SCENARI DI IMPIEGO E TECNICHE OPERATIVE DEL GRUPPO WAGNER

  Focus - Allegati
  26 luglio 2023
  20 minuti, 10 secondi

A cura di

Jaohara Hatabi - Senior Researcher, G.E.O. Politica

Alberto Salvi – Junior Researcher, G.E.O Difesa & Sicurezza

Abstract

Il presente studio si propone di analizzare il coinvolgimento del Gruppo Wagner in diverse aree geografiche, tra cui Libia, Mozambico, Repubblica Centrafricana e Siria, al fine di evidenziare le differenze nelle operazioni e le peculiarità specifiche di ciascun contesto. L'obiettivo principale è quello di esaminare i fattori e le dinamiche che hanno caratterizzato l'intervento del Gruppo Wagner in ognuno di questi teatri, approfondendo le motivazioni dietro la presenza del gruppo, le strategie adottate e le attività prioritarie condotte. Attraverso l'approfondimento di tali contesti, la presente analisi mira a fornire una comprensione più approfondita delle varie sfaccettature dell'intervento del Gruppo Wagner in diverse regioni, evidenziando le specificità che hanno influenzato le sue strategie e tattiche in base alle esigenze e agli interessi russi e all’interno di ciascun contesto.

Introduzione

In questa seconda sezione della serie di analisi sul Gruppo Wagner si andranno ad analizzare gli scenari di impiego del gruppo, affrontando nello specifico la permanenza nel Paese teatro delle operazioni, il rapporto con il contesto locale, le modalità di azione, gli obiettivi, gli equipaggiamenti e le principali aree operative. I casi presi in considerazione sono la Libia, il Mozambico, la Repubblica Centrafricana e la Siria.
L'obiettivo di questa analisi è cercare di fornire un quadro sintetico ma esaustivo delle tecniche operative della milizia privata, andando a comprendere quali siano le differenze e le analogie nei quattro scenari sopracitati. Inoltre, sarà centrale la comprensione delle differenti operazioni al fine di identificare le priorità strategiche della Russia nelle diverse regioni. Nonostante la Wagner e altre Compagnie Militari Private siano considerate illegali secondo la legge russa, svolgono un ruolo cruciale nella preparazione e nel mantenimento di obiettivi strategici finalizzati all'aumento dell'influenza di Mosca.

LIBIA

Presenza sul territorio, motivazioni e schieramenti

Si stima che la presenza dei mercenari Wagner sul suolo libico risalga al 2018: durante gli anni della guerra civile nel paese, conclusa formalmente nel 2020, la presenza dei mercenari ha giocato un ruolo chiave nel sostegno alle truppe comandate dal Feldmaresciallo Khalifa Haftar, leader del Libyan National Army (LNA).

Solamente nel 2019 si cominciò a delineare un quadro dettagliato del ruolo dei mercenari, i quali si stima fossero circa 300 e operativi soprattutto nella presa di Sebha e nella presa di Tripoli. Tuttavia, a partire da settembre 2019, con il sempre maggiore coinvolgimento da parte della Turchia a sostegno della fazione rivale dell’LNA – il Government of National Accord (GNA) –, il Gruppo Wagner subì numerose perdite e di conseguenza si assistette ad un incremento della conflittualità. L’evento che ha segnato una svolta nel caso libico - e anche nell’impiego dei mercenari russi - si è verificato il 12 dicembre 2019, quando le truppe di Haftar tentarono di conquistare la totalità di Tripoli. A causa degli ingenti rifornimenti militari turchi, l’assedio è stato respinto dal GNA e le truppe dell’LNA sono state costrette ad una ritirata, che ha fortemente ridimensionato gli equilibri di forza tra le due fazioni [Pack & Sinkez, 2019].

La guerra civile libica e il prolungato stato di vuoto governativo hanno spinto il Cremlino a sfruttare l’instabilità nazionale per espandere la propria influenza: il gruppo Wagner rappresenta lo strumento perfetto per mantenere un grado accettabile di distanza dagli eventi e contemporaneamente rafforzare la propria posizione geostrategica nel Mediterraneo.

Priorità e attività strategiche

Un rapporto condotto dalle Nazioni Unite stima che ad inizio 2020 Mosca abbia schierato dagli 800 ai 1200 mercenari Wagner in luoghi strategicamente importanti e infrastrutture funzionali al mantenimento degli obiettivi russi [Reuters, 2020]. Nonostante la sconfitta delle truppe di Haftar, le priorità strategiche russe sono chiare e ancora lungi dall’essere considerate concluse. In un rapporto condotto dal Foreign Affairs Committee britannico le priorità strategiche di Mosca sarebbero [Foreign Affairs Committee, 2022]:

  • costruire sistemi di comando-e-controllo in basi militari in tutta la Libia;
  • fare leva sulla sua presenza negli impianti petroliferi e del gas della Libia;
  • la creazione di ponti logistici per facilitare il trasferimento di personale e attrezzature al Sahel, Africa subsahariana ed eventualmente Ucraina

Il personale Wagner ha contribuito sensibilmente ad un miglioramento nella conduzione delle operazioni militari delle truppe di Haftar attraverso assistenza tattica e tecnica: infatti le truppe della milizia privata hanno fornito contributi maggiori: nel mantenimento dei velivoli; nel garantire operatività ed efficienza nell’utilizzo dell’artiglieria e sistemi d’arma, inclusi carri armati, aerei d’attacco e UAVs; nell’addestramento delle forze LNA su tattiche di terra; nel fornire intelligence attraverso un lavoro congiunto con operativi del Glavnoe razvedyvatel’noe upravlenie (GRU) e Federal'naja služba bezopasnosti (FSB). Si segnala inoltre, richiamando le modalità di azione cinesi, un concreto dispiegamento di personale Wagner a difesa delle principali strutture petrolifere, di gas e porti nelle zone di Tobruk, Derna, Bengasi e Sirte.

Equipaggiamento, mezzi, tecniche operative e basi

Mosca ha ampiamente contribuito al rafforzamento e all’implementazione delle capacità belliche ed operative del Gruppo Wagner. Qui di seguito una breve ma esaustiva lista dei principali equipaggiamenti russi adoperati [Durrant, 2021]:

  • Carri armati
  • T-62MV, 2020
  • Fighter Aircraft
  • MiG-29S, 2020
  • Su-24M, 2020
  • Mine Resistent Ambush Protected – MRAP” vehicles
  • Valkyrie, 2020
  • Self propelled mortars
  • 82mm 82-BM-37, 2020
  • 120mm 120-pm-43 mortar, 2020
  • Towed artillery
  • 122mm M-30 howitzer, 2017
  • 122mm D-30 howitzer, 2020
  • 152mm 2A65 Msta-B howitzer, 2020
  • Surface-To-Air Missile Systems
  • Pantsir-S1M, 2019 – utilizzati per abbattere due droni MQ-9 Reaper UAV, uno italiano e uno americano
  • Small Arms
  • Orsis T-5000 sniper rifle, 2019
  • AK-103, 2020

La Wagner ha anche utilizzato armi proibite durante il suo ritiro da Tripoli nel 2020, come le mine antiuomo MON-50, 90 e 100, che sono vietate dalla Convenzione di Ottawa. Alcuni rapporti indicano che mentre fuggivano da Tripoli nell'estate del 2020, i mercenari hanno minato numerosi edifici e persino lasciato pupazzi imbottiti di esplosivo, come confermato in un rapporto di Amnesty International del giugno 2020. In confronto alla Siria, la Wagner in Libia aveva poca esperienza con i carri armati, ma ha dovuto aumentare le sue capacità nell'aviazione e nella difesa aerea. Tra le principali aree di dispiegamento si annoverano le basi di Al Jufra nella Libia centrale e nell’aeroporto egiziano di Sidi Barrani.

MOZAMBICO

Evoluzione delle relazioni e presenza sul territorio

I rapporti tra Mozambico e Federazione Russa che hanno concesso al Gruppo Wagner di penetrare nel territorio sono iniziati nel 2015, quando è stato firmato un accordo sulla cooperazione tecnica-militare (Sukhankin, 2019). Successivamente, nel 2019, un altro passo importante in questo senso è avvenuto in seguito la rielezione del presidente Filipe Nyusi, che durante una visita ufficiale a Mosca ha incoraggiato le imprese russe ad investire in Mozambico. Nello stesso anno è stato concluso un accordo per facilitare le “visite” da parte delle navi militari russe ai porti del Paese africano. L’azione russa in Mozambico è senz’altro facilitata da due principali fattori: il primo risiede nell’insoddisfazione delle élite politiche e imprenditoriali locali circa gli accordi, considerati “ingiusti”, con le imprese energetiche occidentali. Il secondo si riferisce all’incapacità e all’inadeguatezza delle forze armate locali nella gestione degli attacchi perpetrati dall’Islamic State - Central Africa Province (IS-CAP) nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, ricca di depositi di gas naturale. Proprio in riferimento a quest’ultimo punto, il governo del Mozambico ha scelto la Russia come provider nelle operazioni di contro-insorgenza, principalmente attraverso il Gruppo Wagner. Nel corso di settembre 2019 circa 200 soldati Wagner, diversi elicotteri e droni sono stati dispiegati nella provincia di Cabo Delgado, con lo scopo di fronteggiare l’avanzata dei militanti di Al-Shabab. Tuttavia, nel giro di qualche settimana la missione si è rivelata più difficile del previsto, infatti, si è verificata la perdita di sette soldati russi e almeno venti soldati regolari locali, portando, secondo alcune agenzie di stampa, al ritiro delle truppe Wagner da Cabo Delgado intorno alla fine del mese di novembre. Questo ritiro aveva lo scopo di dare al Gruppo Wagner il tempo di riorganizzarsi, rafforzarsi e raccogliere intelligence. Successivamente il gruppo ha impiegato ulteriori forze e attrezzature per avviare una nuova offensiva, ma ciò non è stato sufficiente per convincere il Mozambico a voler mantenere aperto il loro contratto. Nel mese di aprile del 2020, è stato ingaggiato il Dyck Advisory Group, una PMC sudafricana, per sostituire il Gruppo Wagner.

Modus operandi

Le tecniche che la Federazione Russa ha usato per penetrare il tessuto sociale e territoriale mozambicano fanno riferimento a più domini. Per quanto concerne l’ambito strategico-operativo a livello militare, i soldati russi non sono stati in grado di comprendere l’ambiente locale e di collaborare in maniera efficace con le truppe regolari locali, portando così al successo delle imboscate da parte delle milizie di IS-CAP.

Inoltre, un altro dominio operativo si riferisce a tecniche di interferenza negli affari interni del Paese. In particolare, sono state registrate ingerenze nei processi elettorali locali, soprattutto attraverso reti molto vaste di pagine web che promuovevano la figura del partito di Nyusi e il ricatto dell’opposizione da parte della International Research Agency con base a San Pietroburgo. Come il Gruppo Wagner, anche l’International Research Agency è gestita da Prigozhin (Kachur, 2020).

Nonostante il Gruppo Wagner fosse importante per la penetrazione in territorio mozambicano, non ci sono prove del fatto che dopo il fallimento delle operazioni di controinsorgenza ci siano state ripercussioni negative sui contratti e gli accordi stipulati tra la Federazione Russa e il Mozambico prima del suo dispiegamento. Ciò farebbe intendere che, rispetto agli altri due casi di studio in cui il Gruppo Wagner è stato un componente chiave nell'esercitare l'influenza russa nella Repubblica Centrafricana o in Libia, in questo caso specifico sia stato più un bonus aggiuntivo a una relazione già solida tra Russia e Mozambico. Inoltre, le aziende legate a Prigozhin stavano aiutando il partito Frelimo a mantenere il controllo, fornendo alla Russia molta influenza senza la necessità di dispiegare il Gruppo Wagner.

REPUBBLICA CENTRAFRICANA

Evoluzione delle relazioni e presenza sul territorio

La Repubblica Centrafricana (RCA) è uno dei paesi più instabili e con un tasso di sviluppo umano tra i più bassi del mondo (Human Development Index Report, 2021). Nonostante ciò, la Federazione Russa non ha esitato a incontrare il Presidente centrafricano Touadéra nel corso dell’Economic Forum tenutosi a San Pietroburgo nel 2018, con lo scopo di discutere un potenziamento della cooperazione economica e umanitaria tra i due Paesi. Dopo questo primo passo, grazie all’impegno russo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite concede alla Russia, tramite la Risoluzione 2339, di inviare armi e istruttori militari in RCA, allentando quindi l’embargo imposto a quest’ultima nel 2013, con la Risoluzione 2127. In questo contesto sono stati inviati 5 istruttori militari e 170 istruttori civili per l’addestramento del personale militare locale. A seguito dell’invio degli effettivi, il Vicedirettore del Dipartimento delle Informazioni e della Stampa, Artyom Kozhin, dichiara che la Russia aveva iniziato "a esplorare le possibilità di sviluppo reciprocamente vantaggioso delle risorse naturali della Repubblica Centrafricana". È fondamentale sottolineare che gli istruttori dislocati sul territorio centrafricano sono risultati essere membri del Gruppo Wagner il cui scopo principale – oltre all’interesse economico – risiedeva nella protezione del Governo Touadéra, esposto e indebolito dalle sanzioni e dalla mancanza di legittimazione causata dalle azioni di gruppi ribelli. Ciò che era cominciata come un’attività di supporto e addestramento si trasforma, nel 2018, in una presenza ben più stabile, soprattutto da quando Valery Zakharov - precedentemente ufficiale di intelligence russo - diventa consulente di Touaderá in materia di sicurezza nazionale e direttore degli istruttori russi sul campo.

Da questi legami apparentemente limpidi tra il governo di Mosca e quello di Bangui, sono emerse delle criticità che hanno rivelato il coinvolgimento del Gruppo Wagner nel Paese africano. In particolare, si fa riferimento alle autorizzazioni concesse ad un’estesa rete di compagnie minerarie – Bois Rouge, Lobaye Invest, Midas Resouces – legate ad oligarchi, imprenditori e mercenari russi. Più nello specifico, delle ricerche condotte dalla rivista The Africa Report tracciano la concessione della licenza della miniera d’oro di Ndassima a favore di una società del Madagascar elencata come una filiale del Gruppo Wagner, a danno di una società mineraria canadese. La rete di mercenari avrebbe infatti importato attrezzature utili all’estrazione mineraria attraverso il porto camerunese di Douala. A questo proposito, si stima che si organizzino fino a tre convogli di autocarri da Bangui a Douala per trasportare le materie prime con la protezione dei soldati Wagner.

Tuttavia, per quanto concerne le specifiche circa il numero di effettivi e i mezzi impiegati, non ci sono dati certi. Nonostante ciò, si stima che nel 2018 fossero presenti all’interno del Paese tra i 250 e i 1000 uomini del Gruppo Wagner (Ross, 2018), mentre secondo diverse fonti, a fine 2021 il numero è aumentato a circa 2600 effettivi.

Modus Operandi

Il Gruppo Wagner non impiega solamente lo strumento militare ed economico per espandere la propria influenza. Infatti, a differenza di teatri come la Siria o l’Ucraina, in RCA non riveste un ruolo di combattimento predominante, piuttosto, agisce come un security provider, aiutando i regimi con addestramento, difesa dei siti e protezione di funzionari di alto livello. La rete di Prigozhin fa uso anche di un insieme di strumenti di hard, sharp e soft power per migliorare l’immagine della Russia e rafforzare la figura del Presidente Touadéra e del suo governo. In particolare, si fa riferimento al finanziamento di organizzazioni politiche armate per attaccare sia gruppi a sostegno della Francia sia gruppi di opposizione al governo di Touadéra (hard power). A questo proposito, è stata incoraggiata la creazione del “The Sharks of CAR Movement”, designato dal Consiglio Atlantico come un’organizzazione politica con un’inclinazione verso il paramilitare (Dukhan, 2020) Per quanto riguarda le tecniche di sharp power, sono impegnati nella creazione di “troll factories” per manipolare l’opinione pubblica sui social media, mentre con il soft power è rappresentato da donazioni in ambito culturale e sociale attraverso, ad esempio, l’organizzazione di un torneo di calcio per ragazzi, donazioni ad un ospedale per bambini, e la sponsorizzazione per la creazione di una stazione radio che trasmette musica russa e offre lezioni di russo (Huon & Ostrovsky, 2018). Si segnala che, attraverso la società di Prigozhin, Lobaye Invest, finanzia la distribuzione di volantini e poster pro-Russia e anti-Francia, inoltre, diverse testate giornalistiche locali sono finanziate dalla Russia, tra questi si può trovare Le Potentiel (Dukhan, 2020).

SIRIA
Presenza sul territorio, motivazioni e schieramenti

La presenza in territorio siriano del gruppo Wagner risale al 2015 e risponde a due principali necessità strategiche: la prima, stabilizzare il contesto siriano e aiutare il governo di Bashar al-Assad a reprimere le minacce provenienti dall’opposizione e dalle forze ribelli ed estremiste; la seconda, impedire o circoscrivere la portata dell’intervento americano nella regione per impedire la destituzione dello stesso Assad, da sempre molto più vicino a Mosca che Washington.

Sebbene inizialmente il ruolo ricoperto dalla Wagner fosse solamente logistico, a partire da settembre 2015 vennero inviate le prime truppe attive nei combattimenti: tra le principali operazioni di combattimento offensivo si ricordano l’offensiva contro l’ISIS nel marzo 2016 nella città di Palmira e l’attacco all’avamposto di Deir-ez-Zour nel 2018 [Matthews, 2018]. I principali alleati nel contesto furono i Corpi dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Hezbollah, e lo stesso esercito siriano.

Ad oggi, il ruolo della compagnia di mercenari è diminuito drasticamente; si segnala ancora una piccola presenza sul territorio, ma alla luce dei recenti dissapori tra Vladimir Putin ed Evgenij Prigozhin è lecito aspettarsi un ridimensionamento importante della compagnia.

Principali attività strategiche e priorità

L’intervento in Siria ha fornito importanti indicazioni alla compagnia sullo sviluppo e l’organizzazione logistica e operativa delle operazioni: infatti, il modello operativo perfezionato durante la permanenza in Siria è stato applicato anche al contesto libico.

Nella prima fase di intervento, i mercenari limitarono il loro ruolo alla preparazione di alcune unità dell’esercito siriano e a interpretare un ruolo di coordinamento tra le non-state militia e le truppe regolari.

Successivamente, la partecipazione attiva alle operazioni aumentò in maniera sincronizzata agli interessi economici di Mosca nella regione: si stima infatti che il gruppo abbia ricoperto un ruolo centrale nella protezione di luoghi strategici – come la base aerea di Hmeimim – e nell’acquisizione di giacimenti petroliferi, raffinerie e infrastrutture energetiche nelle regioni centrali e orientali del paese. Sebbene si sia conclusa con una sconfitta ai danni della Wagner, una delle operazioni più importanti – e che quindi spiega chiaramente le ambizioni russe nella regione – è l’attacco del 2018 agli impianti petroliferi della società americana Conoco [De Giovannangeli, 2023].

Particolarmente centrale, come si osserverà anche nel caso libico, la stretta collaborazione tra la Wagner e il GRU nel fornire intelligence e supporto informativo sia dal punto di vista militare che propagandistico, al fine di rafforzare la legittimità del regime di Assad attraverso le vittorie ottenute sul campo di battaglia [Nakashima, DeYoung, Sly, 2018].

Dimensione e tipologia dei mezzi impiegati

L’equipaggiamento impiegato in Siria è estremamente diversificato ed ha permesso a Mosca di sperimentare circa 160 tipologie di sistemi d’arma innovativi, tra cui gli elicotteri Mi-28N e Ka-52.

In particolare, a seguito dell’abbattimento di un Su-24 da parte di un F-16 turco nel novembre 2015, Mosca – attraverso la Wagner – ha accelerato lo schieramento della piattaforma mobile SAM S-400 Triumf e sistemi simili per implementare le misure “Anti-Access”/Denied Area (A2AD): l'obiettivo è impedire al nemico di entrare nel teatro delle operazioni, privandolo della libertà di azione in un contesto a lui ostile [Smura, 2016].

È stata inoltre segnalata la presenza di [Antonowa, 2017]:

  • carri armati T-90 e T-72;
  • lanciarazzi multipli pesanti 9A52 Smerch;
  • caccia Su-24, Su-25, SU-30SM;
  • aerei da ricognizione senza pilota (UAVs) Forpost e Zastava;
  • veicoli corazzati BTR-82A e UR-77 Meteorite mine-clearing;
  • fucili d’assalto AK-74M; mitragliatrice pesante KVSK Kord;
  • elicotteri da combattimento Mi-17, Mi-24, Mi-25

Il ricorso a questi mezzi e strumenti, in cooperazione con le truppe ufficiali russe e siriane, ha permesso alla Wagner di ottenere ottimi risultati nelle operazioni di riconquista territoriale in scenari di combattimento urbano al fine soprattutto di limitare le vittime tra le truppe regolari russe e per provvedere a creare un grado discreto di negazione plausibile per le operazioni condotte in Siria.

Conclusioni

In conclusione, il presente studio ha analizzato le differenze nelle operazioni del Gruppo Wagner in Libia, Mozambico, Repubblica Centrafricana e Siria, evidenziando le peculiarità e le sfumature di tali coinvolgimenti. Nonostante le somiglianze iniziali, è emerso che ogni contesto presenta sfide e dinamiche specifiche che influenzano il modo in cui la PMC russa agisce. La comprensione di queste differenze è fondamentale per valutare l'impatto del coinvolgimento del Gruppo Wagner e per sviluppare approcci efficaci per gestire le sfide legate alla presenza di forze mercenarie.

In particolare, in Libia, il Gruppo Wagner ha sostenuto il leader Haftar durante la guerra civile, fornendo assistenza tattica e tecnica alle truppe dell'LNA, le aree di attività si concentrano sul controllo di basi militari, infrastrutture energetiche e ponti logistici. In Mozambico, il coinvolgimento del gruppo si è limitato al tentativo di affiancare le truppe regolari nelle operazioni di controinsorgenza. In Repubblica Centrafricana il Gruppo Wagner ha agito come security provider, offrendo addestramento, difesa dei siti e protezione per il governo locale. La sua presenza è stata collegata all'interesse economico russo e supportata da un insieme di strumenti di hard, sharp e soft power per rafforzare l'influenza russa e migliorare l'immagine del governo centrafricano. In ultimo, in Siria il coinvolgimento è stato ampiamente utilizzato dal Cremlino per supportare il governo di Assad e allo stesso tempo arginare l’influenza di Washington nella regione.

Complessivamente, l'analisi dimostra come il Gruppo Wagner si adatti alle specificità di ciascun contesto, adattando le sue strategie e tattiche in base alle esigenze e agli interessi russi e dello scenario operativo. Ciò che accomuna tutti i teatri di impiego rimane il fatto che il coinvolgimento del Gruppo Wagner riflette la volontà della Federazione Russa di espandere la propria presenza nel panorama geopolitico e garantire vantaggi economici nelle regioni considerate strategiche. Tuttavia, è utile sottolineare come il recente tentativo di colpo di mano di Prigozhin effettuato il 24 giugno potrebbe portare ad una ridiscussione o ad un ridimensionamento dall’appoggio che il Cremlino fa sul Gruppo Wagner.

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  31. UN Security Council, S/RES/2127 (2013). Disponibile al link: https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N13/594/43/PDF/N1359443.pdf?OpenElement [A-1]
  32. UN Security Council S/RES/2339. Disponibile al link: https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N17/023/21/PDF/N1702321.pdf?OpenElement [A-1]
  33. Iнформацiйний спротив, Наемники ЧВК “Вагнер” с потерями покинули один из районов Мозамбика, 2019. Disponibile al link: https://sprotyv.info/news/naemniki-chvk-vagner-s-poteryami-pokinuli-odin-iz-rajonov-mozambika/ [A-1]






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