La richiesta di risarcimento

Lo scorso 9 febbraio è stata notificata alla cooperativa che gestisce il giornale online altoatesino salto.bz una richiesta di risarcimento danni da 150mila euro da parte del gruppo Athesia.

Salto.bz è un piccolo giornale online bilingue (conta 20mila utenti unici al giorno) nato dieci anni fa e gestito da una cooperativa di 130 soci; grazie ad abbonati e contributi pubblici riesce a dare lavoro a 15 giornalisti. Salto.bz è uno dei pochissimi organi di stampa del Trentino Alto-Adige che non fa capo al gruppo Athesia, di proprietà della famiglia Ebner.

Athesia ha quasi il monopolio dell’editoria in Trentino Alto-Adige (Per l’Agcom – l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – il Gruppo, in termini di “total audience informativa”, coprirebbe il 78,1% della popolazione che si informa sui fatti locali), e sono poche le realtà che riescono a rimanere indipendenti nel territorio, senza venire acquisite dal gruppo: Athesia, già editore del quotidiano Dolomiten, oltre che di Stol, ha acquisito Alto Adige e Il Trentino dal gruppo L’Espresso e L’Adige dai conti Gelmi di Caporiacco nel 2016, Radio Dolomiti e Media Alpi Pubblicità nel 2018. L’Agcom ha concluso la sua indagine del 2018 sul Gruppo scrivendo che “emerge una notevole concentrazione editoriale” sia nella Regione che nelle province di Trento e Bolzano.

La richiesta di risarcimento riguarda 58 articoli, che riguardano sia le attività del Gruppo Athesia, sia quelle della Camera di Commercio dell’Alto Adige, presieduta da Michl Ebner, presidente e amministratore delegato del Gruppo.

Salto.bz è accusato di una “continua e pressante campagna diffamatoria” contro Athesia e la famiglia Ebner; i singoli autori sono invece chiamati in causa per “stalking mediatico” e il reato di “calunniose insinuazioni di collusione con partiti politici e con la pubblica amministrazione”. A tal proposito è importante citare il passato politico di Michl Ebner, membro di lunga data della Südtiroler Volkspartei, tramite la quale è stato eletto sia nel Parlamento nazionale che in quello dell’Unione europea.

Il direttore di salto.bz Fabio Gobbato, intervistato dal quotidiano indipendente Il Dolomiti, spiega che “I temi trattati negli articoli sono i più disparati: si va dalla presenza dei lupi in Alto Adige, alle vicende che hanno riguardato la nascita del nuovo quotidiano de ‘il T’ […] Inoltre, sono citate varie interviste a politici altoatesini, come la senatrice dell’Svp Julia Unterberger e il senatore del Pd Luigi Spagnolli, ma pure articoli con giornalisti o altre personalità che hanno guardato con occhio critico alle attività della casa editrice Athesia, che in Trentino-Alto Adige si è ritagliata una sorta di monopolio.”

Un possibile caso di Slapp

Nicola Canestrini, l’avvocato che difende salto.bz, intervistato da Il Dolomiti parla di una “Slapp”, l’acronimo di “strategic lawsuit against public participation”, cioè quelle cause legali che hanno l’obiettivo di silenziare e intimidire le voci critiche e colpiscono in particolar modo i giornalisti. “Siamo di fronte a un gruppo editoriale che tenta di mettere il bavaglio a un altro giornale, silenziando il dibattito; – continua l’avvocato – questo tipo di cause in genere sono promosse da chi ha grandi disponibilità economiche e può permettersi di attendere i lunghi tempi della giustizia italiana. In questo modo si ottiene un effetto deterrente, sapendo di poter incorrere in una citazione in giudizio chi scriverà ancora su questi temi?”. Maximilian Benedikter, presidente del Cda della cooperativa Demos 2.0, editore di salto.bz, spiega che “il pericolo di incorrere in cause simili riguarda tutti i media, di fronte a questi attacchi alla libertà di stampa è sempre più difficile fare il lavoro di editore e garantire la stabilità economica di una testata”.

Come infatti spiega Marco Palombi sul Fatto Quotidiano, Athesia non ha scelto la sede civile per fare causa a salto.bz, e non quella penale, come sarebbe prassi in presenza di diffamazione, che in Italia è un reato e quindi perseguibile penalmente. Spiega Palombi che “un lungo e dispendioso processo civile per una grossa cifra comporta, per il solo fatto di esistere, un’adeguata copertura del rischio a bilancio.” Nel caso il querelato venisse assolto, o nel caso si trattasse di lite temeraria (ovvero un'azione legale portata avanti con la consapevolezza di essere dalla parte del torto con lo scopo di esaurire e capacità di reazione o di resistenza dell’avversario), il querelante dovrebbe pagare qualche migliaio di euro di spese legali. Questo è un rischio che Athesia (200 milioni di ricavi nel bilancio del 2021), si può permettere, pur di impegnare per anni salto.bz in una lunghissima battaglia legale.

Su questa vicenda si è pronunciato anche l’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto-Adige esprimendo “estrema preoccupazione” per via del “rischio concreto” che richieste di risarcimento di questa entità possano “sconfinare in limitazioni della libertà di stampa, sia per chi è oggetto delle accuse, sia per la categoria tutta, compresi gli stessi colleghi e le colleghe che lavorano per il gruppo Athesia”.

L’Ordine ribadisce che “è dovere, oltreché diritto, del giornalista la critica e il controllo dei poteri, anche quelli di un privato, che sia espletato in un solo articolo o in una “campagna”. Se questo sia avvenuto nel rispetto della verità e della dignità delle persone va valutato caso per caso, anche perché altrimenti si sconfina nel campo della querela bavaglio”

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Fonti consultate per il presente articolo:

https://www.leggilanotizia.it/2021/02/15/michl-ebner-il-re-media-di-trento-e-bolzano/

https://www.ildolomiti.it/cronaca/2023/il-gruppo-athesia-di-ebner-contro-saltobz-causa-da-150mila-euro-la-replica-attacco-alla-liberta-di-stampa-lordine-dei-giornalisti-azioni-che-fanno-male-a-tutta-la-categoria

https://it.wikipedia.org/wiki/Michl_Ebner

https://www.salto.bz/it/faq

https://rsf.org/en/country/italy

A Bolzano Golia ha fatto causa a Davide, di Marco Palombi, su Il Fatto Quotidiano, 7 marzo 2023