La diplomazia energetica, lo strumento chiave di Erdoğan

  Articoli (Articles)
  Federica Luise
  18 August 2023
  4 minutes, 19 seconds

La diplomazia energetica

Per diplomazia energetica si intende la commistione di due importanti concetti: la sicurezza energetica e le relazioni internazionali di uno Stato. La sicurezza energetica riguarda la disponibilità garantita e certa di rifornimenti energetici a prezzi ragionevoli. Invece, le relazioni internazionali, condotte attraverso una fitta agenda di politica estera, consentono di cooperare e promuovere i propri interessi con gli altri Stati. La diplomazia diventa, quindi, lo strumento chiave per gestire uno dei comparti vitali di un Paese e per attrarre investitori stranieri.

La diplomazia energetica di Erdoğan

Secondo il Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali turco, la diplomazia energetica è fondamentale per la sicurezza dell’approvvigionamento di risorse, come strumento per la prosperità dello stato turco e una priorità per il Ministero stesso. Uno dei principali legami in termini di diplomazia energetica è quello con gli stati del Caucaso, fin dal 2006, anno dell’inaugurazione della Baku-Tbilisi-Ceyhan Pipeline (BTC), che trasporta il petrolio dal giacimento di Azeri-Chirag-Gunashli (ACG), condensato da Shah Deniz, attraverso Azerbaigian, Georgia e Turchia.

Tuttavia, lo Stato Anatolico, ormai da un ventennio, affronta una grande crescita economica che ha generato un aumento della domanda energetica interna, in particolare da parte del settore dei trasporti, dell’industria e dei servizi.

A maggio di quest’anno, il Presidente Recep Tayyip Erdoğan è stato riconfermato alle elezioni presidenziali, e in tal modo ha potuto portare avanti la sua politica di diplomazia energetica, già iniziata nel 2022, che senza dubbio ha favorito la sua stessa rielezione al governo.

Infatti, come il Presidente turco ha dichiarato, l’economia della Penisola Anatolica ha un disperato bisogno di miglioramenti, in quanto l’inflazione ha ormai superato l’80% e ciò aveva, per di più, fatto vacillare il sostegno politico del popolo turco davanti alla candidatura del concorrente dell’opposizione Kemal Kılıçdaroğlu.

Per questo, nonostante la Turchia si sia schierata contro l’invasione ucraina, non ha interrotto i rapporti economici ed energetici con Mosca. Ankara, infatti, è fortemente dipendente dall’energia straniera, importando circa il 93% del petrolio ed il 99% del gas, ampliando così il suo deficit commerciale. Al contrario delle nazioni europee, quindi, che si erano mosse per ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili russi, Erdoğan ha invece approfondito i legami con Mosca, aumentando notevolmente le importazioni, ad un prezzo decisamente ridotto, e portando avanti il grande progetto della centrale nucleare di Akkuyu, a sud della Turchia, realizzata dall’azienda energetica russa Rosatom.

Tuttavia, oltre a sviluppare energia rinnovabile, come promesso da Ankara nell’Accordo di Parigi e nel Green Deal Action Plan, annunciati due anni fa, il principale obiettivo della Turchia è un altro: proporsi come hub regionale di transito di gas, proveniente dalla Russia, dall’Azerbaigian, dall’Iraq, dall’Iran, oltre che da una possibile intesa con l’Egitto, Israele e Cipro. Quest’ultima coinvolge i giacimenti offshore di Cipro e della Repubblica di Cipro del Nord nel Mediterraneo Orientale.

Questa nuova opportunità avrebbe un duplice vantaggio: la Turchia si trasformerebbe in un notevole hub energetico di transito a metà tra l’Europa e l’Asia, sostituendo il ruolo dell’Ucraina; mentre la Russia potrebbe continuare a vendere le proprie risorse naturali, tramite il commercio energetico della Penisola Anatolica. Per di più, grazie alle grandi raffinerie di petrolio greggio, lungo le coste turche, la Russia guadagnerebbe dalla vendita delle proprie risorse alla Turchia, mentre quest’ultima ricaverebbe importanti entrate dalla vendita del prodotto finito. Il Presidente Vladimir Putin, quindi, stringe ulteriormente le proprie relazioni con Ankara in vista della diversificazione energetica, bloccata dall’embargo posto a seguito dello scoppio della guerra.

Bisogna menzionare, tuttavia, che il rapporto turco-russo è influenzato da una serie di interessi che vanno oltre l’energia: i russi rappresentano un gran numero di turisti in Turchia, fonte di valuta estera che sostiene la lira turca; e soprattutto, la Russia aiuta la Turchia a reprimere il separatismo curdo in Siria.

Di conseguenza, la Turchia, in vista di giungere a questa nuova posizione strategica di transito energetico, ha già intrapreso una forte campagna di diplomazia energetica convocando, il prossimo autunno, un summit internazionale con i Paesi del Caspio e con l’Europa. Inoltre, lo scorso mese, ha intrapreso diverse visite nei Paesi del Golfo, come gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita e il Qatar, per discutere di un sostegno finanziario, energetico, politico e militare.

Tuttavia, Ankara guarda anche verso la Cina, sia da un punto di vista energetico, che soprattutto commerciale, grazie al proprio sostegno all’iniziativa Belt&Road. Quest’ultima, assieme alla diplomazia energetica del Presidente, permetterebbe alla Repubblica Anatolica di guadagnare maggiore influenza nella regione dell’Asia Centrale e di spostare il proprio sguardo verso Oriente, rafforzando maggiormente la posizione strategica di ponte tra l’Asia e l’Europa.

Mondo Internazionale APS - Riproduzione Riservata ® 2023

Fonti consultate per il presente articolo:

link immagine: https://unsplash.com/it/foto/JnLp1kus3Ks

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/erdogan-e-la-diplomazia-energetica-135397

https://www.diplomacy.edu/topics/energy-diplomacy/

https://aseanenergy.org/energy-diplomacy-a-vital-piece-to-boost-renewable-energy-investment/

http://www.akkunpp.com/akkuyu-npp-construction-project

https://www.dailysabah.com/politics/diplomacy/erdogan-visit-boosts-turkish-emirati-diplomacy-cooperation

https://enerji.gov.tr/info-bank-energy-diplomacy-detail

https://www.bp.com/en_az/azerbaijan/home/who-we-are/operationsprojects/pipelines/btc.html

https://www.nytimes.com/2022/12/09/business/turkey-erdogan-energy-russia.html

https://www.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/energia/2023/07/17/erdogan-al-via-oggi-attesa-visita-nei-paesi-arabi-del-golfo

https://www.sicurezzaenergetica.it/wp-content/uploads/2013/08/verda2013-le_definizioni_di_sicurezza_energetica.pdf

Share the post

L'Autore

Federica Luise

Tag

Turchia Erdogan Russia Mosca Ankara Nucleare diplomazia energetica Diplomazia Sicurezza Energetica Relazioni Internazionali accordi di parigi