I BRICS si allargano: è l'inizio di una nuova era per il Sud Globale?

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  Chiara Cecere
  31 August 2023
  4 minutes, 9 seconds

Al quindicesimo vertice BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), tenutosi il 22-24 agosto a Johannesburg (SA) sono stati invitati sei nuovi membri – Argentina, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran – a entrare a far parte dell’organizzazione a partire dal primo gennaio 2024. Il recente vertice dei BRICS, presidiato dal presidente Sudafricano Cyril Ramaphosa, è stato il terzo summit organizzato in Sudafrica e il primo in presenza dopo la pandemia COVID-19. Il Sudafrica, come Host, si è concentrato sul tema della cooperazione dei cinque stati membri dell’associazione e sul rafforzamento delle interazioni tra BRICS e Africa.

I BRICS rappresentano attualmente un quarto dell'economia mondiale e il 42% della popolazione mondiale. Il Summit ha visto la partecipazione di candidati con un obiettivo comune: ribaltare l'ordine globale ritenuto svantaggioso per i loro interessi – la deoccidentalizzazione del mondo che critica le pratiche commerciali ingiuste, le sanzioni punitive e una presunta trascuratezza delle necessità delle nazioni più povere. Questo blocco ambisce a diventare un attore politico ed economico globale, ma finora ha avuto divisioni interne e una mancanza di una visione coerente. Inoltre, le economie dei BRICS stanno rallentando e la loro Banca di Sviluppo sta attraversando un momento difficile a causa delle sanzioni contro la Russia. Nonostante le ambizioni, finora ci sono stati pochi risultati concreti, in buona parte dovuto all’assenza di una agenda comune dei cinque componenti.

La mancanza di Vladimir Putin al vertice non è passata inosservata, Il presidente è infatti oggetto di un mandato d’arresto della Corte Penale Internazionale, dunque la sua potenziale visita aveva posto un dilemma diplomatico e legale per il Sudafrica, storico alleato di Mosca. Il suo posto è stato preso dal ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, che ha guidato la delegazione russa, e Putin ha partecipato solo in videoconferenza.

Dall’altra parte, anche il presidente cinese Xi Jinping sta affrontando una situazione economica interna difficile che mira al suo potere diplomatico nel Sud globale, tra cui un rallentamento economico, una crisi immobiliare e un aumento del debito pubblico. In aumento esponenziale anche il tasso di disoccupazione giovanile, per cui il governo ha sospeso la pubblicazione di tutti i dati. Erano cinque anni che il Presidente Xi non si recava in Africa; questa visita di stato è la secondo all’estero nel 2023: a marzo il leader cinese aveva fatto visita al suo “caro amico” Vladimir Putin a Mosca, dove avevano riaffermato il comune orientamento strategico contro gli Stati Uniti e propagandato la loro visione di un nuovo ordine mondiale non più dominato dall’Occidente.

Il vertice ha ripreso una posizione di rilievo sulla scena internazionale dopo lo scoppio della guerra in Ucraina: Russia e Cina si sono trovate a rischio di isolamento internazionale a causa delle pressioni dell’Occidente e hanno cercato supporto internazionale, che ha dato un’opportunità a molti paesi in via di sviluppo di far valere il proprio peso politico. Il potere rappresentativo di tutti quei paesi “esclusi” dalla governance globale ha fatto da collante anche per superare alcuni antagonismi politici, come nel caso di Cina e India.

Cina e Russia erano inclini ad un allargamento ampio, mentre India e Brasile temevano che un’espansione ampia porterebbe a all’ingovernabilità. L’ammissione di sei nuovi paesi a fronte delle 23 richieste pervenute – e l’apertura a futuri ingressi i prossimi anni – rappresenta il giusto compromesso. L’ingresso dell’Argentina era ben auspicato dal Presidente Brasiliano Lula. Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti rappresentano degli alleati fondamentali per gli equilibri diplomatici, economici ed energetici. Egitto ed Etiopia sono simbolici per un’inclusione maggiore del continente africano e sono alleati di Russia e Cina. L’adesione iraniana è quella più politicamente delicata: la Cina aveva infatti aiutato il riavvio dei rapporti diplomatici tra Iran e Arabia Saudita nei mesi scorsi, ospitando l’incontro finale. Questo successo diplomatico potrebbe consentire a Pechino di rivendicare un ruolo ancora più di spicco all’interno del summit. Delusione per il mancato ingresso dell’Indonesia, fortemente auspicata da Pechino.

Nonostante l’allargamento dei BRICS intensificherà la loro influenza nella scena internazionale, il futuro resta in bilico a causa del dualismo tra Cina e India: Delhi non tollera l’obiettivo di Pechino di porsi come leader promotore del Sud Globale – tanto che Modi aveva chiesto un posto per l’Unione Africana al G20, che si terrà in India il 9-10 settembre. Un altro punto critico è la visione diversa del rapporto dei cinque paesi con l’Occidente. Una distensione dei rapporti potrebbe aiutare a promuovere gli obiettivi dell’agenda comune a tutti i paesi membri, per poter arrivare a discutere proposte economiche cocrete.

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Fonti di riferimento per l’articolo:

Link immagine: https://unsplash.com/photos/it...

https://brics2023.gov.za/

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/brics-vertice-del-sud-globale-138804

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/i-brics-si-prendono-il-global-south-139079

https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2023/08/28/brics-occidente-ucraina

https://www.lastampa.it/esteri/2023/08/24/news/i_nuovi_equilibri_nella_famiglia_dei_brics_con_lingresso_di_altri_6_paesi-13009518/

https://www.nytimes.com/2023/08/22/world/europe/brics-summit.html

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L'Autore

Chiara Cecere

La mia passione per ciò che studio deriva dalla mia inappagabile curiosità, unita ad un briciolo di idealismo. Per quest’ultimo aspetto, le mie esperienze all’estero in precedenza sono state concentrate sui paesi scandinavi: ho trascorso un anno a Stoccolma lavorando come ragazza alla pari durante il mio gap year prima dell’università e ho vinto lo scambio con la prestigiosa università di Lund da gennaio a giugno 2020, durante la triennale in Diplomatic International Sciences all'Università di Bologna. La mia determinazione è confermata dal fatto che sia riuscita a raggiungere un buon livello di svedese in meno di un anno. Inoltre, il secondo semestre del primo anno (gennaio 2022), ho preso parte ad un secondo Erasmus presso l’università di Science Po Lyon, che ho vinto facendo domanda per la carriera futura, magistrale di International Relations - International Affairs. Sono appassionata ed entusiasta riguardo alla scelta del corso di studi triennale, per cui ho scelto di continuare con una magistrale in International Affairs all’università di Bologna. Ho scelto il curriculum di International Affairs proprio perché sono attratta da aree geografiche diverse dall’Europa, in particolare l’Africa. Considero la mia apertura mentale e la mia sensibilità culturale le mie migliori qualità, e la mia forza motrice è una grande curiosità unita a un pizzico di idealismo.

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