Accordi UE-Nuova Zelanda sul libero scambio

Un nuovo orizzonte per il commercio europeo

  Articoli (Articles)
  Elisa Modonutti
  14 July 2023
  3 minutes, 57 seconds

Fin dalle sue origini, l’Unione Europea ha sempre perseguito lo scopo di creazione di un mercato unico, in cui vi sia una completa e libera circolazione dei prodotti, senza diritti doganali o tasse per le esportazioni e le importazioni.

Infatti, uno dei punti cardine del trattato istitutivo del primo nucleo di integrazione europea avvenuto nel 1951, la Ceca, Comunità europea del carbone e dell’acciaio, prevedeva, per appunto, la libera circolazione del carbone e dell’acciaio tra i sei paesi contraenti la Convenzione (Italia, Germania, Belgio, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi) garantendo libero accesso alle fonti di produzione e trasparenza sui prezzi.

Oggi, settant’anni dopo il primo trattato istitutivo di una Comunità Europea, l’Unione Europea ha creato un mercato unico per i Paesi membri, in cui è permessa non solo la libera circolazione di merci e capitali, ma persino dei lavoratori e delle persone, avendo come punto cardine del proprio statuto costitutivo, la volontà di creare unione tra i popoli, promuovendo “coesione economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra gli Stati membri”.

Tuttavia, la creazione di un unico mercato interno è solo uno degli obiettivi portati avanti dall’Unione Europea, che, gestisce, inoltre, anche le relazioni con paesi terzi, sottoscrivendo con essi molti accordi commerciali per promuovere migliori opportunità di scambi e per superare le barriere e i dazi doganali internazionali, oltre che promuovere i principi e i valori europei quali democrazia, diritti umani, ambiente e diritti sociali di parità e eguaglianza.

L’Unione Europea, nel corso degli anni ha concluso molti accordi commerciali con i Paesi terzi con Stati che vanno dal Giappone, al Messico, al Cile, fino a giungere agli ultimi accordi siglati lo scorso 9 luglio con la Nuova Zelanda, che fanno sì che la cooperazione economica perseguita dall’Unione Europea sia giunta fino alla lontana Oceania.

Gli accordi di libero scambio firmati con la Nuova Zelanda, i cui negoziati erano aperti da quattro anni, hanno come scopo la volontà di raggiungere una nuova era di crescita economia sostenibile e responsabile. In particolare, gli accordi prevedono la partecipazione della Nuova Zelanda ai programmi promossi e portati avanti dall’UE, promuovendo il coinvolgimento attivo della Nuova Zelanda nelle strutture di governance dell’Ue. Viene così aperta la partecipazione del Paese anche ai programmi di ricerca e di innovazione promossi dall’Unione Europea, soprattutto quelli legati ai cambiamenti climatici e alla neutralità in termini di emissioni di carbonio, ma anche in altri settori, quali i megadati, l’agricoltura di precisione, l’energia sostenibile, la ricerca sismica e l’innovazione industriale, promuovendo, quindi, la cooperazione bilaterale in materia di ricerca e innovazione.

Oltre alla cooperazione scientifica e dello sviluppo, la parte più ambiziosa degli accordi è stata la parte economica e commerciale, in quanto è stato siglato un accordo sul commercio. Questo accordo, dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo e la ratifica sia europea che neozelandese, porterà importanti innovazioni in ambito commerciale.

In particolare, si prevede l’eliminazione di tutti i dazi sulle esportazioni dell’Unione europea, principalmente manufatti, verso la Nuova Zelanda, ma anche sulle importazioni delle merci da Wellington, importazioni costituite prevalentemente da prodotti agroalimentari (vino, frutta e carne). In questo modo, le aziende europee potranno risparmiare circa 140 milioni di euro all’anno in dazi commerciali e avere accesso al mercato dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni, del trasporto marittimo e degli appalti pubblici, che vale circa 60 miliardi di euro all’anno.

Si prevede una crescita del commercio nei prossimi anni tra le due entità di circa il 30%, oltre ad una facilitazione di accesso per le compagnie europee alle opportunità offerte dalla Penisola, con un potenziale aumento degli investimenti Ue in Nuova Zelanda che possono crescere anche dell’80%.

La Nuova Zelanda, dal canto suo, ha la possibilità di espandere i propri investimenti nel mercato unico europeo, aumentando le proprie esportazioni che già costituivano una parte importante dell’economia del Paese, con un valore di 1,8 miliardi di dollari.

L’accordo, inoltre, rafforza le esportazioni delle piccole e medie imprese, creando maggiori vie di espansione, rimuovendo moltissimi ostacoli burocratici relativi soprattutto allo spostamento delle merci, promuovendo, quindi, la cooperazione e lo sviluppo commerciale e industriale di entrambi i Paesi.

In ultima istanza, ma non di minore importanza, il trattato include anche impegni relativi al rispetto dell’Accordo sul clima di Parigi, prevendo sanzioni in caso di mancato rispetto degli obblighi, facendo, come affermato anche dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, “da apripista” nella storia degli accordi commerciali.

Mondo Internazionale APS – Riproduzione Riservata ® 2023

Fonti utilizzate per il seguente articolo: 

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/trade-policy/trade-agreements/

https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2023/07/09/the-eu-and-new-zealand-sign-an-agreement-for-the-participation-of-new-zealand-in-european-programmes-like-horizon-europe/

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/statement_23_3751

https://unsplash.com/it/foto/0... (fonte immagine) 

Share the post

L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

Tag

Unione Europea Nuova Zelanda Dazi Sviluppo Cooperazione internazionale mercato unico