La crisi mondiale del riso

Che cosa sta accadendo alla produzione mondiale di riso?

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  Elisa Modonutti
  12 maggio 2023
  3 minuti, 34 secondi

Il riso è un cereale che non solo si trova alla base di molte diete tradizionali ma rappresenta anche un elemento importante di numerose culture asiatiche. Si ritiene che questo alimento sia stato scoperto circa 7000 anni prima della nascita di Cristo, nelle zone del Sud-est asiatico, e che da lì si sia in seguito diffuso in Medio Oriente per giungere sino in Africa, sulle coste mediterranee e poi in tutta Europa.

Oggi il riso è l’alimento più consumato in tutto il mondo, contribuendo a sfamare circa il 50% della popolazione mondiale. Gran parte del suo consumo proviene dalle diete tradizionali orientali basate su un'alimentazione ricca di questo cereale. Infatti, le caratteristiche che lo rendono tanto prediletto sono la presenza dell’amido, l’assenza di glutine, un ottimo valore biologico e un’elevata digeribilità. Quindi, il riso costituisce il terzo prodotto agricolo con la più alta produzione mondiale, dopo la canna da zucchero e il mais, e viene coltivato in quasi la totalità dei Paesi del mondo.

In particolare, in Asia si trova circa il 90% della produzione mondiale di riso, con un consumo per individuo annuale di più di 77 kg all’anno, secondo quanto stimato dall’ONU. Oltre ad essere alla base della dieta quotidiana locale, questo prodotto rappresenta la principale fonte di reddito per numerosi abitanti.

La crisi del riso

Tuttavia, oggigiorno il meccanismo di coltivazione, produzione e consumo del riso sta attraversando un periodo di forte crisi accompagnata da un evidente rialzo dei prezzi  come risultato di una sempre più crescente inflazione. Il calo della produzione di questo cereale, fondamentale per l’alimentazione mondiale e il fabbisogno di milioni di abitanti sta infatti causando delle ripercussioni a livello mondiale.

L'origine di questa crisi può essere attribuita soprattutto al maltempo, che - nel corso del 2022 - ha colpito i principali coltivatori in Asia e i maggiori produttori ed esportatori di riso al mondo. Un'alta frequenza di piogge irregolari si è manifestata sulle colture indiane, ondate di caldo alternate a periodi di forti piogge monsoniche in Cina, inondazioni in Bangladesh e un peggioramento nella qualità delle coltivazioni in Vietnam, sempre a causa delle forti piogge. Inoltre, un dato preoccupante è rappresentato dal calo significativo delle piogge monsoniche - del 45% rispetto gli anni precedenti - avvenuto soprattutto in alcuni Stati indiani tra i maggiori produttori di riso mondiali. Invece, cause di natura opposta sono all’origine di una minore produzione in Pakistan, che rappresenta il 7,6% del commercio mondiale di riso e che ha visto la produzione annuale crollare del 31% a causa di gravi inondazioni.

A causa di questi eventi atmosferici avversi, la produzione asiatica di riso - che si vuole ricordare essa rappresenta il 90% dell’intero prodotto mondiale del cereale - è calata drasticamente. In India, la semina per l’anno 2022 è diminuita del 13% rispetto all’anno precedente e in Vietnam la produzione sta andando incontro ad una riduzione del 70% rispetto al prodotto passato. Nemmeno la Cina vive una situazione molto florida in quanto, in alcune regioni, la produzione ha subito gravi perdite provocate dal caldo estremo, mentre in altre zone le colture sono state danneggiate dalle forti piogge e inondazioni, avendo come risultato una diminuzione della produzione nazionale ma un massiccio aumento delle importazioni per 6 milioni di tonnellate previste nel 2022/2023. In modo simile alla Cina, il Bangladesh è stato costretto ad aumentare le importazioni di riso dopo le inondazioni estive che lo hanno investito.

Ma la diminuzione della produzione di riso costituisce solo una parte della crisi: è in aumento la richiesta di riso proveniente soprattutto dai Paesi africani in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina. Infatti, visto che tale guerra ha provocato enormi difficoltà alla produzione e all’esportazione di grano - l’Ucraina e la Russia rappresentano due colossi mondiali nella produzione di questo cereale -, facendo aumentare i prezzi di vendita dello stesso in modo esponenziale, il riso è diventato una valida alternativa al grano, con un conseguente e importante aumento della domanda.

Tra quest'ultima e la diminuzione dell’offerta di grano - tra il 2022 il 2023 la sua produzione mondiale è diminuita di 8,7 milioni di tonnellate -, i prezzi di vendita del riso hanno dunque subito un grosso rincaro, suscitando non pochi timori a livello globale: ora più che mai il riso rappresenta un'essenziale e principale fonte di cibo per le popolazioni, specialmente da quando la disponibilità di grano è iniziata a scarseggiare in seguito allo scoppio del conflitto russo-ucraino.

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Fonti consultate per il presente articolo:

Credits: https://unsplash.com/it/foto/-...

https://www.lasvolta.it/2605/le-ripercussioni-globali-della-crisi-del-riso-asiatico

https://www.agrifoodtoday.it/attualita/riso-aumento-prezzi.html

https://www.cnbc.com/2023/04/19/global-rice-shortage-is-set-to-be-the-largest-in-20-years-heres-why.html

https://eu.usatoday.com/story/money/food/2023/04/19/rice-shortage-2023-worldwide-outlook/11697581002/

https://www.economist.com/asia/2023/03/28/the-global-rice-crisis



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L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

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