Climate finance and loss and damage fund

I finanziamenti per il clima e il fondo per danni e perdite: che cosa è emerso dalla COP 28

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  Elisa Modonutti
  29 December 2023
  4 minutes, 46 seconds

Si è conclusa lo scorso 13 dicembre l’annuale COP, acronimo per Conference of Parties, il summit dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) del 1982 per combattere il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

Quest’anno la conferenza, giunta alla sua ventottesima edizione, si è tenuta dal 30 novembre al 13 dicembre a Dubai, negli Emirati arabi uniti.

Tra i principali temi discussi si annoverano non solo il primo bilancio globale nel quadro dell'accordo sul clima di Parigi del 2015 con la presentazione dei progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi climatici, ma anche le questioni di mitigazione e adattamento climatico e soprattutto dei finanziamenti per il clima, tra cui il fondo per le perdite e i danni.

Proprio quest’ultimo punto riguardo la finanza climatica ha assunto una posizione di primaria importanza durante le discussioni della conferenza, venendo definito dal capo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) Simon Stiell come “the great enabler of climate action”, il grande promotore delle azioni per il clima.

Anche se in ultima istanza la COP28 ha rimandato la maggior parte delle questioni finanziarie alla COP29, numerose sono state le dichiarazioni riguardo l’importanza e l’urgenza dei finanziamenti per il clima.

Dalle dichiarazioni finali emerge la necessità di maggiori investimenti a livello mondiale (circa 5-7 triliardi di dollari all’anno) non solo per rendere più verde l'economia globale entro il 2030, ma anche per accelerare la crescita locale e globale a basse emissioni di carbonio. Tra gli obiettivi concordati, si pone infatti una crescita sostenibile, resiliente al clima e positiva per la natura e le economie inclusive, fornendo supporto per la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

È stata sottolineata l’importanza dello spazio fiscale per l’azione climatica, che necessita di adattamenti a shock sempre più frequenti e profondi. In particolare, tra le proposte di cambiamento emerse si riscontrano un uso più ampio di clausole di debito resilienti al clima, ma anche di obbligazioni legate alla sostenibilità. Ulteriori Special Drawing Rights (SDRs), diritti speciali di prelievo del Fondo monetario internazionale, dovrebbero, inoltre, essere permessi solo nel rispetto dei quadri giuridici nazionali.

Nelle dichiarazioni finali è stata evidenziata l’importanza della realizzazione di transizioni climatiche giuste e condivise dai tutti i Paesi. In particolare, è stato lanciato l’appello di non tralasciare i Paesi in via di sviluppo, tra i beneficiari maggiori di una condivisione delle risorse.

Per quanto riguarda l’utilizzo di risorse di finanziamento, la dichiarazione finale sulla finanza climatica assume un punto fermo nella richiesta di rafforzamento della mobilitazione di risorse interne private, facendo si che una parte significativa dei finanziamenti provenga dal risparmio interno dei Paesi, da efficienti incentivi fiscali e da finanziamenti del settore privato.

Nelle discussioni, inoltre, l’interesse è stato rivolto inoltre anche verso il settore imprenditoriale internazionale, a cui è stato richiesto di sviluppare modelli di business alternativi e green, incorporando anche le moderne tecnologie climatiche.

Anche se la conclusione della COP 28 ha rimarcato l’importanza del mantenimento degli impegni per il raggiungimento dei risultati, una grande parte delle questioni finanziarie climatiche sono state rimandate alla COPm29, dove sarà prevista l’adozione di un nuovo obiettivo di finanziamento per il clima, chiamato New Collective Qualitative Goal (NCQG).

Questo nuovo obiettivo sostituirà l'attuale impegno dei Paesi sviluppati di fornire 100 miliardi di dollari all'anno in finanziamenti per il clima ai Paesi in via di sviluppo, concordato per la prima volta nel 2009. Il nuovo obiettivo dovrà, invece, tenere conto delle esigenze e delle priorità dei Paesi in via di sviluppo, stimate in circa 5.800 miliardi di dollari fino al 2030.

In conclusione, quindi, a Dubai i negoziatori hanno chiarito ulteriormente il processo di definizione di un nuovo obiettivo che dovrà essere accordato e implementato in futuro.

Il fondo per le perdite e i danni

Mentre un accordo per la finanza climatica non è stato siglato durante questo summit, il primo giorno operativo della COP 28 è stato invece fondamentale per l’entrata in vigore del fondo per le perdite e i danni. Questo fondo, istituito durante i giorni della COP 27 nel 2022, ha infatti visto l’inizio della propria effettività durante il primo giorno del vertice a Dubai.

Scopo del Fondo è quello di assistere i Paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del clima, fornendo aiuti per rimediare alle perdite e ai danni economici e non economici subiti in conseguenza dei cambiamenti climatici, compresi gli eventi meteorologici estremi e quelli a lenta insorgenza.

Dall'adozione della decisione, diversi Paesi si sono impegnati a fornire aiuti economici per un importo di circa 700 milioni di dollari. Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il loro impegno di 100 milioni di dollari, il Regno Unito ha stanziato 40 milioni di sterline per il Fondo e 20 milioni di sterline per altri accordi di finanziamento, il Giappone ha stanziato 10 milioni di dollari, gli Stati Uniti d'America hanno stanziato 17,5 milioni di dollari mentre l'Unione Europea ha stanziato 225 milioni di euro.

Il fondo rappresenta sicuramente un enorme passo fondamentale per fornire ai Paesi in via di sviluppo il sostegno necessario per combattere i gravi impatti del cambiamento climatico; tuttavia, in futuro saranno necessari ulteriori passi per garantirne l’operatività e l’efficacia, specialmente per quanto riguarda i finanziamenti delle risorse che necessiteranno di un’adeguata gestione.

Fonti utilizzate per il seguente articolo: 

https://unfccc.int/news/cop28-agreement-signals-beginning-of-the-end-of-the-fossil-fuel-era

https://www.wri.org/insights/cop28-outcomes-next-steps#climate-finance

https://www.cop28.com/en/climate_finance_framework

https://blogs.law.columbia.edu/climatechange/2023/12/20/observations-from-cop28-on-the-loss-and-damage-fund/

https://unsplash.com/it/foto/m... (fonte immagine)

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L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

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COP 28 dubai cambiamento climatico finanza climatica danni ambientali Loss and damage fund