Intelligence e progresso tecnologico nel conflitto in Ucraina

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  Redazione
  14 July 2023
  14 minutes, 24 seconds

Articolo a cura di Pieparolo Piras 

E’ notorio che le guerre hanno da sempre costituito uno stimolo unico e formidabile per il progresso tecnologico.

L’odierno conflitto russo-ucraino lo è stato nel campo dell'intelligence. L'invasione russa dell'Ucraina è stata un momento di svolta rivoluzionaria in questo campo.

L’antefatto

Per settimane prima dell'inizio delle ostilità, il governo USA ha pubblicato attraverso i media numerose informazioni e immagini estremamente dettagliate su tutto il teatro bellico, dalla posizione esatta e movimenti delle truppe russe ai singoli attacchi armati di indistinte forze mercenarie. Con tanto di commentatori qualificati a illustrare con competenza ogni dettaglio.

Questa insolita strategia di divulgazione si è dimostrata senza precedenti e concretamente innovativa: è noto che le agenzie di spionaggio occultano e proteggono le proprie informazioni e risultanze provenienti dai servizi statali d’intelligence, senza mai rivelarne la natura se non a livello d’ufficio, riservato e istituzionale.

Facendo emergere cronologicamente la verità prima che la propaganda russa diffondesse e/o prendessero piede chissà quali falsità da parte russa, gli Stati Uniti sono stati in grado di informare gli alleati riuscendo a coordinare ed emanare in breve tempo le sanzioni più appropriate ed incisive.

Le rivelazioni dell'intelligence hanno messo in seria difficoltà l’apparato governativo russo ed il suo presidente Vladimir Putin, chiedendosi chi e cosa nel suo governo fosse stato penetrato così intimamente dalle agenzie statunitensi. Rendendo anche più difficile e compromettente per altri paesi nascondersi dietro le bugie di Putin e schierarsi eventualmente con la Russia.

Le innovazioni

La guerra ha inaugurato una nuova era di condivisione dell'intelligence tra Ucraina, Stati Uniti e altri alleati, che ha contribuito da un lato a contrastare le narrazioni della propaganda russa e nel contempo difendere i sistemi digitali occidentali da numerosi attacchi informatici.

Sul piano tattico sono servite ad agevolare l’efficacia delle forze ucraine a colpire con più precisione importanti obiettivi russi, presenti e non sul campo di battaglia.

L’azione dei privati

La guerra russo-ucraina ha portato alla luce una nuova profonda realtà: l'intelligence non è più soltanto un’attività propria ed esclusiva delle agenzie di spionaggio governative.

Nell'ultimo anno, privati cittadini e gruppi aziendali hanno monitorato con stupefacente cura dei dettagli ciò che la Russia stava pianificando e operando secondo modalità e mezzi che erano inimmaginabili nei conflitti precedenti.

Vale come esempio il fatto che la stampa libera, compresa quella online, ha riportato ogni sviluppo delle operazioni militari sul campo di battaglia utilizzando immagini e persino filmati provenienti da satelliti già attivi nello spazio per ragioni e fini solo commerciali.

Ex funzionari governativi e militari hanno monitorato l’andamento quotidiano delle operazioni belliche sul campo e presentato analisi sugli eventuali sviluppi successivi della guerra.

Ha destato scalpore il caso di un gruppo di semplici e anonimi studenti dell’Università di Stanford il quale ha ricavato ed elaborato inoppugnabili immagini termiche ed elettro-ottiche satellitari commerciali e non di provenienza militare sulle azioni efferate commesse dalle truppe russe nei centri abitati dell’Ucraina.

Questo risultato è stato reso possibile solo dagli inattesi e straordinari progressi tecnologici avvenuti in questi ultimi due decenni.

La difficoltà di elaborazione dei dati

Ma sebbene le nuove tecnologie abbiano contribuito in questo caso a far luce sull'attività militare russa, i loro effetti destano, almeno in parte, non poche perplessità.

Infatti, le stesse producono un enorme mole di dati destinati con sempre maggiore difficoltà alla elaborazione. Non solo, tale progresso tecnologico sta creando la necessità di adottare altri e più potenti sistemi tecnologici, comunque raggiungibili anche da parte di potenze e gruppi posti al di fuori dei territori occidentali, e pertanto non controllabili.

Uno dei risultati più immediati è quello di rendere di gran lunga più difficili – ma anche più realistiche - le analisi prospettiche sugli assetti futuri sia in campo militare che in quello civile e commerciale.

Per non correre il rischio di lasciare i paesi dell’alleanza atlantica più vulnerabili a sorprese drammatiche da parte di paesi e forze ostili ad essa, sono numerose le richieste di creare ex-nihilo un Ufficio governativo interamente sostenuto e dedito al controllo dell’”intelligence open source.

La nascita di un mondo nuovo

Quando fu creata la Central Intelligence Agency (CIA), nel 1947, il mondo era un posto dominato dalla precarietà nella politica e incertezza geopolitica nelle relazioni internazionali.

Gli alleati avevano vinto la Seconda guerra mondiale, ma dopo poco le truppe sovietiche già minacciavano l'Europa libera.

Poi, i regimi repressivi sono aumentati, le democrazie erano indebolite politicamente e il sistema delle relazioni internazionali si stava logorando e dividendo in sfere democratiche e autocratiche.

Nel mezzo di questa crescente incertezza, e la conseguente tensione nei rapporti internazionali, gli Stati Uniti sono stati chiamati a guidare un nuovo ordine globale.

Washington si rese conto che per esercitare questo difficile ruolo inteso a raggiungere una supremazia tecnologica, aveva necessità di acquisire nuove capacità: dando la massima priorità alla dotazione di un potente e migliore apparato di intelligence alle dipendenze governative.

Nelle intenzioni di Washington, la centralizzazione dell'intelligence in un nuovo Ufficio avrebbe fornito informazioni affidabili e tempestive sul futuro in guisa tale da poter prevenire quam primum una eventuale quanto prossima Pearl Harbor. E magari vincere la Guerra Fredda già in atto nell’immediato dopoguerra.

Pur sotto altri profili e sembianze, l’attuale conflitto in Ucraina sembra decisamente simile a quello dei primi anni del secondo dopoguerra. Il mondo simboleggiato dal cane-mangia-cane di stati forti che usano la brutale forza militare per ottenere sbrigativamente ciò che vogliono è tornato in tutta la sua disumanità: un leader autoritario è salito al potere a Mosca e da qui sta invadendo i paesi vicini, minacciando di riflesso tutta l'Europa.

Ancora una volta, le democrazie sono apparse fragili e indecise, almeno inizialmente.

Verso la Cina Popolare

Gli Stati Uniti e i loro alleati sono impegnati in un'altra competizione tra grandi potenze, questa volta con la Cina, un paese la cui ascesa economica sembra progressivamente meno pacifica, con la sua azione repressiva delle più comuni libertà individuali a Hong Kong, la arrogante retorica belligerante sulla riconquista di Taiwan e le provocatorie esercitazioni militari tutt’attorno a quest’isola .

Persino il marxismo-leninismo, già abbondantemente sconfitto sia dalla storia che dalla logica umana, sta tornando in auge.

Nel XX Congresso del Partito cinese, accuratamente coreografato, il presidente Xi Jinping ha chiarito (e implicitamente ordinato) alle migliaia di funzionari del partito che l'ideologia comunista e la lealtà personale al PCC ricoprivano un’importanza prioritaria rispetto alla politica economica interna di continua liberalizzazione economica.

Nel caso si fosse perso questo drammatico messaggio, il predecessore di Xi, Hu Jintao, orientato alla riforma economica, è stato tirato fuori dalla sua sedia e scortato fuori dai lavori del partito, in piena vista delle telecamere.

L’apparenza può ingannare?

Grazie alle innovazioni tecnologiche, le sfide di oggi sono radicalmente diverse da quelle del dopoguerra. Le tecnologie emergenti stanno trasformando il pianeta in un modo che non ha precedenti e a un ritmo preoccupante.

Insieme, le invenzioni nel campo della comunicazione stanno rendendo il mondo molto più complesso ed interconnesso. Nel corso degli ultimi decenni, esse hanno alterato gli elementi determinanti del vantaggio geopolitico in modi fondamentali.

Sempre più spesso, le tecnologie e i dati emergenti sono oramai diventate tra le principali fonti di potere nazionale. Ancor più grave, e sono sotto certi aspetti intangibili, ovvero più difficili da interpretare, risalta che spesso sono creati e controllati da aziende private, non dai governi.

Il controllo dei governi e la nascita di internet

Per la CIA (Central Intelligence Agency) e altre analoghe agenzie occidentali, comprendere le insidie geopolitiche e le dinamiche attive nel ventunesimo secolo sarà molto più difficile di quanto non sia stato nel ventesimo secolo.

E’ stato rivoluzionario l’avvento di Internet.

A metà degli anni 1990, meno dell'uno per cento della popolazione mondiale aveva l’accesso online. Ora questa percentuale è salita al sessantasei per cento del mondo, dai confini dell'Artico alle tende dei tuareg nel deserto. Solo negli ultimi tre anni, più di un miliardo di persone in più si sono connesse. Questa connettività non poteva che avere influenza fino a trasformare la politica internazionale e sotto alcuni aspetti l’intera geopolitica mondiale.

I social media hanno alimentato proteste contro le autocrazie, come la primavera araba e il movimento degli ombrelli di Hong Kong. Ma ha anche potenziato una nuova ondata di alta sorveglianza tecnologica governativa guidata da Pechino e ha permesso alle massicce operazioni di disinformazione della Russia di influenzare le elezioni americane e minare le democrazie procedendo dal loro interno.

La connettività digitale non è l'unica tecnologia che scompagina l'ordine mondiale. L'intelligenza artificiale (AI) sta sconvolgendo quasi tutti i settori, dalla medicina agli autotrasporti, al punto che un esperto ora stima che l'IA potrebbe eliminare fino al 40% dei posti di lavoro in tutto il mondo nei prossimi 25 anni.

Sta cambiando il modo in cui vengono combattute le guerre, riuscendo a automatizzare quasi tutto, dalla logistica alle difese informatiche. Sta persino rendendo possibile agli stati di costruire aerei da combattimento senza equipaggio che potrebbero sopraffare le difese dell’avversario con interi sciami attaccanti e manovrare più velocemente e meglio dei piloti reali.

La Intelligenza Artificiale (IA) sovrana del mondo

La Cina non ha fatto mistero dei suoi piani per diventare il leader globale dell'IA entro il 2030.

Le scoperte tecnologiche stanno anche rendendo molto più facile per chiunque, compresi gli stati deboli e i gruppi terroristici, rilevare eventi che si svolgono sulla terra dallo spazio.

Le capacità dei satelliti commerciali sono aumentate notevolmente, offrendo l’osservazione dal cielo per chiunque li desideri. I lanci di satelliti sono più che raddoppiati tra il 2016 e il 2018; ora, più di 5.000 satelliti circondano la terra, alcuni non più grandi di una pagnotta di pane. I satelliti commerciali hanno capacità di rilevamento meno sofisticate rispetto alle loro controparti di spionaggio, ma le tecnologie civili stanno rapidamente migliorando.

Alcuni satelliti commerciali ora hanno risoluzioni così nitide delle immagini rilevate da poter identificare tombini, segnali e persino le singole crepe del manto stradale.

Altri hanno la capacità di rilevare le emissioni di radiofrequenza; osservare i movimenti dei veicoli e i pennacchi di raffreddamento nucleare; e operano anche nelle ore notturne, in caso di tempo nuvoloso o attraverso una fitta vegetazione.

Le costellazioni di piccoli satelliti possono ripetere la stessa posizione più volte al giorno per discernere cambiamenti in brevi periodi, qualcosa che una volta era impossibile.

Tutti questi cambiamenti stanno livellando il campo di azione dell'intelligence, e non sempre in senso positivo.

Altri progressi tecnologici con implicazioni per la sicurezza nazionale includono l'informatica quantistica, che potrebbe eventualmente sbloccare la crittografia che protegge quasi tutti i dati del mondo, rendendo disponibili agli avversari anche informazioni altamente classificate.

La biologia sintetica sta consentendo agli scienziati di progettare organismi viventi, aprendo la strada a quelli che potrebbero essere miglioramenti rivoluzionari nella produzione di cibo, medicine, archiviazione dei dati e armi da guerra.

Nella guerra moderna, le armi non sembrano armi.

Comprendere le promesse e i pericoli di queste e di altre tecnologie emergenti è una missione essenziale dell'intelligence. Il governo degli Stati Uniti ha bisogno di sapere chi è pronto a vincere le principali competizioni tecnologiche e quali potrebbero essere gli effetti. Deve valutare come le guerre future saranno combattute e vinte.

Deve capire come le nuove tecnologie potrebbero affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico. Deve determinare in che modo gli avversari utilizzeranno i loro dati e gli strumenti tecnologici per costringere gli altri alla propria volontà, commettere atrocità, eludere le sanzioni, sviluppare armi pericolose e assicurarsi altri vantaggi.

Ma queste importanti domande stanno avendo difficoltà a trovare le giuste risposte perché il panorama dell'innovazione è cambiato e si è ampliato, rendendo le invenzioni più difficili da tracciare e interpretare. In passato, le scoperte tecnologiche, come Internet e il GPS, sono state inventate dalle agenzie governative statunitensi e commercializzate in seguito dal settore privato.

La maggior parte delle innovazioni che hanno interessato la sicurezza nazionale non hanno avuto un'applicazione commerciale diffusa, quindi potevano essere classificate alla nascita e, se necessario, limitate per sempre.

Oggi, il copione si è capovolto. Le innovazioni tecnologiche hanno maggiori probabilità di essere "dual use": avere applicazioni sia commerciali che militari.

È anche molto più probabile che vengano inventate nel settore privato, dove sono finanziate da investitori stranieri, sviluppate da una forza di lavoro multinazionale e vendute a clienti che operano globalmente sia nel settore privato che in quello pubblico.

Le innovazioni che nascono nel settore privato sono più ampiamente accessibili e non così facilmente limitate.

L'intelligenza artificiale, ad esempio, è diventata così diffusa e intuitiva che gli studenti delle scuole superiori senza background di programmazione possono creare “deepfake”: video totalmente manipolati e generati dall'intelligenza artificiale che mostrano persone che dicono e fanno cose che non hanno mai detto oppure fatto.

Uno dei tanti esempi potrebbe riferirsi a quanto accaduto nel marzo 2022 allorché qualcuno ha pubblicato un deepfake del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che dice ai soldati ucraini di deporre le armi. Più recentemente, i deepfake che impersonano Michael McFaul, l'ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia, sono stati utilizzati per ingannare i funzionari ucraini nel rivelare informazioni sullo sforzo bellico.

Questi cambiamenti nel panorama dell'innovazione stanno dando ai leader del settore privato nuovi poteri propri e ai funzionari della sicurezza nazionale nuove sfide complesse da affrontare.

Insomma, il potere non si sta spostando solo all'estero. Il potere sta agendo anche nel territorio domestico.

Le piattaforme di social media statunitensi ora si trovano in prima linea nella guerra dell'informazione, decidendo cosa è reale e cosa è falso, quale discorso è permesso e cosa non lo è.

I fondatori di startup stanno inventando capacità che possono essere utilizzate da nemici imprevedibili con conseguenze in buona parte incontrollabili.

Nel frattempo, le agenzie di difesa e intelligence degli Stati Uniti stanno lottando per adottare nuove tecnologie critiche dall'esterno e muoversi alla stessa velocità dell'invenzione. E non ai tempi venefici della burocrazia.

I leader del settore privato hanno responsabilità che non vogliono, e i leader di governo vogliono capacità che non hanno.

Al passo coi tempi

L'intelligence viene talvolta fraintesa. Sebbene le agenzie di spionaggio si occupino di “segreti”, le stesse non stanno nel business dei segreti stessi.

Il loro scopo principale è fornire approfondimenti ai responsabili politici e anticipare il futuro più velocemente e meglio degli avversari. Le informazioni acquisite clandestinamente da fonti come telefonate intercettate o rapporti di spionaggio di prima mano sono importanti, ma i segreti sono solo una parte del quadro generale.

La maggior parte delle informazioni contenute in un tipico rapporto di intelligence non è classificata o disponibile pubblicamente.

Le informazioni grezze, segrete o meno, raramente sono preziose di per sé perché sono spesso incomplete, ambigue, contraddittorie, scarsamente fondate, fuorvianti, deliberatamente ingannevoli oppure semplicemente sbagliate.

L'analisi è ciò che trasforma i risultati incerti in intuizioni sintetizzando informazioni disparate: alla fine valutandone il contesto, la credibilità e il significato specifico.

Le intuizioni di intelligence non sono sempre corrette. La perfezione non è di questo mondo, diceva il saggio. Ma quando lo sono, possono essere di valore inestimabile. Ad esempio, quando le agenzie di intelligence statunitensi hanno avvertito che la Russia stava per invadere l'Ucraina, hanno dato a Washington un tempo critico per aiutare ad armare Kiev e unificare l'Occidente intorno a una risposta rapida ed efficace.

Dopo aver trascorso quasi mezzo secolo in gran parte concentrato sulla lotta strategica contro l'Unione Sovietica e circa due decenni a combattere i terroristi, oggi il mondo democratico deve affrontare una moltitudine diversificata di pericoli: minacce transnazionali come le pandemie e i cambiamenti climatici; la competizione tra grandi potenze con Cina e Russia; il terrorismo mai esausto e altre minacce da parte di Stati deboli e falliti; gli attacchi informatici che rubano, spiano, interrompono, distruggono e ingannano a velocità e scala sbalorditive.

La tecnologia rende l'elenco delle minacce di oggi non solo più lungo, ma anche per certi versi stupefacente. Per secoli, i paesi si sono difesi costruendo potenti eserciti e approfittando talvolta di una geografia favorevole. Ma nel cyberspazio, chiunque può attaccare da qualsiasi luogo, senza premere attraverso le difese aeree, terrestri e marittime.

In effetti, i paesi più potenti sono ora spesso i più vulnerabili perché il loro potere si basa su sistemi digitali per le imprese, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, le operazioni militari e altro ancora.

Questi stati possono essere colpiti da grandi attacchi che disabilitano le loro infrastrutture critiche.

Possono essere soggetti a ripetuti piccoli attacchi che si sommano a danni devastanti prima ancora che i funzionari della sicurezza se ne rendano conto.

La Cina, ad esempio, si è fatta strada verso il vantaggio tecnologico in una varietà di settori, dai caccia intercettori di superiorità aerea ai prodotti farmaceutici, rubando alle aziende statunitensi un’informazione alla volta, in quello che è stato definito come uno dei più grandi trasferimenti di ricchezza nella storia umana e la più grande minaccia a lungo termine alla sicurezza economica e nazionale dell’intero Occidente.

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L'Autore

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