Confini d’Europa

Verso un Nuovo Patto Ue sulle Migrazioni e l'Asilo: tra repressione e diritti negati alle frontiere dell’Europa

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  Giuliana Băruș
  04 January 2024
  3 minutes, 34 seconds

Verso un Nuovo Patto Ue sulle Migrazioni e l'Asilo: tra repressione e diritti negati alle frontiere dell’Europa

Gli Stati membri dell’Ue e il Parlamento europeo hanno approvato un nuovo Patto sull’Immigrazione.

L'accordo, preliminare – sarà sottoposto infatti alle procedure di formale ratifica –, è stato raggiunto al culmine di una maratona di negoziati durata dal 18 al 20 dicembre 2023, dopo oltre tre anni di trattative infruttuose e aspri dibattiti.

Il Consiglio Ue, a presidenza spagnola, ha sostenuto una posizione rigida nel garantire agli Stati membri il più ampio margine di discrezionalità nel gestire la questione migratoria; mentre il Parlamento europeo ha difeso la previsione di clausole più stringenti per la protezione dei diritti fondamentali.

Il “New Pact on Migration and Asylum” è un articolato progetto legislativo, che racchiude cinque leggi distinte in un unico patto:

1) il regolamento sulla gestione dell’asilo e delle migrazioni;

2) la risposta alle crisi migratorie;

3) le procedure di asilo;

4) l’implementazione dello European Dactyloscopie (Eurodac): il database comunitario per le impronte digitali dei richiedenti asilo, che sarà implementato con i dati biometrici; l’età di obbligatorietà dell’identificazione sarà abbassata da 14 a 6 anni.

5) e le nuove procedure di screening (registrazione e identificazione dei migranti).

Aspetto fondamentale, il nuovo Patto Ue non altera però il cosiddetto “principio di Dublino”, che attribuisce la responsabilità, primaria e principale, per l'esame della domanda d'asilo al primo Paese d'approdo.

Il nuovo “Migration Pact” stabilisce, tuttavia, un sistema di “solidarietà obbligatoria”, seppure in chiave securitaria e di de-responsabilizzazione: ogni Stato membro avrà a disposizione tre opzioni alternative per contribuire alla gestione dei flussi migratori (accogliere un determinato numero di richiedenti asilo; pagare un contributo di 20mila euro per ogni richiedente non ricollocato sul proprio territorio nazionale; e finanziare supporti operativi).

Repressione e diritti negati alle frontiere Ue

Nel frattempo, oltre 50 Organizzazioni umanitarie – da Amnesty International e Save the Children a Caritas Europa – hanno inasprito la loro campagna pubblica di denuncia contro i possibili rischi derivanti dal nuovo Patto Ue: normalizzazione della detenzione su larga scala e respingimenti dei migranti in Paesi dove rischiano di subire violenza e persecuzione.

Il “Migration Pact”, in effetti, limita l'accesso all'asilo – negando de facto il diritto al non-refoulement – e comprime i diritti di coloro che cercano protezione in Europa (violando potenzialmente il diritto internazionale e la Costituzione italiana, e segnando un pericoloso precedente per il diritto d'asilo a livello globale). Diritti fondamentali, i quali sono universali e indivisibili oppure, semplicemente, non sono.

L'accordo, inoltre, rafforza ulteriormente la dipendenza dell'Unione europea da Stati terzi – Albania, Libia, Tunisia e Turchia – per il controllo e la gestione delle migrazioni. Processo ormai inesorabile verso l'“esternalizzazione delle frontiere”: quello spostamento dei confini verso zone extraterritoriali, in modo da trasferire a Paesi terzi concordi la responsabilità della gestione di persone in movimento (people on the move) alle quali di fatto viene negata l’accoglienza. Neologismo del 2023 che descrive una manifesta politica europea tesa a ostacolare l'accesso dei migranti all'interno dello spazio territoriale degli Stati membri.

L'accordo politico raggiunto tra le istituzioni europee il 20 dicembre 2023 rappresenta la svolta decisiva per riformare la disciplina delle politiche migratorie in Europa, dopo anni di stallo decisionale e gestione emergenziale di un fenomeno strutturale. Discussioni di “level up” e lavori preparatori continueranno, sul piano tecnico-giuridico, fino a febbraio 2024, con la formale adozione del “Patto europeo su Migrazione e Asilo” – nella sua stesura definitiva – attesa entro lo svolgimento delle elezioni del nuovo Parlamento europeo, in programma dal 6 al 9 giugno 2024.

Migration is a European challenge that requires European solutions.


- Ursula von der Leyen
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L'Autore

Giuliana Băruș

Studi in Giurisprudenza e Diritto Internazionale a Trieste.
Oltre che di Diritto (e di diritti), appassionata di geopolitica, giornalismo – quello lento, narrativo, che racconta storie ed esplora mondi fotoreportage, musica underground e cinema indipendente.

Da sempre “permanently dislocated un voyageur sur la terreabita i confini, fisici e metaforici, quelle patrie elettive di chi si sente a casa solo nell'intersezionalità di sovrapposizioni identitarie: la realtà in divenire si vede meglio agli estremi che dal centro. Viaggiare per scrivere soprattutto di migrazioni, conflitti e diritti e scrivere per viaggiare, alla ricerca di geografie interiori per esplorarne l’ambiguità e i punti d’ombra creati dalla luce.

Nel 2023, ha viaggiato e vissuto in quattro paesi diversi: Romania, sua terra d'origine, Albania, Georgia e Turchia.
Affascinata, quindi, dallo spazio post-sovietico dell'Europa centro-orientale; dalla cultura millenaria del Mediterraneo; e dalle sfaccettate complessità del Medio Oriente.

In Mondo Internazionale Post è autrice per la sezione Organizzazioni Internazionali”.

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