Colombia-Messico 1986: la Mano da Dios

La Coppa del Mondo che ha fatto la storia

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  Chiara Calabria
  10 November 2022
  3 minutes, 31 seconds

Il Mondiale mai esistito

Nel 1974 fu deciso che la Colombia avrebbe ospitato il Campionato mondiale di Calcio del 1986. Nonostante oggi si possa parlare di questo paese come di una delle potenze calcistiche sudamericane, all’epoca la sua nazionale di calcio era discreta e lo Stato non poteva fornire sicurezze economiche. João Havelange, ex atleta brasiliano, presidente della Federcalcio brasiliana e candidato alla presidenza della FIFA, spinse per coinvolgere maggiormente le nazionali calcistiche dei paesi del Terzo Mondo. Proprio grazie al sostegno di numerosi paesi per questa causa, Havelange vinse le elezioni per diventare presidente della FIFA.

All’inizio degli anni ’80 fu però necessario tirare le somme circa i preparativi per il Mondiale colombiano, e le cose procedevano a rilento. All’inizio del 1983 si iniziò a cercare un’altra soluzione, rappresentata dal Messico, paese che ospiterà ufficialmente il Mondiale dell’86 e divenendo il primo Stato ad ospitare due Mondiali (il primo era stato il Campionato del 1970; nel 2026 diverrà anche il primo paese ad organizzare tre Mondiali di Calcio).

Qualificazioni, ottavi e quarti di finale

Ben 121 paesi si iscrissero alle qualificazioni della Coppa del Mondo dell’86, di cui solo 24 poterono accedere alla partecipazione vera e propria. Vennero quindi organizzati sei gruppi così composti:

- gruppo A: Italia, Argentina, Bulgaria e Corea del Sud;

- gruppo B: Messico, Paraguay, Belgio e Iraq;

- gruppo C: Francia, Unione Sovietica, Ungheria e Canada;

- gruppo D: Brasile, Spagna, Irlanda del Nord e Algeria;

- gruppo E: Germania Ovest, Uruguay, Scozia e Danimarca;

- gruppo F: Polonia, Inghilterra, Portogallo e Marocco.

Protagonisti assoluti degli ottavi furono Messico, Belgio, Brasile, Argentina, Francia, Germania Ovest, Inghilterra e Spagna, mentre ai quarti di finale si distinsero Francia, Germania Ovest, Argentina e Belgio. Fu proprio durante i quarti che il mondo assistette alla famosa Mano de Dios.

La Mano de Dios

La partita in questione è quella tra Inghilterra e Argentina, svolta allo Stadio Azteca dove in campo non scesero soltanto i giocatori ma anche un forte risentimento per la battaglia delle isole Fakland avvenuta solo quattro anni prima a spese argentine.

L’Argentina poté contare su Diego Armando Maradona, che segnò due gol molto diversi tra loro, ma entrati entrambi nella storia del calcio mondiale.

Al 51’ il pallone arrivò alto verso la porta inglese e Shilton, il portiere anglosassone, uscì dai pali per respingerlo, venendo però anticipato da Maradona che con un gesto repentino toccò la palla di mano e la spinse in rete, regalando l’1-0. All’epoca ai Mondiali non si poteva di certo vantare il supporto del VAR, e il gol venne convalidato dall’arbitro. Mentre sul momento raccontò al direttore di gara di aver colpito di testa la palla del gol, più tardi sarà proprio Maradona ad ammettere di aver colpito di mano, specificando che si trattava de la Mano de Dios, per vendicarsi sugli inglesi della guerra delle Fakland.

Quattro minuti più tardi avvenne un altro gol indimenticabile. Questa volta, l’abilità di scartare gli avversari e di tenere palla del Pibe de Oro regalarono ai tifosi il gol del secolo. Partito dalla sua tre quarti, scartati 4 difensori ed il portiere inglese, la palla andò in rete, scatenando il boato nello Stadio Azteca e la frenesia dei commentatori.

La finale del Mondiale dell’86 fu disputata tra Argentina e Germania Ovest, e la squadra di Maradona si portò a casa la Coppa Rimet con una vittoria sul 3-2.

A 36 anni di distanza, quella partita dei quarti di finale tra Argentina e Inghilterra non è ancora stata dimenticata: la maglia numero 10 indossata con la Mano de Dios è stata battuta all’asta per la cifra di 8,8 milioni di euro, mentre il pallone della partita sarà messo all’asta il 16 novembre 2022 presso la Graham Budd Auctions, per una cifra stimata tra i 2,8 e i 3,4 milioni di euro.

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L'Autore

Chiara Calabria

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#football Coppa del Mondo Campionato Mondiale di Calcio 1986 Messico