UE: ulteriore sostegno militare a Kiev e via libera ai Leopard 2A6 tedeschi

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  Valentina Ruaro
  05 February 2023
  3 minutes, 54 seconds

Il 23 gennaio a Bruxelles i ministri degli esteri dell’Unione Europea hanno concordato l’allocazione di 500 milioni di euro per sostenere l’aiuto militare verso l’Ucraina. Inoltre, è stata approvata l’allocazione di 45 milioni di euro per incrementare l’equipaggiamento non-letale volto all’addestramento militare dell’UE nella sua missione in Ucraina. Al meeting di Bruxelles si è anche discusso l’invio dei carri armati di fabbricazione tedesca Leopard 2 a Kiev, inizialmente non voluto da Berlino. L’esitare del cancelliere Scholz circa l’invio dei mezzi corazzati a Kiev aveva causato un crescente allarmismo agli occhi degli alleati occidentali. Durante il meeting a Bruxelles, Scholz ha sottolineato che l’Occidente debba evitare mosse brusche che possano avere l’effetto di aumentare l’escalation della guerra. A questa dichiarazione, ha risposto il ministro degli esteri della Lituania, Gabrielius Landsbergis affermando che la “scusa” dell’escalation non funzioni, in quanto, l’aggressività russa non ha né pesi né contrappesi e, dunque, per affrontarla è necessario essere strategicamente superiori. Infine, Landsbergis ha concluso affermando che la Germania ha una responsabilità particolare verso l’Ucraina rappresentando il “motore d’Europa”.

Ciononostante, dopo settimane di tentennamenti, una forte pressione internazionale e un dibattito a livello nazionale con i Verdi e i Liberali che spingevano per l’invio dei carri armati, la Germania ed i suoi partner europei hanno pianificato di inviare due battaglioni di Leopard 2 verso l’Ucraina che comprendono circa 14 veicoli dalla Bundeswehr tedesca. L’invio dei carri armati è affiancato da un pacchetto che include unità che si occupando di logistica e manutenzione del sistema dei veicoli e delle munizioni. L’apertura alla fornitura di carri armati pesanti Leopard di fabbricazione tedesca sbloccherebbe anche l’invio dei veicoli da parte di Polonia e Finlandia. Questa decisione rappresenta un momento decisivo nel supporto occidentale all’Ucraina.

Il tentennio di Scholz nel fornire Kiev con i Leopard 2 deriva della preoccupazione del Cancelliere che questa decisione possa trascinare la Germania e la NATO nel conflitto. Scholz ha sottolineante che la Germania non parteciperà attivamente alla guerra ma continuerà a cercare di “prevenire una escalation tra la Russia e la NATO”. Inoltre, prima dell’effettivo arrivo di questi mezzi sul campo di battaglia potranno passare dei mesi e sarà necessario un forte addestramento dei soldati chiamati ad usarli. Infatti, il portavoce tedesco ha affamato che l’addestramento delle squadre ucraine sui carri armati debba iniziare subito in Germania. La Ministra della Difesa tedesca Siemtje Möller, ha affermato che l’addestramento inizierà nel mese di febbraio e che “questa procedura dovrebbe permettere all’esercito ucraino di prendere il controllo dei Leopard 2 A6 verso la fine del primo quadrimestre del 2023”.

Ma perché i Leopard 2 sono così importanti per l’Ucraina?

Per molti la decisione tedesca di inviare i carri armati all’Ucraina potrebbe portare ad una vera e prioria svolta al corso della guerra. Infatti, il modello Leopard 2 A6 potrebbe avere un impatto più incisivo rispetto ad altri carri armati occidentali. I Leopard 2 hanno la caratteristica di essere veicoli potenti ed efficaci potendo sparare con un raggio piuttosto lungo e con diversi tipi di munizioni che possono essere scelte in base al bersaglio. Inoltre, di fronte ad una guerra convenzionale come quella in Ucraina, i carri armati svolgono un ruolo chiave come forza di terra e se utilizzati insieme ad altri veicoli di combattimento e battaglioni di frontiera potrebbero dare un forte vantaggio strategico all’esercito ucraino.

Reazione russa

L’ambasciatore russo in Germania Sergei Nechaev ha affermato in una dichiarazione che questa mossa fosse “estremamente pericolosa”, e porterà il conflitto “ad un nuovo livello di confronto”. Inoltre, l’annuncio del presidente statunitense Joe Biden di inviare “un numero significativo” di carri armati Abrams M1 americani all’Ucraina è stato percepito da Mosca come una “deliberata provocazione” e come la volontà di Washington di infliggere a Mosca una “sconfitta strategica” attraverso la conduzione di una “guerra per procura”. Il portavoce del Cremlino, Peskov parla di una interdipendenza tra il “sostegno militare” occidentale ed il peggiorare delle condizioni di vita del “popolo ucraino”. In aggiunta, Peskov ha sottolineato la divisione nel fronte alleato affermando che l’Europa, in particolare la Polonia, ha “minacciato la Germania di intraprendere una campagna di “isolamento internazionale”. Dal punto di vista militare, le forze russe sono pronte, a detta dell’intelligence britannica, a schierare in Ucraina i carri T-14 Armata, un veicolo propagandato come “distruttore di Abrams”.

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L'Autore

Valentina Ruaro

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Bologna e attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Studi sulla Sicurezza, l'Intelligence e la gli studi strategici, con un percorso accademico che include prestigiose istituzioni come l'Università di Glasgow, l'Università di Trento e l'Università Karlova di Praga.

Nel campo accademico, collaboro come autrice per Mondo Internazionale, affrontando temi fondamentali sul ruolo delle organizzazioni internazionali, con particolare attenzione all’Unione Europea e alla NATO. Inoltre, per coinvolgere un pubblico più ampio, produco anche contenuti su Instagram per MI Post. Attualmente, sto svolgendo un tirocinio presso il NATO Defense College a Roma, dove approfondisco le mie competenze nell'ambito dell'educazione, della sicurezza e della difesa.

Ho maturato esperienza nel settore della ricerca lavorando per l'European Army Interoperability Centre di Bruxelles, concentrandomi sull'interoperabilità degli stati membri e sul ruolo esterno dell’UE.

I miei interessi ruotano attorno alla geopolitica, alla CSDP dell'UE, alla difesa NATO, con un focus geografico sulla regione Euro-Atlantica e il Medio Oriente, in particolare la Siria.

Motivata dall'empatia e da una determinazione incessante per il cambiamento, sono pronta a continuare a plasmare conversazioni e azioni nel campo della sicurezza internazionale e della difesa.

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I hold a Bachelor's degree in International Relations and Diplomatic Affairs from the University of Bologna, and I am currently pursuing a Master's degree in Security, Intelligence, and Strategic Studies. My academic journey includes esteemed institutions such as the University of Glasgow, the University of Trento, and Charles University in Prague.

Within the academic realm, I collaborate as an author for Mondo Internazionale, addressing pivotal topics concerning the roles of international organisations, particularly focusing on the European Union and NATO. Additionally, I engage a broader audience by creating content on Instagram for MI Post. I am currently interning at the NATO Defense College in Rome, further honing my skills in the education, security, and defence sectors.

I have gained research experience while working at the European Army Interoperability Centre in Brussels, where I focused on member states' interoperability and the EU's external role.

My interests revolve around geopolitics, EU Common Security and Defence Policy (CSDP), and NATO defence, with a geographical focus on the Euro-Atlantic region and the Middle East, specifically Syria.

Driven by empathy and an unwavering determination for positive change, I am prepared to continue shaping discussions and actions in the field of international security and defence.

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