Child Grant in Nepal: 24 Organizzazioni chiedono l’estensione dei sussidi per aumentare la protezione dei bambini

  RAISE
  Chiara Giovannoni
  02 апреля 2025
  4 минуты, 49 секунды

Il Nepal si trova da anni in un periodo cruciale per il suo sviluppo economico e sociale. Il lungo percorso di transizione demografica e sanitaria iniziato negli Anni Cinquanta ha portato il paese a una diminuzione sia del tasso di mortalità che di fertilità. Nel tentativo di portare avanti questi cambiamenti, i settori principali che sono riusciti ad ottenere ingenti finanziamenti sono stati quello sanitario, quello educativo e quello dedito alla protezione sociale. È risultato chiaro quanto investire sulle fasce più piccole della società nepalese rappresentasse uno dei mezzi più importanti per ottenere miglioramenti nel lungo termine, contribuendo alla creazione di una forza lavoro più sana e istruita, capace di cambiare le sorti dell’economia del paese.

Il Child Grant, introdotto nel 2009, nasce dall’assimilazione, all’interno del contesto governativo nepalese, di alcuni principi cardine internazionali, tra cui quello della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell'adolescenza secondo cui:

States Parties shall recognize for every child the right to benefit from social security including social insurance, and shall take the necessary measures to achieve the full realization of this right in accordance with their national law.

Unendo questa volontà all’adesione alla Raccomandazione ILO 202 sui livelli di protezione sociale, il Nepal ha aumentato il suo impegno nella creazione di un sistema di protezione sociale completo, sia per i cittadini adulti che per i bambini. Il Child Grant nasce con l’obiettivo di sostenere un’alimentazione migliore per i bambini con età inferiore ai 5 anni. Nella distribuzione di questo sussidio, il Ministero degli Affari Federali e dello sviluppo Locale, insieme al Comitato per lo Sviluppo del Villaggio, invia ogni mese alle madri, o a chiunque si prenda cura dei bambini idonei alla ricezione del sussidio, 532 rupie nepalesi, circa 3.85 dollari, per un massimo di due bambini a famiglia. Attualmente questo contributo finanziario è disponibile in 25 distretti su 77, coprendo nel 2022 solo il 45 percento dei bambini sotto i 5 anni e solo il 9.5% di tutti i soggetti target nepalesi. Nonostante il quantitativo di denaro a famiglia risulti oggi il più basso di tutti gli attuali pagamenti di indennità sociale, secondo studi portati avanti dalle Nazioni Unite, il Child Grant ha portato con sé miglioramenti sotto diversi punti di vista, tra cui un cospicuo aumento nella registrazione delle nascite e una diminuzione al ricorso al lavoro minorile.

Nella crescita di un bambino, i primi anni di vita risultano cruciali per lo sviluppo delle capacità fisiche e cognitive. Durante la prima infanzia, il cervello cresce ad un ritmo molto elevato, fattore che rende essenziale la crescita sana. Infatti, eventuali deficit acquisiti in questa fase, risulteranno più difficili da curare in età adulta. La malnutrizione, condizione spesso presente in contesti di povertà, risulta particolarmente pericolosa. Nel 2019 un bambino su tre sotto i cinque anni soffriva di ritardi nella crescita a causa della malnutrizione. Secondo l’Indice di Povertà Multidimensionale (MPI) del Nepal, nel 2022 il 20,1% dei nepalesi viveva in condizioni di povertà multidimensionale mentre il 20,2% era a rischio di caderci. E’ importante riconoscere il diverso impatto che la povertà e la conseguente malnutrizione ha nei confronti degli adulti e dei bambini. L’elevata quantità di bisogni che hanno i più piccoli li rende particolarmente vulnerabili e quindi richiedenti maggiori attenzioni e sussidi. La malnutrizione è strettamente legata all’economia del paese in cui si vive ed essendo i bambini, totalmente dipendenti dagli adulti, risultano più esposti al rischio di povertà. Se non affrontata, la povertà può tramandarsi di generazione in generazione, una delle ragioni per cui la sua eliminazione in tutte le sue forme rappresenta il primo tra i Sustainable Development Goals (SDG), in italiano Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), creati e approvati dalle Nazioni Unite per guidare i Paesi verso uno sviluppo sostenibile entro il 2030.

Circa il 40% della popolazione nepalese ha meno di diciotto anni. Per questo motivo, proteggere i bambini in questo contesto risulta di fondamentale importanza, non solo per garantire loro un presente sicuro, ma anche per indirizzare il paese verso una prosperità economica e sociale futura. Circa un milione e settecento mila bambini vivono con madri single, una condizione che ne aumenta la vulnerabilità. La mancanza di una protezione sociale rende i bambini ancora più vulnerabili agli shock economici che, negli ultimi anni, sono stati conseguenza soprattutto della Pandemia da Covid-19 e dei cambiamenti climatici.

L’ultima richiesta di estensione del Child Grant ad un numero più consistente di bambini è arrivata al Ministro delle Finanze Bishnu Prasad Paudel da un gruppo di 24 OSC organizzazioni della società civile) sia nepalesi che internazionali, tra cui International Network for Social Protection Rights e Amnesty International. L’obiettivo della lettera è quello di richiedere l’utilizzo del prossimo budget per migliorare la protezione dei bambini nel Paese. Secondo uno studio dell’UNICEF, l’espansione del Grant non solo è fattibile, ma potrebbe portare ad una diminuzione del 16.8% della povertà familiare consentendo non solo una migliore nutrizione, ma anche l’accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione.

In un periodo così importante per lo sviluppo economico e sociale del paese, investire nella protezione e nel benessere dei più piccoli si rivelerebbe essenziale al fine di ottenere conseguenze nel breve e nel lungo termine. L’ampliamento del Child Grant rappresenta una risposta concreta alla povertà che affligge un numero ancora troppo consistente della popolazione nepalese.

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L'Autore

Chiara Giovannoni

Chiara Giovannoni, classe 2000, è laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Bologna. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Strategie Culturali per la Cooperazione e lo sviluppo presso l’Università Roma3.

Interessata alle relazioni internazionali, in particolare alla dimensione dei diritti umani e alla cooperazione.

E’ volontaria presso un’organizzazione no profit che si occupa dei diritti dei minori in varie aree del mondo.

In Mondo Internazionale ricopre la carica di autrice per l’area tematica Diritti Umani.

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