Giocare per salvare il pianeta

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  Filippo del Monte Alia
  02 August 2023
  4 minutes, 43 seconds

Cosa dobbiamo fare per salvare il pianeta? È una domanda che in questo momento ci stiamo ponendo tutti, indipendentemente dalla nostra occupazione, senza però riuscire a dare una risposta univoca. I problemi sono tanti e le soluzioni veramente sostenibili sono complicate e non sempre chiare. Sappiamo che sono necessarie misure drastiche per raggiungere il cosiddetto Net Zero entro il 2050, ma spesso manca la volontà politica ed economica di perseguire tali misure.

The Climate Game

E se venisse creata una figura con il compito di raggiungere questo obbiettivo e l’autorità globale per far rispettare gli Accordi di Parigi? Il Financial Times ha deciso di fare proprio così creando The Climate Game , un videogioco dove il giocatore si cala nei panni del ministro globale per le generazioni future e prende le redini delle politiche ambientali di tutto il mondo per provare a mantenere le temperature al di sotto degli 1,5 gradi Celsius entro il 2050.

L’obiettivo principale è chiaro: il giocatore deve compiere delle scelte che taglino le emissioni di CO2 da 36miliardi di tonnellate nel 2022, anno in cui inizia la partita nonché anno di rilascio di The Climate Game, a 0 tonnellate nel 2050. Altri obiettivi sono ridurre la quantità di gas serra presenti nell’atmosfera, perseguire strategie di adattamento al cambiamento climatico e salvaguardare il lavoro delle persone. Queste scelte però non sono immediate, né tantomeno gratuite. Il giocatore, infatti, ha a disposizione un budget di 100 punti chiamati effort points che sono in sostanza la misura del lavoro necessario a portare a compimento un’iniziativa. Iniziative più complesse avranno un costo più alto e viceversa. Inoltre, il costo delle iniziative aumenta man mano che il 2050 si avvicina e se il giocatore non ha investito abbastanza punti all’inizio, o li ha investiti male, i costi alla fine del gioco saranno proibitivi. Così si fa passare un importante messaggio: prima si agisce meno dolorosa e più efficace sarà la transizione. Se si esauriscono i punti prima di arrivare al 2050 è game over. Esiste tuttavia anche la possibilità di riguadagnare punti se si dovessero investire in politiche intelligenti. Bisogna fare attenzione però: eventi imprevisti possono anche sottrarre preziosi punti al giocatore. Tutto ciò incoraggia chi gioca a gestire il proprio budget in modo sapiente, senza sprecare punti ma anche senza essere troppo parsimonioso con il proprio portafoglio.

La struttura del gioco è semplice: 21 turni in totale divisi in 3 round da 7 turni l’uno. Ogni turno comporta la scelta di una politica e la spesa di punti, oltre a uno dei possibili eventi imprevisti menzionati prima. Ogni round rappresenta un numero di anni: il primo round va dal 2022 al 2025, il secondo dal 2025 al 2030 e l’ultimo dal 2031 al 2050.

Come hanno creato il gioco

Se la struttura è semplice, la sostanza è delle più complesse. Ci sono tantissimi settori a cui bisogna mettere mano per ridurre le emissioni e ogni azione in un mondo globalizzato e iperconnesso ha ripercussioni a volte impensabili e in posti o settori lontanissimi dal punto di partenza. Per gli sviluppatori si è trattato di una vera e propria sfida.

La soluzione è stato mettersi a studiare e chiedere una mano agli esperti e a studi specifici dei vari settori, facendo molto affidamento sulla stretta collaborazione dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), un partner fondamentale per la realizzazione del progetto.

Il punto di inizio è stato il settore energetico, fonte di circa tre quarti delle emissioni di gas serra globali secondo l’IEA, il cui rapporto “Net Zero by 2050” è stato la base per sviluppare il gioco.

Successivamente sono state individuate le altre macroaree che impattano maggiormente sul cambiamento climatico e le possibili soluzioni ai problemi di questi settori, facendo sempre ampio affidamento su altri studi dell’IEA.

Infine, sempre grazie all’utilizzo di numerose fonti, gli sviluppatori hanno iniziato a creare i diversi percorsi possibili, le soluzioni così come gli errori, e i numerosi intrecci di scelte di gioco possibili.

Secondo gli sviluppatori, giocatore è libero di scegliere la combinazione di iniziative che ritiene più adatta ad affrontare il cambiamento climatico e non c’è un solo percorso giusto da intraprendere per raggiungere le zero emissioni entro il 2050.

Un vero gioco educativo

La parola gioco educativo piace molto, soprattutto agli insegnanti e di cosiddetti giochi educativi ce ne sono molti. Nella maggior parte di questi però si devono portare a termine compiti noiosi e l’elemento essenziale di un gioco, ovvero il divertimento, spesso scarseggia, soprattutto sei i giochi educativi sono in formato digitale. The Climate Game lo sa e per questo l’elemento di educazione e sensibilizzazione, per quanto evidente, viene presentato con le fattezze di una sfida in cui il giocatore si trova di colpo in prima linea nella lotta al cambiamento climatico, immedesimandosi in tal modo nel suo ruolo e parallelamente informandosi su aspetti, anche tecnici e complessi, che magari altrimenti ignorerebbe. Il gioco sprona chi lo gioca a informarsi ancora di più sul cambiamento climatico, introducendolo a questo mondo, e mostra come una via d’uscita sia possibile se si prendono le decisioni giuste. Lo fa però dicendoci chiaramente una cosa fin da subito, iniziando nell’anno i cui è uscito: possiamo farcela ma siamo già in ritardo, meglio muoversi subito.

Fonti utilizzate nell’articolo:

Immagine: https://unsplash.com/it/foto/2FPjlAyMQTA

https://ig.ft.com/climate-game/

https://www.ft.com/content/6c405e69-a7da-4a36-a3eb-ff3e5aecc60f

https://www.ft.com/content/ff6c1eba-4111-44cf-b37d-01b477a3761d

https://iea.blob.core.windows.net/assets/7ebafc81-74ed-412b-9c60-5cc32c8396e4/NetZeroby2050-ARoadmapfortheGlobalEnergySector-SummaryforPolicyMakers_CORR.pdf

https://aboutus.ft.com/press_release/climate-game

https://aboutus.ft.com/press_release/the-climate-game-corporate-engagement-awards

https://www.ft.com/content/f9a03568-1cb1-4218-a519-5fcbe528d03a

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Filippo del Monte Alia

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Ambiente e Sviluppo

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cambiamento climatico climate change 2030 net zero 2050 videogame Financial Times The Climate Game