In ogni appassionato di cinema c’è sicuramente il sogno o l’ambizione di sentire il proprio riconoscimento cinematografico attraverso le parole: “Candidato agli Oscar duemila e x con il film x del regista x”. Una frase che ormai è sinonimo di successo e fama, al di là che si vinca o che sia solo in competizione.
Provate a pensare di farvi strada in mezzo a tutti quei colossi della produzione cinematografica universal o disney, per esempio, che mettono a disposizione cifre superiori ai dieci milioni di dollari con un film che si stima ne abbia utilizzati meno di uno. Un decimo del capitale produttivo dei contendenti.
Nel cuore della corsa agli Oscar, appena terminati, tutto ciò è davvero successo, e sicuramente qualcuno ne ha anche sentito parlare. Andrea Riseborough, protagonista del film, To Leslie, regia di Michael Morris, viene candidata come migliore attrice protagonista, al fianco di Cate Blanchett per il film Tàr, Ana De Armas che ci ha permesso di rivivere ancora un po’ la bellissima Marylin Monroe in Blonde, Michelle Williams che ha l’onore di interpretare la madre di Spielberg in Fabelmans e Michelle Yeoh vincitrice indiscussa di questa edizione con Everything Everywhere All at Once.
Tutti film con budget superiori ben maggiori di “To Leslie”, Blonde (22 milioni), Fabelmans (40 milioni), Tàr (25 milioni) e Everything Everywhere All at Once (14 milioni).
L'Academy (of Motion Picture Arts and Sciences), responsabile delle nomine agli Oscar, ha deciso comunque di voler premiare la bravura dell’attrice inglese, inserendolo nei candidati, togliendo così posto ad altre che ne avrebbero, secondo gli standard, dovuto aver la precedenza. La fortuna, se così vogliamo definirla, è stata forse legata alla controversa campagna condotta dalla moglie del regista, Mary McCormack, che utilizzando un termine cestistico ha fatto del “tampering”. Pratica che consiste nel convincere le altre persone ad unirsi al proprio team. In questo caso McCormack ha convinto molti volti noti dello spettacolo, Edward Norton è uno di loro, a pubblicare sui social post in favore del film.
L’academy ha quindi condotto e poi concluso un'indagine sulla campagna promozionale che ha circondato questa nomination e dopo una riunione dedicata interamente a questo caso, l'organizzazione ha deciso di confermare la candidatura dell'attrice, affermando che, sebbene non ci siano violazioni gravi delle regole, alcune strategie di comunicazione sui social media sono state giudicate "preoccupanti".
Il dibattito ha assunto contorni più forti quando è emerso che la campagna sociale avrebbe potuto aver influenzato il processo di selezione degli Oscar, soprattutto perché in favore dell’attrice di Newcastle-upon-tyne sono state rifiutate molte attrici di colore come Viola Davis in The Woman King e Danielle Deadwyler, protagonista in Till: il coraggio di una madre portando all'accensione dell'hashtag #OscarSoWhite.
La regista nigeriana-americana Chinonye Chukwu ha rimarcato la mancanza di diversità etnica tra i candidati e ha utilizzato i social media per esprimere la sua delusione riguardo all'esclusione del suo film "Till" e dell'attrice Deadwyler. Questo ha riacceso il dibattito sulla rappresentazione etnica e di genere nel mondo del cinema.
Christina Ricci, a sua volta, ha sarcasticamente commentato l'indagine sull'inattesa nomination di Riseborough, sollevando questioni sulla necessità di costose campagne promozionali per ottenere riconoscimenti. Il suo commento ha aperto un ulteriore fronte di discussione sull'elitismo nel processo di selezione degli Oscar.
La vicenda di Andrea Riseborough e la sua nomination "a sorpresa" hanno messo in luce le dinamiche sempre più influenti dei social media nel processo di selezione degli Oscar, sottolineando la necessità di una revisione delle regole per garantire un processo più equo e rappresentativo. La questione rimarrà al centro dell'attenzione per molto tempo.
Oggi è il compleanno di un’attrice che grazie alla propria preparazione e talento è riuscita a smuovere, schivando i grandi titoli dell’anno, ad ottenere una candidatura con una performance sopra ai normali standard.
Auguri ad Andrea Riseborough!
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L'Autore
Jacopo Cantoni
Laureato in Cinema presso l'Alma mater Studiorum di Bologna, mi cimento nella scrittura di articoli inerenti a questo bellissimo campo, la Settima Arte. Attualmente frequento il corso Methods and Topics in Arts Management offerto dall'università Cattolica del Sacro Cuore.
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