Biden e Macron. Uniti ma non troppo.

In un incontro alla Casa Bianca, Biden e Macron hanno sottolineato la loro solidarietà all’Ucraina e hanno promesso che avrebbero continuato a schierarsi con gli alleati NATO per opporsi alla guerra. Tuttavia tra i due Paesi non mancano i punti in disaccordo.

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  Federico Pani
  13 December 2022
  5 minutes, 10 seconds

In un incontro alla Casa Bianca, Biden e Macron hanno sottolineato la loro solidarietà all’Ucraina e hanno ripromesso di proseguire a schierarsi al fianco degli alleati NATO per opporsi alla guerra. Tuttavia tra i due Paesi non mancano i punti in disaccordo.

1. Biden esorta la Nato: l'obbiettivo è fermare Pechino.

Gli Stati Uniti stanno cercando di spronare i loro alleati europei ad assumere una posizione più intransigente nei confronti della Cina. Nelle ultime settimane Washington starebbe esercitando pressioni sui membri dell’Alleanza transatlantica per indurli ad inasprire il loro linguaggio nei confronti del Dragone. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha infatti identificato nella lotta alla Cina il principale obiettivo di politica estera della sua amministrazione. Il prolungarsi dell’invasione russa dell'Ucraina e la fase di relativo stallo del conflitto, oramai giunto al suo decimo mese, ha indotto Washington a premere il piede sull’acceleratore e inserire l’affaire Cina nell’agenda della Nato. Una strategia che segue a ruota la sforzo dell'Alleanza che già nel giugno scorso aveva parlato di un nuovo “concetto strategico” per “affrontare le sfide sistemiche” poste dalla Cina. “Le nostre conversazioni su questi temi continuano”, ha poi aggiunto un funzionario americano, che ha poi proseguito: "Apprezziamo profondamente e incoraggiamo un approccio europeo unito alla Cina”.

Il coordinamento dei membri della NATO sulla strategia da adottare nei confronti di Pechino è stato anche oggetto di discussione nella due giorni di Bucarest alla presenza dei ministri degli esteri dell’Alleanza. “Quello che abbiamo iniziato a fare attraverso l’alleanza Nato è pensare a modi in cui l’alleanza può affrontare questa sfida ( quella posta in essere dal Dragone, n.d.r.) in termini concreti”, ha detto Julianne Smith, ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Nato.

2. Biden e Macron: un incontro che rinsalda l'asse Washington- Parigi.

Alcuni alleati europei di Washington ritengono, tuttavia, controproducente "distrarre" l’operatività dell’Alleanza da quella che considerano essere la necessità più urgente, ovvero cementare un sostegno incrollabile all’Ucraina, in un momento nel quale l’UE starebbe anche valutando i modi per rafforzare le sue relazioni commerciali con la Cina. Germania e Francia, in primis, non sembrano  completamente d'accordo ad allinearsi alle posizioni della Casa Bianca. L'impegno statunitense nella difesa europea, esemplificato dalle parole di Biden che disse "difenderemo ogni centimetro del territorio Nato", sembra equivalere soltanto ad una "tregua temporanea" di una strategia a lungo termine che invece vede nel contrasto della Cina il principale obiettivo politico di difesa e sicurezza. 

Questi temi sono stati oggetto del bilaterale Stati Uniti- Francia di Washington. Nel loro incontro alla Casa Bianca, Biden e il presidente francese Emmanuel Macron hanno infatti sottolineato la loro solidarietà all’Ucraina e hanno promesso che avrebbero continuato a schierarsi con gli altri alleati della NATO per opporsi alla guerra scatenata da Putin. Washington ha infatti tutto l'interesse di rilanciare la partnership con l'Eliseo: in primis per spingere il fronte europeo a occuparsi maggiormente della propria difesa contro la Russia; secondariamente per contenere efficacemente la Cina; infine per rilanciare l’attrattività del campo democratico occidentale contro le autocrazie. Da questo punto di vista Biden e Macron hanno infatti due obiettivi comuni: assicurarsi che l’Europa sia in grado di contenere l’aggressività di Putin e spronare il sistema di istituzioni internazionali a riformarsi in modo da essere in grado di resistere all’ascesa del Dragone.

Parigi ha infatti inserito la centralità del Patto Atlantico nella strategia di sicurezza nazionale 2022. Un capitolo della “revue nationale stratégique” è dedicato infatti alla “Riconciliazione del rapporto Francia-NATO”: l’Eliseo intende assumere il ruolo di “nazione quadro” all'interno della NATO, assicurandosi una “posizione unica all'interno dell'alleanza” in ragione delle proprie capacità nucleari e di difesa complessiva. In questa cornice si inquadra la decisione di Parigi di incrementare la presenza delle sue truppe negli Stati del Baltico e l’attività di coordinamento delle operazioni Nato di forward presence in Romania. L'attivismo francese, da questo punto di vista, è risultato essere particolarmente ben accolto alla Casa Bianca.

3. Non è tutto oro ciò che luccica. Parigi preferisce smarcarsi su alcuni aspetti.

Rimangono, tuttavia, tra Washington e Parigi alcune differenze di vedute. In primo luogo è obiettivo della Francia provare a convincere i partner europei (come Germania e Italia) a sviluppare maggiori capacità in ambito difesa, non solo costruendo progetti Eu-made, ma anche sviluppando missioni militari autonome. Una strategia di questo tipo andrebbe a discapito della partnership tra Washington e il Vecchio Continente.

Il ruolo di primo piano che vorrebbe ricoprire la Francia all’interno dell’Alleanza sarebbe comunque nel pieno interesse di Washington, che potrebbe cosi concentrarsi maggiormente alla sfida con il Pechino e al quadrante Indo-Pacifico. La guerra in Ucraina ha infatti dimostrato come Nato e Ue possano riuscire a "completarsi" a vicenda. In questo scenario, la Francia spera nella “benedizione” Usa della difesa europea, mentre Washington attende che l’Eliseo si allinei sulla politica di contrasto alla Cina. 

Pur condividendo molte delle preoccupazioni degli Stati Uniti nei confronti dell'ascesa del Dragone, Parigi intende comunque perseguire una politica nazionale ed europea distinta dall’allineamento automatico con Washington, lasciando aperta la possibilità di cooperare con Pechino.

È obiettivo inoltre di Biden e Macron cercare di rafforzare le relazioni in ottica futura attraverso meccanismi burocratici più “agili” rispetto a Nato e G7. Bilaterali, come dialoghi strategici, ad esempio, o multilaterali, come il Quadrilatero europeo, potrebbero prevenire le incomprensioni e promuovere obiettivi strategici condivisi.




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Federico Pani

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