Una visione moldava del conflitto russo-ucraino

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  Francesco Andrea Rossi
  29 ottobre 2022
  3 minuti, 44 secondi

L’invasione russa dell’Ucraina non solo ha sconvolto e riscritto la geopolitica dell’Europa e mondiale, ma ha anche creato delle nuove prospettive riguardo il futuro di alcuni paesi che si trovano non coinvolti direttamente nel conflitto ma che ricoprono comunque un ruolo di importanza vitale. Uno di questi paesi è sicuramente la Repubblica della Moldavia, la quale ha una visione della guerra molto interessante: il paese, infatti, si è trovato ad intraprendere un’integrazione europea più stretta, ma allo stesso tempo nel suo territorio ci sono delle frazioni che le impediscono di fare un ulteriore passo avanti.

C’è da dire che tra tutte le nazioni dell’area geografica dell’Europa Orientale e del Caucaso, la Moldavia - assieme alla Georgia - è uno dei paesi che ha spinto di più verso una marcata campagna di integrazione europea. La Presidentessa Moldava, Maia Sandu, ha riferito al Washington Post di avere condannato sin dal primo giorno l’invasione russa dell’Ucraina e ha più volte confermato il fatto che gli ucraini si stanno battendo anche per gli stessi moldavi, i quali rischiano di ritrovarsi coinvolti in maniera diretta nel conflitto e di essere un nuovo obiettivo di Putin. Allo stesso tempo il paese è stato colpito - come tutta Europa - da una crisi energetica senza precedenti la quale rischierà di portare conseguenze catastrofiche nell’economia del paese. Non a caso la Moldavia non ha partecipato alle sanzioni economiche contro la Russia poiché non ha eventuali risorse alternative nelle forniture dell’energie del paese, in quanto il gas russo è di importanza vitale.

Tuttavia, la visione della Moldavia è cambiata quando l’Unione Europea ha accettato lo status di candidato del paese. L’Unione Europea è stata riluttante nell’affermare questa posizione, un po’ come era successo con la Bulgaria e la Romania nel 2007, ossia per mancanza di possibilità e risorse economiche, ma anche per quanto riguarda il fatto che nel paese è in corso un conflitto congelato nella regione della Transnistria.

È proprio la Transnistria che complica le cose se parliamo dell’annessione della Moldavia alla NATO. Per comprendere perché abbiamo bisogno di una prospettiva storica: l’Unione Sovietica ha annesso la Moldavia al suo territorio nel 1940, durante la Seconda guerra mondiale (Quando all’epoca era conosciuta con il nome di Bessarabia) e in seguito quando l’URSS è crollata e le 14 repubbliche socialiste sovietiche sono diventate indipendenti, si sono creati vari conflitti di natura etnica o linguistica che sono in seguito diventati armati. In Moldavia era presente una numerosa comunità russofona che abita tutt’ora il territorio della Trasnistria e per questo si è creato un conflitto armato con il governo centrale di Chişinău.

In generale, questo conflitto ha creato ostacoli per l’annessione della Moldavia all’Unione Europea, e di conseguenza anche l’annessione alla NATO è un dibattito molto acceso nella politica moldava. Se la NATO decidesse di annettere la Moldavia, come nel caso dell’Ucraina, dovrà tenere conto che nel suo territorio sono presenti truppe russe.

Nel corso dell’anno anche la natura della guerra è profondamente cambiata: la Moldavia, in particolare, è stata da sempre una destinazione importante per i rifugiati ucraini, ma dopo l’annuncio del settembre scorso di una mobilitazione russa il paese teme una nuova ondata di rifugiati.

La Presidentessa moldava Maia Sadu ha convocato a fine settembre la Corte Suprema del paese e alcune agenzie di sicurezza e militari nazionali, per discutere dei possibili scenario e rischi che potrebbero mettere il paese in difficoltà, qualora si avessero delle ondate provenienti in particolare dalla regione di Odessa - la regione più vicina al territorio moldavo. La Moldavia è anche preoccupata anche per i rifugiati russi che scappano dal regime di Putin, anche se il numero di russi che lasciano il paese per la Moldavia è relativamente basso.

Nel frattempo, la prossimità del paese all’Ucraina rende vulnerabile Chişinău a possibili missili lanciati nel suo territorio: lo scorso 10 ottobre, il ministro della difesa moldavo ha dichiarato che 3 missili dell’esercito russo con l’obiettivo di colpire territori dell’Ucraina hanno trapassato lo spazio aereo moldavo, e l’incidente è stato confermato anche dalla Romania e dall’Ucraina. I missili hanno messo in pericolo i civili moldavi e le infrastrutture del paese. Per adesso, il governo di Chişinău ha condannato l’attacco e convocato l’ambasciatore russo in Moldavia per ulteriori spiegazioni. In conclusione, la Moldavia per adesso rimane a guardare sperando di non essere coinvolta in maniera diretta nella guerra.


Immagine: https://pixabay.com/it/vectors...

https://www.aerotime.aero/articles/32365-russian-missiles-fired-at-ukraine-violate-moldova-airspace

https://www.washingtonpost.com/opinions/2022/10/06/moldova-president-interview-eu-integration/

https://www.gisreportsonline.com/r/moldova-russia-ukraine/

https://www.eurasian-research.org/publication/moldova-in-the-light-of-russo-ukrainian-war/

https://balkaninsight.com/2022/09/23/moldova-fears-more-ukrainian-refugees-after-russian-mobilization.

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Francesco Andrea Rossi

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Europa

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Moldavia