Project 2025: gli Stati Uniti di domani secondo (alcuni) conservatori

  Focus - Allegati
  23 ottobre 2024
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Chiara Michieli, Junior Policy Analyst

Immagine di copertina: Charlie Neibergall/AP

“What you are going to hear tonight is a detailed and dangerous plan called Project 2025 that the former President intents on implementing if he were elected again”

Durante il dibattito che ha visto contrapporsi Trump e Harris il 10 settembre, la candidata Dem ha fatto riferimento al Project 2025, il ‘programma’ tracciato da una coalizione di organizzazioni di stampo conservatore che propone una serie di misure che la prossima presidenza dovrebbe implementare per “rimediare ai fallimenti del ‘big government’ e un’amministrazione statale non democratica”*.

La Heritage Foundation, il più importante think tank conservatore del Paese, è l’organizzazione a coordinamento di Project 25 e che ha supervisionato la redazione di Mandate for Leadership: a Conservative Promise, oltre 900 pagine in cui vengono proposte radicali riforme a ogni apparato statale. La Fondazione non è totalmente nuova a questo genere di iniziative: fin dalla sua creazione ha infatti cercato di influenzare le politiche statunitensi attraverso, tra le altre cose, la realizzazione di brevi report diffusi strategicamente tra policymakers. Il Global Go To Think Tank Index Report pubblicato dall’Università della Pennsylvania nel 2020 posiziona la Heritage Foundation saldamente al primo posto in termini di impatto sulle politiche pubbliche.

Alcune proposte della Heritage Foundation sono state adottate da diversi Presidenti, da George H.W. Bush a Bill Clinton. L’amministrazione Reagan è stata particolarmente influenzata dall’originale Mandate for Leadership pubblicato nel 1980 dal think tank. Il mastodontico documento (oltre 3000 pagine nella sua versione integrale) è stato determinante nell’imporre la Heritage Foundation come principale promotore di politiche conservatrici.

Nonostante pubblicazioni analoghe a quella del 1980 siano state elaborate dalla Fondazione in relazione a tutte le elezioni Presidenziali, Project 2025 si distingue in termini di messaggio e di organizzazione della coalizione.

Se il Mandato del 1980 (dall'eloquente sottotitolo Policy Management in a Conservative Administration) conteneva un progetto di ristrutturazione delle istituzioni statali in chiave conservatrice e neoliberista, Project 2025 va ben oltre, allineandosi a posizioni di destra estrema su temi quali aborto, immigrazione e diritti civili. L’obiettivo dichiarato è “salvare” il Paese dalla “presa della sinistra radicale”, combattere il Deep State e la burocrazia di Washington, restituendo la sovranità al popolo - una deriva pericolosamente vicina a quell’Alt Right che costituisce la base elettorale più estremista del ticket Trump-Vance.

È probabile che la natura collettiva del Mandato e la forte presenza di organizzazioni di ispirazione cattolico-conservatrice nella coalizione di Project 2025 abbiano giocato un ruolo considerevole nel definirne l’agenda politica, anche se con ogni probabilità elementi più radicali avevano già trovato spazio all’interno della Heritage Foundation negli ultimi anni. Alcuni suoi esponenti di spicco, tra cui l’attuale presidente Kevin Roberts, hanno espresso a più riprese posizioni estremiste.

Donald Trump e la sua campagna sostengono che non esista alcun collegamento diretto tra Project 2024 e Agenda 47, il programma elettorale del candidato Repubblicano.

In più occasioni, il tycoon ha cercato di distanziarsi dall’iniziativa, temendo la fuga dell’elettorato Repubblicano più moderato. Lo stesso Project 25 sostiene di non proporre un “piano per Trump” quanto il programma che secondo la Heritage Foundation e le altre organizzazioni membre della coalizione una Presidenza conservatrice dovrebbe mettere in atto.

Ciò detto, è innegabile che molti membri dell’amministrazione Trump hanno contribuito direttamente all’elaborazione del Mandate for Leadership. I due editori del Mandato, Paul Dans e Steven Groves, hanno ricoperto ruoli di rilievo durante l’ultima Presidenza Repubblicana.

Inoltre, Agenda 47 e il Mandate for Leadership sono allineati su vari punti. Entrambi i progetti prevedono una forte stretta sull’immigrazione irregolare e il rimpatrio forzato delle persone presenti illegalmente sul suolo americano. Le due visioni convergono allo stesso modo su istruzione, ristrutturazione dello Stato federale e clima. Su vari temi le proposte politiche di Project 2025 (articolate in maggior dettaglio) potrebbero realisticamente fungere da blueprint per la realizzazione del programma di Trump.

La Heritage Foundation è stata capace negli anni di influenzare le politiche di molti leader conservatori e non solo. La stessa Presidenza Trump ha goduto del supporto del think tank. È prevedibile che anche un suo eventuale secondo mandato sarebbe caratterizzato da un certo allineamento con la Fondazione. Tuttavia Project 2025 è la visione di solo una parte dei conservatori per l’America di domani - la parte più estremista. Se eletto, Donald Trump dovrà tenere in considerazione le varie anime del GOP, sopratutto se mira a una presidenza solida e a godere del supporto del Congresso.

*https://www.project2025.org/

Questo articolo fa parte di una serie di MI Hub dedicata alle Presidenziali Statunitensi 2024.

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