista Cinese nell’ Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), l’UE ha adottato una nuova linea politica e avviato una sequence diplomatica sino-europea per rispondere alla nuova posizione globale del PCC.

L’UE dimostra preoccupazione sia per il ruolo del PCC sul fronte interno, con un rafforzamento del potere personale di Xi Jinping sull’economia e la società cinesi, che sul fronte internazionale con il partenariato sino-russo nel contesto della guerra in Ucraina e con la volontà revisionista della Cina. La Cina gioca un ruolo internazionale fondamentale di contribuzione alla pacificazione delle relazioni internazionali, per esempio, avvicinando Iran ed Arabia Saudita oppure ponendo fine al conflitto in Ucraina e nel rispondere alle sfide internazionali come il riscaldamento globale e la conservazione delle biodiversità. Inoltre, la Cina è un gigante industriale e commerciale, con stretti rapporti economici con l’UE. La Presidente della Commissione, ha affermato che “non è fattibile, né nell’interesse dell’Europa sganciarsi dalla Cina”. Pechino è per l’UE un partner commerciale che rappresenta il 9 percento dell’esportazione e più del venti percento dell’importazione. Inoltre, l’UE dipende dalla Cina per il 90 percento della fornitura di terre rare, il 93 del magnesio e il 97 del litio. Ursula von der Leyen ha aggiunto: “il nostro rapporto con la Cina è uno dei più complessi e importanti al mondo. Il modo in cui lo gestiamo sarà un fattore determinante per la nostra futura prosperità economica e per la nostra sicurezza nazionale”.

Al centro dei calcoli strategici delle élite europee nei confronti di Pechino sono l’influenza della Cina sulla Russia e il ruolo da ago della bilancia giocato da Xi Jinping successivamente allo sconquasso geopolitico provocato dalla guerra russa in Ucraina. Da un lato vi sono le considerazioni geopolitiche in cui la Cina intravede nell’indebolimento di Putin un modo per aumentare la propria influenza su Mosca, dall’altro ci si aspetta da Pechino, membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di “salvaguardare i principi e i valori che sono alla base della Carta delle Nazioni Unite” e di “svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere una pace giusta”.

Sul versante economico, vi sono state recenti proposte legislative – nel settore delle terre rare e dell’industria verde – volte a ridurre la dipendenza europea dalla Cina. In particolare, Bruxelles avanza nuovi strumenti di difesa commercialetra cui “misure di contrasto alla coercizione economica; un nuovo regime per meglio affrontare sussidi pubblici di paesi terzi nel mercato unico; e un controllo sugli investimenti provenienti dall'estero”. Nei campi in cui non è possibile spingere per una collaborazione attiva, per von der Leyen è necessaria una “strategia di de-risking economico e una de-escaltion a livello diplomatico”.

Successivamente alla rinnovata dichiarazione di amicizia e partnership sino-russa e il piano di pace sostenuto dalla Cina, Macron e Ursula von der Leyen hanno incontrato il presidente Xi Jinping il 6 aprile per aprire una nuova pagina nelle relazioni Ue-Cina. L’obbiettivo è quello di avvicinare la Cina all’Europa e coinvolgerla nel processo di pace in Ucraina. Ursula von der Leyen ha affermato che “il modo in cui la Cina continuerà a reagire alla guerra di Putin sarà determinante per il futuro delle relazioni tra Unione Europea e Cina”. Lo scopo dichiarato della missione diplomatica è quello di spingere Xi Jinping a prendere una posizione a favore dell’Ucraina nella resistenza all’invasione russa. Macron e von der Leyen vogliono inoltre fare chiarezza sul piano di pace proposto dalla Cina, che è più una valutazione mandarina della crisi che una proposta di soluzione. Durante l’incontro tra Macron, von der Leyen e Xi Jiping, l’ultimo ha affermato: “la Cina continua a chiedere colloqui di pace ed è pronta a lavorare con la Francia per esortare la comunità internazionale a far prova di razionalità ed evitare che la situazione peggiori e diventi incontrollabile”. In altri termini il presidente cinese, che il 20 marzo è stato ospite a Mosca, continua a mantenere un atteggiamento equidistante per quanto possibile.

L’Ue considera la Cina al tempo stesso un partner, un concorrente e un rivale. Lo spostamento nel balance of power a favore della Cina a livello mondiale rende fondamentale il mantenimento dei rapporti tra UE e Cina e il cambiamento della strategia UE nei confronti di essa. Infine, la Cina possiede la capacità e gli strumenti per influenzare avversari a livello internazionale a raggiungere un compromesso, contribuendo alla pacificazione delle relazioni internazionali. Dunque, è necessario per l’UE mantenere un rapporto di cooperazione con essa soprattutto nell’attuale sconquasso geopolitico causato dall’invasione russa dell’Ucraina.

https://www.eunews.it/2023/03/...

https://www.reuters.com/world/...

https://www.ilsole24ore.com/ar...

https://legrandcontinent.eu/it...

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L'Autore

Valentina Ruaro

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Bologna e attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Studi sulla Sicurezza, l'Intelligence e la gli studi strategici, con un percorso accademico che include prestigiose istituzioni come l'Università di Glasgow, l'Università di Trento e l'Università Karlova di Praga.

Nel campo accademico, collaboro come autrice per Mondo Internazionale, affrontando temi fondamentali sul ruolo delle organizzazioni internazionali, con particolare attenzione all’Unione Europea e alla NATO. Inoltre, per coinvolgere un pubblico più ampio, produco anche contenuti su Instagram per MI Post. Attualmente, sto svolgendo un tirocinio presso il NATO Defense College a Roma, dove approfondisco le mie competenze nell'ambito dell'educazione, della sicurezza e della difesa.

Ho maturato esperienza nel settore della ricerca lavorando per l'European Army Interoperability Centre di Bruxelles, concentrandomi sull'interoperabilità degli stati membri e sul ruolo esterno dell’UE.

I miei interessi ruotano attorno alla geopolitica, alla CSDP dell'UE, alla difesa NATO, con un focus geografico sulla regione Euro-Atlantica e il Medio Oriente, in particolare la Siria.

Motivata dall'empatia e da una determinazione incessante per il cambiamento, sono pronta a continuare a plasmare conversazioni e azioni nel campo della sicurezza internazionale e della difesa.

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I hold a Bachelor's degree in International Relations and Diplomatic Affairs from the University of Bologna, and I am currently pursuing a Master's degree in Security, Intelligence, and Strategic Studies. My academic journey includes esteemed institutions such as the University of Glasgow, the University of Trento, and Charles University in Prague.

Within the academic realm, I collaborate as an author for Mondo Internazionale, addressing pivotal topics concerning the roles of international organisations, particularly focusing on the European Union and NATO. Additionally, I engage a broader audience by creating content on Instagram for MI Post. I am currently interning at the NATO Defense College in Rome, further honing my skills in the education, security, and defence sectors.

I have gained research experience while working at the European Army Interoperability Centre in Brussels, where I focused on member states' interoperability and the EU's external role.

My interests revolve around geopolitics, EU Common Security and Defence Policy (CSDP), and NATO defence, with a geographical focus on the Euro-Atlantic region and the Middle East, specifically Syria.

Driven by empathy and an unwavering determination for positive change, I am prepared to continue shaping discussions and actions in the field of international security and defence.

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