Miele: i segreti del “nettare degli dei”

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  Redazione
  08 July 2020
  4 minutes, 40 seconds

A cura di Serena Sanetti


Il miele è un alimento prodotto dalle api (Apis mellifera) a partire dal nettare (secrezione dei fiori) e dalla melata (escrezioni di alcuni insetti).

Lo ricordiamo come il cibo prediletto dagli dei nella mitologia greca, ma il miele ha origini molto più antiche: già 50 milioni di anni fa volavano i primi sciami d’api e raffigurazioni rupestri in Spagna di 10 mila anni fa ci raccontano le prime interazioni tra uomo e ape.

Testimonianze pittoriche risalenti al 2400 a.C. dimostrano l’esistenza di un vero e proprio allevamento in Egitto, ad uso esclusivo dell’élite di nobili e reali. Il miele veniva usato in medicina, per le sue proprietà curative, e aveva anche valenza rituale.
I Romani, invece, se ne servivano in cucina per la preparazione di dolci, birra e idromele.
Nel Medioevo, la produzione di miele fu incentivata da Carlo Magno con l'emanazione del Capitulare de Villis, in un periodo compreso tra l'anno 770 e 800. L'ordinanza disponeva che chiunque avesse un podere dovesse tenere anche api e preparare miele e idromele.

Ma scopriamo meglio questo alimento..

Il miele è un alimento facilmente digeribile e un dolcificante naturale molto ricco di energia: circa 300 kcal per 100 g. L’80% del miele è infatti composto da zuccheri solubili, soprattutto fruttosio e glucosio.
Fin da piccoli, quando abbiamo mal di gola, ci viene detto di prendere un po’ di miele. Ma perché?
Questo alimento contiene molte vitamine (riboflavina, la niacina, la vitamina C) e minerali (potassio, calcio, magnesio, fosforo e ferro).
Il miele è anche ricco di composti antiossidanti (crisina, pinobanksina, pinocembrina, catalasi), utili per prolungarne la conservazione. Queste molecole sono importantissime anche per il nostro organismo perché riducono lo stress ossidativo, una condizione pericolosa per la nostra salute.
Attraverso due studi sono state riconosciute le capacità curative del miele: “Inhibitory Effect of Honeybee-Collected Pollen on Mast Cell Degranulation In Vivo and In Vitro” del 2006, riguardo la capacità di alleviare le reazioni allergiche; “Honey ‘beats cough medicine” del 2010, parla di un effetto calmante su tosse e mal di gola.
Le proprietà nutrizionali del miele sono al massimo della loro espressione quando la produzione rispetta l’importanza di ogni tappa. Ad esempio, è necessario dare alle api tutto il tempo per svolgere la trofallassi: lo scambio del nettare da un'ape a un'altra. Questo passaggio è fondamentale per far aumentare lieviti e enzimi, prima di lasciar riposare il nettare nelle cellette di cera, per un paio di settimane, perché maturi al meglio.

Esistono molti tipi di miele, che si differenziano per colore (da tonalità di bianco luminoso, all’ambra con riflessi più scuri) e fluidità (molto fluidi, come il miele d’acacia, o solidi poiché cristallizzano facilmente). I tipi di fiore da cui proviene il nettare determinano la variabilità dell'aroma, diverso per i mieli uniflorali e i millefiori.

Analizziamo alcuni tipi di mieli e le loro proprietà:

  • - Miele di Manuka: possiamo definirlo la "superstar" dei mieli. Proviene dal nettare dei fiori di un arbusto selvatico e spontaneo della Nuova Zelanda, il Leptospermum scoparium. Già al tempo dei Maori, veniva usato come alimento e medicinale per ferite, ulcere e scottature.
    Oltre ai composti di cui abbiamo già parlato, questo tipo di miele è ricco di metilgliossale (MGO antimicrobico), una sostanza che gli conferisce proprietà antibatteriche. Il miele di Manuka può essere usato come cicatrizzante lenitivo sulla pelle o per l’acne, come fungicida contro la candida, e per alleviare alcuni disturbi gastrointestinali.

  • - Miele di eucalipto: dall’Eucalyptus, pianta sempreverde originaria dell’Oceania. Ha un colore ambrato e, quando cristallizza, tende al grigio. È un miele molto ricco di flavonoidi: composti utili contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. È famoso per le sue proprietà antisettiche, antivirali e antibatteriche ed è un ottimo alleato naturale contro i malanni invernali, i disturbi delle vie urinarie e i disturbi intestinali.

  • - Miele di acacia: è un miele uniflorale dal colore chiaro e la consistenza molto fluida, che deriva dall'acacia, una pianta officinale della famiglia delle Mimosacee. È uno dei mieli più digeribili e può essere consumato anche da chi ha una forma di diabete lieve poiché contiene principalmente fruttosio, facilmente metabolizzato senza insulina.
    Il miele di acacia è un ottimo aiuto contro mal di gola, tosse, faringite e altre infiammazioni poiché, grazie alla sua viscosità, idrata il cavo orale dando molto sollievo.

  • - Miele di castagno: è tipico delle regioni mediterranee. È molto liquido, presenta un colore molto scuro e il sapore è meno dolce rispetto ad altri tipi di mieli. È ricco di sali minerali come potassio, ferro, calcio, magnesio, sodio e manganese. Fra le sue proprietà più importanti: antiinfiammatoria, antibatterica e antiossidante. È un antimicrobico importante contro batteri come Staffilococco aureo, Escherichia coli, Helicobacter pylori, Candida albicans.

  • - Miele di Sulla: dal Hedysarum coronarium, una pianta erbacea perenne. Ha un colore giallo paglierino e un sapore delicato. È ricco di potassio, che favorisce la diuresi contrastando la ritenzione idrica e l’ipertensione. È un sedativo per la tosse e un alleato naturale contro il mal di gola. È molto utilizzato anche in cosmesi, nella pulizia del viso, grazie alla sua azione di prevenzione della formazione di sebo e capacità disinfettante.

In conclusione, possiamo affermare che il miele, grazie alla sua capacità dolcificante, può sostituire lo zucchero da tavola. È un alimento ricco di proprietà nutrizionali ed effetti benefici. Essendo molto calorico, è bene non abusarne: il consumo quotidiano ideale è di circa 30 g, vale a dire 3 cucchiaini.

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