La "Nuova" Cuba: lo sviluppo del socialismo tra l'elezione di Dìaz-Canel e l'aggiornamento della costituzione

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  Redazione
  19 March 2020
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MIGUEL DìAZ-CANEL: IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CUBA

Miguel Díaz-Canel nasce nel 1960 a Villa Clara, da un'umile famiglia del posto. Conosciuto come “El Lindo” (in quanto considerato come fortunato in amore e sempre “attorniato” da belle donne), si laurea in ingegneria all'età di 22 anni, svolge i 3 anni di leva obbligatoria (andando anche in Nicaragua in sostegno alla Rivoluzione Sandinista) ed inizia molto precocemente la sua “scalata” all'interno del Partito Comunista di Cuba (PCC). Infatti, nel 1993 è già Primo Segretario a Villa Clara e poi ad Holguín e nel 1997 è il più giovane dalla vittoria dalla Rivoluzione ad entrare nel Burò Politico (organo di sostegno al Presidente, composto da 14 membri).

Ministro dell'Istruzione dal 2009 al 2012, Raúl Castro lo considera il suo “delfino”, in quanto vede in lui le qualità per garantire all'isola caraibica di proseguire nel solco intrapreso dalla “vecchia guardia”. Nel 2013 diviene Vicepresidente del Consiglio di Stato e la consacrazione definitiva avviene con l'elezione a Presidente il 19 aprile 2018, con il voto favorevole di 603 deputati sui 605 totali.

Sposato con Lis Cuesta (funzionaria nel settore del turismo), sempre fedele al Partito, uomo di apparato con un carisma non paragonabile a quello di Fidel Castro, "amante" del Che Guevara, difensore dei diritti LGBT, sempre vicino alle persone ed ai loro bisogni (famosa è la sua decisione di andare a lavoro in bicicletta durante il “Periodo Speciale”, dando il buon esempio e mostrando la vicinanza al popolo in un momento dove, tra le altre cose, scarseggiava il carburante), Díaz-Canel è considerato l'ottimo prosecutore della Rivoluzione cubana e delle sue conquiste (soprattutto nell'ambito della salute e dell'istruzione). Al tempo stesso, è chiamato a rilanciare un'economia abbastanza debole e a raggiungere quella popolarità (sia in ambito nazionale che internazionale) della quale godevano i due precedenti Presidenti. I suoi discorsi sono carichi di riferimenti al marxismo e al “legado” della Rivoluzione Cubana, così mostrando chiaramente il suo attaccamento a tali valori e alla sua idea di sviluppo nei prossimi decenni. Chiare sono, a tal proposito, le sue parole nel discorso di insediamento come Presidente; infatti, sia con riferimento al ruolo del predecessore, il quale “encabezará las decisiones de mayor trascendencia”, sia con riferimento alla Rivoluzione che “sigue y seguirá viva” e al fatto che “no habrá transición que rompa con el pasado revolucionario ni habrá espacio para los que quieran una restauración capitalista”, egli mostra chiaramente la sua volontà.

Al contempo, nonostante sia un figlio della “Vecchia Guardia”, mostra anche di far parte della nuova generazione, di essere più “moderno” dei suoi predecessori. Infatti, frequentemente usa il telefonino e non di rado si mostra in pubblico con vestiti “casual”, non utilizzando la classica divisa verde oliva. A tal proposito, l'ex Primo Ministro di Haiti Laurent Lamothe dice del neopresidente cubano: “Es un tipo muy moderno en el contexto que él vive. Representa la cara del cambio en el Partido”.


LA NUOVA COSTITUZIONE


La nuova Costituzione di Cuba, aggiornando quella approvata nel 1976, è “tarata” sulle esigenze sociali, politiche ed economiche del XXI secolo.

Il processo costituente è durato molto tempo e ha visto la partecipazione attiva di circa 8 milioni di cubani e cubane. In particolar modo, rispetto alla prima bozza, sono intervenuti 760 cambiamenti, sono stati modificati 134 articoli e 3 sono stati cancellati (solo il 38,8% del totale degli articoli è rimasto uguale fin dall'inizio).

Fermo restando il rinnovato impegno alla difesa e allo sviluppo del socialismo e della sovranità dell'isola, nonché al mantenimento nelle mani del Partito Comunista Cubano (definito fidelista e marxista-leninista) della direzione politica nazionale, la nuova Carta Magna è caratterizzata per delle novità molto significative:

  1. la parola comunismo non è più presente

  2. il concetto di proprietà privata è ben definito e specificato, dando al settore non pubblico un ruolo significativo nell'economia cubana (anche se sempre inferiore a quello statale). Tale riconoscimento costituzionale non deve sorprendere, in quanto già con la riforma (non di rango costituzionale) voluta dall'ex Presidente Raúl Castro dieci anni fa si contano circa 591.000 persone che lavorano “in proprio” (circa il 13% dell'economia isolana). Dunque, se da un lato si riafferma la decisa difesa dell'economia socialista e della pianificazione economica statale, dall'altro viene garantito un riconoscimento giuridico “al massimo livello” al ruolo del mercato e alla proprietà privata (Titolo II, Fondamenti Economici, articolo 22). I limiti a questi ultimi sono comunque tali da non poter ancora parlare di economia socialista di mercato (come per Cina o Vietnam)

  3. è possibile concorrere alla carica di Presidente di Cuba fino all'età di 60 anni, con un massimo di due mandati da 5 anni ciascuno

  4. il matrimonio è definito come “la unión entre dos personas”, senza specificare il sesso. In questo modo si apre la strada alla possibilità dei matrimoni LGBT (tale novità è da ascrivere soprattutto all'impegno di Mariela Castro, figlia di Raúl).iv Tale novità è molto importante, in quanto (come riconosciuto dallo stesso Fidel Castro) le persone omosessuali, per decenni dalla vittoria della Rivoluzione, sono state mal viste e non ben accette nell'isola

  5. lo Stato cubano viene definito come uno “Stato socialista di Diritto e Giustizia Sociale” (definizione non comune fra le nazioni socialiste passate e presenti)

  6. si “responsabilizzano” maggiormente i lavoratori, rendendoli più partecipi nei processi di pianificazione, regolazione, gestione e controllo dell'economia

  7. sono riportati, all'interno della Costituzione, tutti i diritti riconosciuti dai vari trattati internazionali sottoscritti da L'Avana

  8. l'educazione è definita come laica

  9. il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato, mentre il Primo Ministro è il Capo del Governo. Quest'ultima figura “rinasce” dopo la sua scomparsa nei primi anni post-rivoluzione, con elezione dell'Assemblea Nazionale su proposta del Presidente. Il suo ruolo è quello di dirigere il Consiglio dei Ministri

  10. il Comune è riconosciuto come l' “unità politica primaria e fondamentale dell'organizzazione nazionale”

  11. vengono cancellate le Assemblee Provinciali, sostituite dal Governo Provinciale del Potere Popolare.v In quest'ottica, i Presidenti delle Assemblee Provinciali (massimo posto dirigenziale a questo livello) vengono sostituiti dai Governatore


E ORA?



Le novità sopradescritte avranno un deciso impatto sull'isola e sulla popolazione che ci vive, soprattutto dal punto di vista economico.

Infatti, se da un lato il neopresidente è stato uno dei massimi promotori dell' “aggiornamento” della Costituzione (con le modifiche più significative inerenti l'economia e il diritto di proprietà), dall'altro lato non sembra però concreta l'ipotesi (caldeggiata soprattutto dagli esuli cubani a Miami) che lo vede cambiare il posizionamento internazionale de L'Avana e/o le questioni interne più significative dal punto di vista non economico (partito unico, massicci investimenti nell'istruzione e nella sanità, ruolo predominante dello Stato guidato dal Partito Comunista, etc.). Dunque, aggiornamento del socialismo novecentesco si, abbandono delle linee guida "storiche" in politica estera ed interna no.

Proprio a proposito delle relazioni internazionali e del prosieguo dei legami con gli alleati “di sempre”, molto significative sono le reazioni all'elezione di Díaz-Canel e le sue richieste di fine del “bloqueo” senza condizioni (proprio come viene reclamato da L'Avana da decenni):

  1. Repubblica Bolivariana del Venezuela: Il Presidente Nicolas Maduro è stato uno dei primi a congratularsi. Egli ha ricordato la stretta collaborazione tra i due Paesi ed ha auspicato un ulteriore rafforzamento delle relazioni con la nuova dirigenza dell'isola
  2. Repubblica Popolare Cinese: il Presidente Xi Jinping ha riaffermato il profondo legame esistente tra i due popoli ed ha espresso la volontà di rafforzarlo ulteriormente, anche con il mantenimento del dialogo con Raúl Castro
  3. Federazione Russa: il Presidente Putin ha fatto gli auguri al neopresidente cubano de ha ringraziato per il lavoro svolto il fratello di Fidel Castro. Inostre, ha auspicato che Raul prosegua il suo lavoro al servizio di Cuba (anche se in una veste differente), in quanto fondamentale per rafforzare la relazione tra le due Nazioni
  4. L'ex Presidente della Repubblica dell'Ecuador, Rafael Correa, ha mandato un messaggio molto significativo, tramite Twitter, facendo anche riferimento all'idea di “Patria Grande” (come spesso ricorda anche Maduro): “Un gran abrazo a ese gran amigo de Ecuador y de la Revolución Ciudadana, Miguel Díaz-Canel, flamante presidente de nuestra heroica Cuba. Todo nuestro cariño al Comandante Raúl Castro. Muchas gracias por todo, en nombre de la Patria Grande. ¡Hasta la victoria siempre!”
  5. Repubblica di Costa Rica: Il Comitato Esecutivo Nazionale del Partito “Frente Amplio” ha salutato positivamente l'elezione di Díaz-Canel, facendo gli auguri per il prosieguo dell'esperienza socialista. Inoltre, ha approfittato dell'occasione per lanciare un messaggio a chi si augura la fine di tale situazione: “equivocados están quienes desde el imperio pretenden ver crisis o desavenencias donde no las hay. Sabemos, porque conocemos su acervo moral y revolucionario, que el pueblo de Cuba se mantendrá unido y combativo en torno a su gobierno, tal y como lo ha hecho desde el glorioso 1 de enero de 1959”.
  6. Repubblica di Panama: Tutto il Governo ha augurato al Presidente buon lavoro e si è congratulato con il popolo cubano per la sua elezione
  7. Repubblica di El Salvador: Il Presidente Salvador Sánchez Cerén, esponente del Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (FMLN), si è congratulato e ha espresso la volontà di rafforzare le relazioni tra i due Stati
  8. Stato Plurinazionale della Bolivia: Il Presidente Evo Morales, storico sostenitore della Rivoluzione cubana, ha espresso tutta la sua gratitudine al Presidente uscente, usando parole di stima per il suo successore e mostrandosi sicuro che la sua elezione è una “garantía de la profundización del legado revolucionario del comandante Fidel Castro, su hermano Raúl y el pueblo cubano”.i
  9. Il Presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, aveva già bloccato la “timida” apertura promossa da Obama verso la fine del suo mandato (lasciando aperta la sola Ambasciata con il minimo numero possibile di funzionari) e i vari Governi riferibili al “blocco occidentale” non hanno accennato a cambiare le loro politiche verso l'isola caraibica. Trump non si è congratulato con il neopresidente e, attraverso il Dipartimento di Stato USA, è stato ribadito che Diaz Canel “debería dar pasos concretos para mejorar la vida del pueblo cubano, respetar los derechos humanos, acabar con la represión y permitir mayores libertades políticas y económicas”
  10. Díaz-Canel: "la política aberrante del bloqueo, que ya fracasó y que seguirá fracasando. Es el bloqueo que más ha durado de la historia de la humanidad, que ha condenado a generaciones nacidas antes y después de la revolución".ii

Tornando alla questione economica è lecito aspettarsi, negli anni a venire, una Cuba diversa rispetto ad ora, sia per quanto riguarda gli investimenti esteri che per gli imprenditori locali:

  1. investitori internazionali: troveranno un'isola con minori restrizioni e con una burocrazia via via sempre più snella e meno invasiva. Ovviamente, gli investitori che provengono dai Paesi storicamente alleati de L'Avana (Russia, Cina e Venezuela su tutti) ne trarranno enormi benefici, anche se, non avendo Cuba ancora sprigionato tutte le sue possibilità per quanto riguarda gli scambi commerciali internazionali, qualsiasi investitore che non subisce restrizioni dalla propria Nazione può considerare l'isola un terreno fertile per i propri affari. Certo è che il ruolo dello Stato, soprattutto in quei settori ad altissimo rendimento e che garantiscono entrate in valuta forte (euro e dollari in primis), sarà sempre centrale, così da evitare sia l'eccessiva concentrazione di denaro in mano ai singoli e alle aziende straniere sia la perdita per le casse pubbliche degli altissimi introiti che da essi derivano

  2. imprenditori locali: é probabile che, almeno nel breve periodo, le differenze più significative le noteremo proprio in riferimento alla maggiore libertà di fare impresa da parte della popolazione cubana. Infatti, già da qualche anno esistono piccolissimi imprenditori del posto, soprattutto nel campo del turismo (affitto di case, vendita di oggettistica locale, etc.). Il riconoscimento costituzionale darà un immediato slancio a tali iniziative private, in quanto esse rappresentano la possibilità immediata di alzare il tenore di vita di se stessi e della propria famiglia.

Ovviamente, come in un qualsiasi Stato socialista, una burocrazia meno ingombrante non significherà totale libertà imprenditoriale, con le imprese che fanno a gara per accaparrarsi le migliori risorse di uno Stato. Quest'ultimo, infatti, sarà ancora la guida di tutti i processi macroeconomici e avrà ancora la possibilità di intervenire decisamente e inappellabilmente ogniqualvolta lo riterrà necessario. La portata di queste novità è definibile, soprattutto per un sistema come quello cubano (molto legato alle sue conquiste e restio a cambiamenti radicali), come storica. L'attuale fase, in primis a livello mondiale, imponeva cambiamenti significativi per mantenere, nelle sue fondamenta, il sistema cubano; la dirigenza e il popolo dell'isola hanno risposto con l'approvazione della nuova Carta Magna (ratificata in un referendum popolare, il 24 febbraio 2019, con l'86,85% dei voti favorevoli).

É presto per definire di mercato il socialismo “appena costruito” (ad esempio come per la Cina e il Vietnam), ma la strada intrapresa è certamente quella di una maggiore connessione con il mondo esterno, cercando però di mantenere legami “indissolubili” con le potenze maggiormente affini.


CONCLUSIONI


La svolta promossa a Cuba è molto significativa perché mostra chiaramente, fra le altre cose, come sia cambiato il mondo post-1989 e come si stia modificando l'unipolarismo che ha dominato il panorama mondiale dopo la caduta dell'URSS. Tutti i Paesi alleati alle due potenze egemoni di quel periodo hanno dovuto cambiare le loro poltiche, in primis economiche. Questo multipolarismo, sebbene agli albori, obbliga tutti gli Stati a “ripensare” loro stessi, cercando di aggiornarsi alle nuove sfide che il sistema mondiale gli pone davanti. Se i Paesi capitalisti, in risposta alle sfide della globalizzazione, stanno vivendo un'ondata nazionalistica (principalmente riconducibile ad una visione di destra), i paesi socialisti stanno rispondendo alle istanze della popolazione con una maggiore apertura verso l'esterno. Alcuni Stati come la Cina e il Vietnam hanno già compiuto dei passi significativi, mentre altri come Cuba sono solo all'inizio. Certo è che, negli anni a venire, sempre più pressante sarà la richiesta di maggiore equità e giustizia sociale da parte della popolazione mondiale; i singoli Paesi e le varie organizzazioni sovranazionali (ciascuno con le sue proposte e i suoi modelli) dovranno dare risposte concrete e decise a queste necessità, pena l'acutizzarsi del conflitto sociale in tutto il mondo.

i Redacción Digital , Líderes mundiales y organizaciones internacionales felicitan al nuevo presidente cubano, 19 aprile 2018, TRABAJADORES

ii Agenzia AFP, Cuba busca relación civilizada con EU, dice Díaz-Canel, 24 settembre 2018, Milenio i Redazione Mondo, Chi è Miguel Dìaz-Canel, il nuovo Presidente di Cuba, 19 aprile 2018, SkyTG24

ii Mimi Whitefield, Nora Gámez Torres y Glenn Garvin, Miguel Díaz-Canel, el rostro del futuro de Cuba, 20 febbraio 2016, El Nuevo Herald iii INDIRA FERRER ALONSO, Cinco respuestas sobre la nueva Carta magna: De una santiaguera que hizo Constitución, 06 Febrero 2019, Rivista Sierra Maestra

iv Redazione, Las 4 claves de la nueva Constitución de Cuba: del comunismo al matrimonio LGTBI, 13 agosto 2018, VozLibre.com v Indira Ferrer Alonso, Cinco respuestas sobre la nueva Carta magna: De una santiaguera que hizo Constitución, 06 Febrero 2019, Rivista Sierra Maestra

A cura di Alessandro Fanetti

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South America

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#castro Cuba Costituzione costituzione cubana