Tirocinio presso Ambasciata d'Italia a Dakar

  Formazione - Lavoro
  27 maggio 2021
  4 minuti, 15 secondi

Dove e quando: Dakar, Senegal; da gennaio a marzo 2020

Tipo di esperienza: tirocinio curriculare
Ente: Ambasciata d’Italia a Dakar, Fondazione CRUI, MAECI (Ministero degli Affari Esteri)
Retribuzione: rimborso spese tramite erogazione di borsa di studio di 900€ totali (300€ mensili)
Bando: https://www.tirocinicrui.it/pr...

L'esperienza:

L’esperienza di lavoro presso un’ambasciata in un paese come il Senegal è sicuramente stata ricca e formativa sia dal punto di vista lavorativo che personale. L’Ambasciata italiana a Dakar è un’ambasciata di piccole dimensioni che permette al tirocinante di cimentarsi in moltissimi compiti, per poter offrire un reale supporto al ristretto corpo diplomatico. Nel corso dell’esperienza io e l’altro tirocinante vincitore del bando abbiamo avuto la possibilità di partecipare a svariate riunioni presso ambasciate di altri paesi o istituzioni come la delegazione europea ma anche ad eventi organizzati dall’ambasciata stessa. Durante quest’esperienza abbiamo anche preso parte agli impegni che hanno coinvolto il corpo diplomatico e la vice Ministra agli Affari Esteri in visita a Dakar.

Una giornata tipo lavorativa della permanenza in Senegal comprendeva un impegno lavorativo di 8 ore, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Per la pausa pranzo ci siamo per lo più organizzati con un pranzo portato da casa, soprattutto per ammortizzare le spese settimanali, anche se ogni tanto abbiamo approfittato dei numerosi locali e ristoranti presenti nelle prossimità dell’ambasciata dove abbiamo pranzato secondo la tradizione culinaria senegalese. I nostri compiti comprendevano principalmente la stesura di report in merito a notizie ed eventi di natura politica e socio-economica del Senegal e dei paesi di giurisdizione dell’ambasciata (Gambia, Capo verde, Guinea, Guinea Bissau, Mali), dell’analisi della rassegna stampa giornaliera, del contatto con la stampa ed i giornalisti senegalesi e della gestione del rapporto con le aziende italiane in Senegal, così come di quelle interessate ad investire sul territorio.

Purtroppo, con l’avvento della pandemia da coronavirus, abbiamo dovuto anticipare di un mese il rientro in Italia, ma ciò non ha compromesso il riconoscimento del tirocinio curriculare, trattandosi di un’esperienza che comporta l’esaurimento delle 300 ore di lavoro curriculare già nei primi due mesi di tirocinio. Il carico di lavoro è importante, e non di rado abbiamo deciso di posticipare l’ora di rientro in appartamento per portare a termine i compiti assegnati.

Durante i mesi di permanenza in Senegal ho deciso di condurre anche la mia ricerca tesi sulla migrazione irregolare dal Senegal. Con l’aiuto del personale diplomatico ho avuto modo di incontrare ed intervistare i responsabili della cooperazione italiana in materia di progetti migratori e di incontrare presso la delegazione europea un funzionario di Frontex.

Sicuramente in questo specifico esempio ciò che gioca un ruolo fondamentale è l’ambiente sociale e culturale nel quale ci si trova immersi. Si tratta di un paese molto distante dalle nostre abitudini e l’impatto che ha suscitato in me è stato parecchio forte. Anche soprattutto per questo aspetto si tratta di un’esperienza che rifarei e che consiglio, in grado di far maturare una riflessione personale in merito alla diversità culturale ed alla nostra possibilità di creare una connessione positiva e cooperativa con paesi così diversi.

Informazioni sul paese di arrivo:

Dakar è una città metropolitana piuttosto grande. Si trova sulla punta ad ovest del Continente ed affaccia direttamente sull’oceano. Nel periodo in cui sono stata a Dakar le giornate erano caratterizzate da sole e temperature elevate, tipiche della stagione secca, con una totale assenza di precipitazioni ma con alcuni giorni di “tempesta” di sabbia. Per cercare casa ci siamo rivolti ad airbnb ed abbiamo preferito non risiedere nel quartiere delle ambasciate a causa dei prezzi decisamente spropositati. La nostra abitazione si trovava a Medina, la parte vecchia e popolare della città, forse non il posto più sicuro di tutti ma nemmeno la peggior zona residenziale. A Dakar ci si muove prevalentemente a piedi o in taxi, previa contrattazione del prezzo per la corsa. Per quanto riguarda le informazioni sanitarie, prima di partire ho effettuato la profilassi contro il tifo ed ho iniziato la cura contro la malaria. Quest’ultima mi è stata poi fortemente sconsigliata sul luogo in quanto durante la stagione secca non è così elevato il numero di zanzare infette presenti, ed in ogni caso il rischio è maggiore nelle zone fuori dai centri abitati. Al ritorno ho proceduto ad effettuare un periodo di cura anti-parassitaria e mi sono sottoposta alle analisi del sangue per vedere se potessi aver contratto la malaria.

Consigli per una candidatura di successo:

Ovviamente è importante rientrare nei requisiti di base ed indicare bene le preferenze ricordando che una deve comprendere un paese europeo ed una uno extra-europeo, pena l’esclusione dal bando. Molto importanti sono state a mio avviso le mie pregresse esperienze all’estero tanto durante gli anni delle superiori che l’erasmus in triennale e l’elevato grado di competenza nelle lingue evidenziate e richieste dalle ambasciate. Infine, per scrivere al meglio le lettere motivazionali per le mie due scelte mi sono meticolosamente informata sull’operato all’interno delle sedi e rispetto alle relazioni con gli altri paesi e su come le mie conoscenze avrebbero potuto fornire un valido supporto all’interno dell’ambasciata.


A cura di Martina Olivieri

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