Immunizzazioni, vaccini e rischi

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  Redazione
  22 April 2024
  7 minutes, 41 seconds

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Perché qualcuno dovrebbe essere immunizzato? Di quali vaccinazioni abbiamo bisogno ? Quali rischi si corrono ? E i bambini ?

Le vaccinazioni, o vaccini come sono anche conosciuti, utilizzano in modo sicuro ed efficace una piccola quantità di virus o batteri indeboliti oppure uccisi o frammenti di proteine ​​prodotte in laboratorio che imitano il corpo virus per prevenire l'infezione da parte dello stesso virus o batteri.

Il processo della immunizzazione inizia con l’iniezione di un frammento dell’agente virale o batterico responsabile della malattia. All’ingresso nell’organismo delle particelle vaccinali nell’organismo, le cellule immunitarie scatenano una reazione anticorpale e/o cellulare (per lo più) linfocitaria per fronteggiare con successo la minaccia.

Quindi, in occasione di una nuova esposizione all'agente infettante, il sistema immunitario è già pronto e preparato a combattere l'infezione.

Tutti i vaccini hanno lo scopo precipuo di prevenire l'insorgenza di una malattia oppure di ridurne la gravità clinica.

Perché dobbiamo immunizzarci ?

Uno degli obiettivi della sanità pubblica è quello di prevenire le malattie. È molto più facile ed economico prevenire una malattia che curarla. Questo è esattamente il primo obiettivo al quale mirano le vaccinazioni. Come viene evidenziato scientificamente da oltre un secolo, le vaccinazioni ci proteggono da malattie gravi e prevengono anche la diffusione delle stesse ad altri soggetti sani.

Nel corso degli anni le vaccinazioni hanno sventato epidemie di malattie infettive un tempo comuni e spesso letali come il morbillo, la parotite e la pertosse. E a causa delle vaccinazioni, abbiamo assistito alla quasi eradicazione mondiale di altre patologie, come la poliomielite e il vaiolo.

Alcuni vaccini possono essere somministrati una sola volta per conferire un’immunità permanente. Altri richiedono aggiornamenti o "richiami" (spot) per poter mantenere un'immunizzazione efficace e una protezione continua contro tali malattie.

Di quali vaccinazioni hanno necessità i bambini?

Poiché la prova dell'immunizzazione è spesso un prerequisito per l'iscrizione dei bambini agli istituti scolastici o all'asilo nido, è importante tenere aggiornato il calendario delle loro vaccinazioni.

Il vantaggio di farlo è che essi saranno protetti da malattie che potrebbero causare loro (anche) seri problemi di salute.

Le vaccinazioni raccomandate istituzionalmente per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni includono:

Epatite B, Rotavirus, Difterite, Tetano , Pertosse, Haemophilus influenzae di tipo B, S. Pneumococcico, Poliomielite, Influenza, Morbillo, Parotite, Rosolia, Varicella, Epatite A, Meningite, Covid-19

In vari momenti storici, ciascuna delle malattie affrontate da questi vaccini ha rappresentato una seria minaccia per la salute dei bambini, talvolta uccidendo migliaia di persone.

Oggi la maggior parte di tali patologie è presente nella società a livelli epidemiologici notevolmente più bassi nel corso degli ultimi tre decenni proprio grazie alle vaccinazioni di massa.

È stato rigorosamente valutato che solo la vaccinazione anti-Covid ha evitato la morte di oltre duecento milioni di morti nel mondo.

Per quanto detto, è importante osservare il calendario delle vaccinazioni nei tempi scientificamente previsti.

Il programma aggiornato completo delle vaccinazioni per i bambini di età compresa tra 0 e 18 anni può essere scaricato dal sito Web del Centers of Disease Control and Prevention (CDC).

Che dire a proposito degli effetti collaterali dell'immunizzazione?

Oggi i vaccini sono considerati sicuri. Come con qualsiasi farmaco , possono generare effetti collaterali. Nella grande maggioranza dei casi trattati , questi sono generalmente di lieve entità.

Le reazioni minori più comuni a un'immunizzazione sono:

  • Dolore o arrossamento intorno al sito di iniezione
  • Febbre per lo più di bassa entità

Di solito, questi effetti collaterali scompaiono in pochi giorni. In casi estremamente rari, può verificarsi una febbre alta, con valori superiori a 37,5 C .

Febbri come questa non danneggeranno i tuoi figli, ma possono comunque porli in una condizione di disagio fisico. Molto raramente è altresì noto che i bambini possono presentare gravi reazioni allergiche alla somministrazione di un vaccino. Queste di solito si verificano precocemente dopo aver ricevuto il vaccino.

In genere gli studi medici sono ben attrezzati per gestire tali reazioni.

Tuttavia, se ritieni che tuo figlio abbia o possa avere un'allergia a qualsiasi componente di un vaccino, assicurati primariamente di riferire queste informazioni al medico vaccinatore.

Gli operatori sanitari concordano sul fatto che i comprovati benefici preventivi dei vaccini superano di gran lunga i rischi degli effetti collaterali minimi ad essi associati.

Per ottenere informazioni complete ed esaustive sugli effetti collaterali e le precauzioni da adoperare del vaccino, esse sono disponibili presso il “CDC Parents Guide to Childhood Immunizations”.

Quanto sono efficaci le vaccinazioni?

I vaccini sono molto efficaci nel prevenire le malattie, ma non sempre funzionano. La maggior parte delle vaccinazioni infantili raccomandate sono efficaci al 90% -100%, secondo le rilevazioni mondiali del “Centers for Disease Control and Prevention”.

Tuttavia, per ragioni che non sono ancora completamente comprese, a volte un bambino non diventa immunizzato a sufficienza contro una malattia dopo aver ricevuto un vaccino. Questo è solo una motivazione in più per far vaccinare i bambini fino all’ottenimento di una valida immunità.

I bambini in cui il vaccino è efficace al 100% proteggono anche quei pochi che non sono stati completamente immunizzati, riducendo le possibilità di esposizione alla malattia per tutti gli altri (effetto gregge).

Anche nei casi in cui un vaccino non ha dato al bambino il 100% di immunità, i sintomi - se tuo figlio è esposto a una malattia infettiva - di solito saranno comunque più lievi che se non fosse stato affatto immunizzato.

I miti sui vaccini e la dilagante disinformazione

Seguono le risposte importanti a tre mere e gravi falsità diffusamente circolanti sui vaccini, più che altro basate su motivazioni ideologiche che nulla hanno a che fare con il metodo scientifico.

N° 1: Non abbiamo bisogno di vaccinare contro le malattie rare.

Pochi genitori oggi hanno sentito parlare di tutte le malattie contro le quali ci vacciniamo. La confusione generata nelle menti di molti porta alcuni a chiedersi: "Perché sto dando a mio figlio un vaccino contro una malattia che nemmeno esiste?"

La risposta (stavolta) scientifica è che sono proprio i vaccini a mantenere queste malattie ad un livello così rare a verificarsi.

Evitare di far vaccinare tuo figlio a causa di miti e disinformazione sulla sicurezza dei vaccini mette a grave rischio di malattia sia i tuoi figli che il pubblico con il quale vengono a contatto.

Nelle comunità in cui i tassi di vaccinazione sono diminuiti, queste malattie infettive hanno ripreso rapidamente a diffondersi.

N° 2: Il conservante thimerosal rende i vaccini rischiosi.

Un'altra preoccupazione per i vaccini riguarda l'utilizzo di un conservante a base di mercurio, chiamato “thimerosal”.

Il thimerosal è stato utilizzato come agente conservante in alcuni vaccini e altri prodotti sin dagli anni '30.

Secondo i dati sperimentali ricavati dal CDC, non sono stati segnalati effetti dannosi dalla quantità di thimerosal utilizzata nei vaccini, a parte reazioni minori previste come arrossamento e gonfiore nel sito di iniezione.

Tuttavia, nel luglio 1999, le agenzie del servizio sanitario pubblico USA (PHS) insieme all'American Academy of Pediatrics (AAP) e i produttori di vaccini hanno comunque concordato di ridurre o eliminare il thimerosal nei vaccini come misura precauzionale.

È importante notare che dal 2001, ad eccezione di alcuni vaccini antinfluenzali, nessun vaccino distribuito in Occidente utilizzato per immunizzare i bambini in età prescolare dalle malattie infettive ha contenuto il thimerosal come conservante.

N°3: I vaccini causano l'autismo

Poiché i sintomi della patologia di tipo autistico di solito si verificano nella stessa fascia d’età delle prime vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia (MMR) e altre vaccinazioni pediatriche, alcuni mistificatori ipotizzano che esista un legame causale tra thimerosal e autismo.

Tuttavia, i vaccini MMR non hanno mai contenuto thimerosal, e nemmeno i vaccini per la varicella o per la poliomielite inattivata.

Nel 2004, un rapporto dell'Istituto di medicina ha concluso che non esiste alcuna associazione tra autismo e vaccini che contenevano thimerosal come conservante.

L'unico studio scientifico (pubblicato) che ha stabilito una connessione tra vaccini e autismo è risultato da un’indagine penale come reato fraudolento e il cui responsabile della ricerca era stato retribuito per falsificare questa connessione.

Tutti gli studi successivi, compreso un rilevamento del 2019 su quasi 700mila bambini, svolto in un periodo di dieci anni, hanno concluso che non vi era alcuna connessione tra vaccini e autismo.

L’età infantile è gravata da rischi molto maggiori a causa di una malattia infettiva rispetto a quanto non accada a seguito di una vaccinazione. Anzi.

Immunizzazioni e Bioterrorismo

I timori di un potenziale attacco terroristico utilizzando un agente biologico, come l'antrace o il vaiolo, hanno portato alcuni a chiedersi se sussiste la necessità di essere immunizzati contro queste malattie.

Attualmente, il CDC ritiene che i rischi per la popolazione generale siano bassi e quindi non ha ritenuto di rendere disponibili al pubblico le vaccinazioni per queste malattie.

Il CDC, tuttavia, raccomanda l'immunizzazione contro queste malattie per alcuni individui che potrebbero essere ad alto rischio di esposizione, come gli addetti ai laboratori clinici oppure i componenti delle forze armate.

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