Eventi meteorologici estremi, simbolo del cambiamento climatico

  Articoli (Articles)
  Valeria Fraquelli
  26 May 2023
  4 minutes, 24 seconds

Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una lunga serie di eventi estremi che hanno causato molti danni e dolore per molte persone che hanno perso tutto.

Le inondazioni che hanno sconvolto e devastato l’Emilia-Romagna sono solo le ultime della lista, ultimamente abbiamo visto che dopo un lungo periodo siccitoso le piogge vengono impetuose e l’acqua allaga ogni cosa. E gli eventi estremi sono sempre di più ogni anno, ogni anno sempre più distruttivi e coinvolgono sempre più persone e tutto questo perché il nostro pianeta si scalda sempre di più e le conseguenze presto potrebbero essere devastanti.

Il nostro pianeta sta soffrendo e il meteo estremo è un chiaro segnale, la natura ci vuole dire che non possiamo più girarci dall’altra parte, dobbiamo fare qualcosa per invertire la rotta e fermare la distruzione della natura.

È ormai noto a tutti che eventi estremi e cambiamenti climatici sono strettamente collegati, più il nostro pianeta si scalda e più si verificano ondate di caldo o di freddo, inondazioni e incendi che causano gravi danni e purtroppo anche vittime. Infatti, il rapporto IPCC AR6 sottolinea “come i cambiamenti climatici stiano già influenzando molti estremi meteorologici e climatici. Dal 1950 ad oggi, nella maggior parte delle terre emerse gli estremi di caldo, incluse le ondate di calore, sono diventati più frequenti e più intensi, mentre gli estremi di freddo sono diventati meno frequenti e meno gravi; la frequenza e l’intensità degli eventi di precipitazione intensa sono aumentate. Rispetto al precedente rapporto AR5 si sono rafforzate le prove che attribuiscono all’influenza umana le variazioni negli estremi”.

Se il nostro pianeta soffre diventa più caldo e il calore ci porta ad avere più eventi estremi, più danni e più vittime e questo non lo si può negare.

I cambiamenti climatici stanno cambiando in profondità anche i nostri mari, creando uragani sempre più violenti e distruttivi. “Per quanto riguarda i cicloni tropicali, in particolare quelli che si verificano nell’oceano Atlantico, il cambiamento climatico altera il loro grado d’intensità, non il loro numero», spiega a Il Bo Live il professor Antonello Pasini, fisico climatologo del CNR e docente di Fisica del clima all’università di Roma Tre. «Nella stagione degli uragani, gli oceani presentano sempre una temperatura superficiale piuttosto alta, favorevole alla formazione di questi fenomeni. Il loro numero, dunque, dipende dai meccanismi di circolazione oceanica, mentre sulla violenza dei cicloni influiscono i fattori termodinamici».

Abbiamo sotto gli occhi le immagini dell’alluvione che ha sconvolto Emilia-Romagna e dobbiamo pensare tutto questo in gran parte è opera di noi esseri umani che per anni e anni abbiamo usato il nostro pianeta per produrre sempre di più come le risorse fossero infinite, come se tutto fosse sempre a nostra completa disposizione ma non è così.

Il cambiamento climatico non è più solo una vaga ipotesi per il futuro ma ci vuole l’adattamento, è la nostra unica salvezza, è l’unica cosa da fare per vivere in una realtà nuova e più difficile. Ma l’adattamento non sarà facile, dovremo metterci tutti al lavoro per costruire un mondo ancora abitabile dagli esseri umani e accogliente, con opportunità per tutti.

Gli esperti sottolineano che “anche in Italia gli eventi estremi, a causa del cambiamento climatico, potrebbero diventare sempre più frequenti. Potremmo doverci abituare a improvvisi nubifragi e trombe d’aria come pure a siccità e caldo anomalo. Legambiente denuncia che tra gennaio a luglio 2022 si sono registrati nel nostro Paese 132 eventi climatici estremi, numero più alto della media annua dell'ultimo decennio”.

La crisi climatica nella sola in Italia ha già causato da inizio 2023 73 eventi estremi, la maggior parte provocati da piogge intense, alluvioni e siccità. Possono sembrare fenomeni in contraddizione, ma non è così. Alluvione e siccità sono facce della stessa medaglia: “Quando non piove da tanto tempo il terreno diventa duro come pietra, spiega a ilFattoQuotidiano.it Gabriele Nanni, curatore dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, e con i primi rovesci consistenti si manifestano i danni”.

Il 2022 è stato un anno nero per il clima, segnato da un’accelerazione degli eventi climatici estremi che hanno provocato tanti danni e vittime. Alluvioni, ondate di caldo anomalo e di gelo intenso, frane, mareggiate, siccità, grandinate non risparmiano ormai nessun Paese sul Pianeta. E a pagare di più c'è anche l’Italia, segnata quest’anno da più caldo e siccità e inattese e distruttive alluvioni. 

Share the post

L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

Tag

meteo estremo eventi meteorologici estremi cambiamenti climatici adattamento