IL FLUSSO MIGRATORIO CUBANO

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  Serena Basso
  30 April 2024
  4 minutes, 48 seconds

Le migrazioni e l’America Latina

Le migrazioni sono da millenni fonte di storia e cambiamenti. Una serie di ampi fattori ad tra cui le condizioni economiche, politiche e sociali condizionano in maniera rilevante la decisione di spostarsi. L’America Latina è uno dei continenti, dopo l’Africa, a registrare il più elevato tasso di disuguaglianza socio-economica. La povertà strutturale, l’assenza dello Stato e di politiche adeguate hanno portato intere popolazioni all’esodo, alla ricerca di più tutele e diritti.

L’esodo di Cuba

Cuba vive una contesto di emigrazione alquanto allarmante. I dati ci dicono che tra il 2022 e il 2023 il numero di emigrati è stato pari a 533.000 persone, ovvero il 5% di una popolazione che conta 11 milioni di abitanti, in un solo anno. Questo cinque percento si è per lo più diretto negli Stati Uniti. Oltre a questi, nello stesso anno, si aggiungono le 37.000 persone emigrate come rifugiate in Messico e le 22.000 in Uruguay. Attualmente è in corso l’ondata migratoria più grande della storia del Paese con conseguenze sulla stabilità dello stesso, in ambito sociale, economico e demografico. La maggior parte di coloro che si spostano, circa il 68%, è composto da persone tra i 20 e i 40 anni. Si tratta della popolazione giovane e attiva e si tratta di forza lavoro qualificata costretta a emigrare per trovare delle condizioni di vita e di lavoro che il mercato nazionale interno non riesce a soddisfare.

Ma quali sono le motivazioni che incentivano le migrazioni?

Cuba vive una situazione di degrado causata da molteplici fattori pertanto è importante osservare il contesto secondo una prospettiva più ampia. Tra questi, l’elemento più importante ha radici storiche ed è il cosiddetto bloqueo, ovvero l’embargo finanziario, economico e commerciale imposto dagli Stati Uniti nel 1962 durante il mandato Kennedy. Ma che cosa comporta questo embargo? Sicuramente la componente più limitante è l’impedimento di instaurare reazioni bilaterali con alcuni Paesi, gli Stati Uniti in primis e la maggior parte degli Stati ad esso connessi. Le Nazioni Unite hanno già presentato ben 31 mozioni per chiedere la fine del bloqueo. Durante la sessione di voto dell’ultima mozione, datata 2023, ben 187 Stati erano favorevoli ma il potere di veto di Stati Uniti e Israele hanno bocciato la proposta. Infatti i rapporti con gli USA sono sempre stati incrinati fino al 2014 quando il mandato Obama sembrò voler dar maggior spazio al dialogo e al compromesso decidendo così di eliminare il bloqueo per ristabilire i rapporti diplomatici. Successivamente però la presidenza Trump ha portato a fare dei passi indietro riaggravando la situazione, sia restituendo l’embargo, sia sospendendo nel 2016 i canali emigratori legali stipulati e concordati nel 1994. Ma i rapporti con gli altri Paesi non sono l’unico elemento ad aver pesato sulla situazione. Infatti, ad aggravare la condizione economica con conseguenze sul presente è stata la Pandemia da Covid 19. Cuba è, infatti, un Paese che vive del mercato turistico e il blocco durante l’emergenza sanitaria ha portato ad un crollo del settore. A questo si aggiunge la riforma del 2021 e la svaluta della moneta cubana. Nel 2021 infatti, il governo cubano optò per un aumento dei prezzi di carburante ed elettricità sproporzionato rispetto alle risorse economiche della popolazione. Infatti negli ultimi anni il peso, ha subito una svalutazione molto forte, incidendo molto sulle spese del quotidiano, per esempio il carburante è quintuplicato. Per di più ad incidere economicamente vi è l’elevato tasso di inflazione, al ben 30%, la diminuzione del PIL dell’1/2 % nell’ultimo anno e la carenza di combustibili dovuta al crollo di alleanze storiche con Paesi come Russia e Venezuela.

Nel presente, nel 2023 e nei primi mesi del 2024 la situazione si è resa ancora più complessa. Questo poiché in corso vi è anche una crisi alimentare. Infatti iniziano a scarseggiare i beni alimentari primari, latte, riso e in alcune zone anche l’acqua. Quest’emergenza ha portato Cuba a richiedere per la prima volta sostegno alle Nazioni Unite e al suo Programma Alimentare Mondiale (PAM) per ricevere latte in polvere ed altri b generi alimentari essenziali visto che sono le famiglie e gli anziani quelli che si trovano maggiormente in difficoltà.

La reazione del popolo

Il contesto ha portato all’ insorgenza del popolo cubano. Infatti Cuba stessa, ma anche, Santiago de Cuba, Hoguin, La Havana e Cinfuegos hanno viso la popolazione in piazza a protestare. 32 sono state le persone arrestate e poi rilasciate. Le motivazioni della prostesta sono la mancanza di alimentari, elettricità, i blackout volontari dell’illuminazione pubblica fino a 12 ore. Il malcontento popolare ha riempito le città in particolare domenica 17 Marzo, una delle più grandi manifestazioni dal 2021 quando il popolo chiese le dimissioni dell’allora Presidente Diaz-Canel. Ai tempi ci fu una repressione violenta e il controllo delle reti e connessioni Internet. Quest’ultimo elemento si è ripresentato anche nel marzo scorso quando sono state registrate attività di segnale minori durante tutto l’arco della giornata. Il malessere è stato

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Serena Basso

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