MIPP - Politiche Sociali
A cura di Francesca Colella & Emma Troiano, Junior Policy Analyst Intern
Applicazione dell’Art.4 della Carta dei Diritti Fondamentali
Stop Border Violence è un’iniziativa dei cittadini europei ai sensi del reg. UE 2019/788. Non è una semplice petizione ma è uno strumento di democrazia. Stop Border Violence ha aperto una raccolta di firme per ripristinare l’applicazione dell’Art.4 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (i.e., riferito alla tortura e trattamenti disumani).
ECI: strumento di democrazia partecipativa
European Citizens’ Initiative (ECI) è uno strumento di democrazia partecipativa che permette di portare all’attenzione della Commissione Europea temi di interesse collettivo. Dal 10 luglio l’iniziativa ECI ha aperto la raccolta di firme per la petizione di Stop Border Violence sull’applicazione dell’art. 4 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di raggiungere un milione di firme in dodici mesi da parte della popolazione di almeno sette Stati membri dell’UE. Se sarà accettata dalla Commissione Europea, verrà elaborata una proposta formale.
Obiettivi
Il Manifesto di Stop Border Violence prevede quattro obiettivi principali:
- la creazione di strumenti di monitoraggio che fermino la violazione dei diritti fondamentali, sia al confine degli Stati sia all’interno dell’UE.
- impossibilità di fare accordi con Paesi terzi che violino i Diritti Umani.
- ottenere degli standard minimi di accoglienza da parte degli Stati membri per tutelare i migranti.
- istituire sanzioni per chi viola le regole dell’Unione Europea.
Possibili prospettive
Gli obiettivi, che l’iniziativa si pone, sono coerenti con le problematiche emerse nel corso degli ultimi anni relative all’aumento dell’immigrazione. L’impossibilità di fare accordi con Paesi terzi che violino i Diritti Umani sembra essere in correlazione con le numerose testimonianze che riportano torture, minacce e stupri nei centri di detenzione della Libia, con la quale anche l’Italia ha stretto accordi. L’ottenimento degli standard minimi di accoglienza, che sappiamo essere quasi inesistenti come nei campi presenti in Grecia o in Bosnia, presentano un livello di degrado molto alto. Probabilmente tutto questo vuole riportare all’attenzione le basi democratiche sulle quali si basa l’Unione Europea, proponendo delle modalità di vigilanza ed obblighi da ottemperare per contrastare la violazione della Carta dei Diritti Fondamentali.