La crisi mondiale del riso

Che cosa sta accadendo alla produzione mondiale di riso

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  Elisa Modonutti
  12 May 2023
  4 minutes, 8 seconds

Il riso è un cereale che si trova alla base di moltissime diete tradizionali, oltre che rappresentare un elemento importante di moltissime culture asiatiche.

Si ritiene che questo alimento sia stato scoperto circa 7000 anni prima della nascita di Cristo nelle zone del Sud-est asiatico e che da lì si sia diffuso in seguito in Medio Oriente, per giungere infine fino in Africa, sulle coste mediterranee e in tutta Europa.

Oggi il riso è l’alimento più consumato in tutto il mondo, contribuendo a sfamare circa il 50% della popolazione mondiale, oltre ad essere un elemento fondamentale nelle diete tradizionali orientali, che sono fondate soprattutto sul consumo di questo cereale.

Molte sono le caratteristiche che rendono questo alimento uno dei più consumati al mondo, tra cui la presenza dell’amido, l’assenza di glutine, un ottimo valore biologico e un’elevata digeribilità, che rendono questo prodotto tra i più apprezzati nelle diete quotidiane, tradizionali e non.

Il riso costituisce il terzo prodotto agricolo con la più alta produzione mondiale, dopo la canna da zucchero e il mais, e viene coltivato in quasi la totalità dei Paesi del mondo.

In Asia, soprattutto, si trova circa il 90% della produzione mondiale di riso, con un consumo per individuo annuale di più di 77 kg di riso all’anno, secondo quanto stimato dall’Onu. Questo prodotto, oltre che ad essere alla base della dieta quotidiana locale, rappresenta, per moltissimi abitanti degli stati asiatici, la principale fonte di reddito.

La crisi del riso

Oggigiorno purtroppo il meccanismo di coltivazione, produzione e consumo del riso sta attraversando un periodo di forte crisi, con un forte rialzo dei prezzi, come risultato di una sempre più crescente inflazione.

Il calo della produzione di questo cereale, fondamentale per l’alimentazione mondiale e per la sopravvivenza di moltissime persone, infatti, sta avendo conseguenze a livello mondiale.

All’origine di questa crisi nella produzione del riso e al conseguente aumento del suo prezzo di vendita, possiamo trovare soprattutto il maltempo, che, nel corso del 2022, ha colpito i principali coltivatori asiatici, i maggiori produttori ed esportatori di riso al mondo.

In particolare, ci sono state moltissime piogge irregolari sulle colture indiane, ondate di caldo alternate a periodi di forti piogge monsoniche in Cina, inondazioni in Bangladesh e un peggioramento nella qualità delle coltivazioni in Vietnam, sempre a causa delle forti piogge. Oltre a ciò, un dato preoccupate è stato il calo significativo delle piogge monsoniche, scese perfino del 45% rispetto gli anni precedenti, avvenuto soprattutto alcuni stati indiani, tra i maggiori produttori di riso mondiali. Cause opposte, sono all’origine di una diminuzione della produzione in Pakistan, che rappresenta il 7,6% del commercio mondiale di riso, e che ha visto la produzione annuale crollare del 31% a causa di gravi inondazioni.

A causa di questi eventi atmosferici avversi, la produzione asiatica di riso, che rappresenta per l’appunto il 90% dell’intero prodotto mondiale del cereale, è calata drasticamente. In India, infatti, la semina per l’anno 2022 è diminuita del 13% rispetto all’anno precedente; in Vietnam la produzione sta andando in contro ad una riduzione del 70% rispetto al prodotto passato. Anche la Cina non possiede una situazione molto florea in quanto, in alcune regioni gravi perdite nella produzione sono state causate dal caldo estremo, mentre in altre zone le colture sono state danneggiate dalle forti piogge e inondazioni, avendo come risultante una diminuzione nella produzione nazionale ed un aumento massiccio delle importazioni (6 milioni di tonnellate previste per il 2022/2023). Similmente alla Cina, anche il Bangladesh è stato costretto ad aumentare le importazioni di riso, dopo le inondazioni estive che lo hanno colpito.

In aggiunta alla diminuzione della produzione, si aggiungono inoltre le richieste crescenti di riso, avanzate soprattutto dai Paesi africani dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Infatti, dopo lo scoppio dell’escalation e la conseguente crisi che questa guerra ha provocato per la produzione e l’esportazione di grano (l’Ucraina e la Russia rappresentano infatti due colossi mondiali nella produzione di questo cereale), facendo aumentare in modo esponenziale i prezzi di vendita del cereale, il riso è diventato una valida alternativa al grano, con un conseguente aumento importante di richiesta.

Con l’aumento della domanda e la diminuzione dell’offerta (tra il 2022 e il 2023 la produzione mondiale di grano è diminuita di 8,7 milioni di tonnellate), i prezzi di vendita del riso hanno subito dunque un grosso rincaro, suscitando molti timori a livello globale, soprattutto per le popolazioni, per le quali il riso rappresenta la fonte principale di cibo essenziale, reso ancora più necessario dalla forte diminuzione del grano che il conflitto russo-ucraino ha causato.

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Fonti utilizzate per il seguente articolo: 

https://www.lasvolta.it/2605/le-ripercussioni-globali-della-crisi-del-riso-asiatico

https://www.agrifoodtoday.it/attualita/riso-aumento-prezzi.html

https://www.cnbc.com/2023/04/19/global-rice-shortage-is-set-to-be-the-largest-in-20-years-heres-why.html

https://eu.usatoday.com/story/money/food/2023/04/19/rice-shortage-2023-worldwide-outlook/11697581002/

https://www.economist.com/asia/2023/03/28/the-global-rice-crisis

https://unsplash.com/it/foto/-... (fonte immagine)

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L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

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