La lotta continua delle femministe brasiliane

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  Serena Basso
  23 December 2023
  4 minutes, 48 seconds

Il femminismo brasiliano e le sue origini

La cultura patriarcale e la naturalizzazione della differenza tra i sessi ha portato nei secoli alla creazione di categorie gerarchiche composte da un dominante e un dominato. La determinazione della violenza riguarda più contesti, da quello storico a quello culturale e interpersonale. Ad oggi la lotta delle donne e dei femministi si fa sempre più impetuosa. Lotta che converge verso l’eguaglianza, verso l’abbattimento degli stereotipi di genere e la sottomissione patriarcale. Il cammino delle femministe brasiliane vide i suoi primi passi nel XIX secolo attraverso un movimento che, nonostante la poca visibilità a livello sociale, fu essenziale nel processo di progresso del Paese al fine di ottenere politiche pubbliche volte a combattere la violenza contro le donne. Le prime rivendicazioni ottenute riguardarono l’accesso all’istruzione e l’accesso a cariche e professioni considerate fino ad allora esclusivamente maschili. Nel 1932, una delle loro più grandi vittorie: il diritto al voto, per poi giungere al tentativo negli anni ’80 di incrementare la presenza femminile nelle cariche politiche, garantendo un 20% all’interno dei partiti a componenti di sesso femminile. È il 2006 quando un altro grande traguardo viene raggiunto, contro l’impunimento nei confronti di questo sistema ,attraverso l’istituzione della Legge Maria da Penha, legge fondamentale per il riconoscimento della violenza domestica e della sua denuncia con conseguenti sanzioni per gli aggressori. La lotta continua anche nel 2023, perché le violenze si perpetrano ancora. 

La continua violenza contro le donne

Nonostante l’intensa lotta delle femministe brasiliane, alcuni meccanismi persistono e questo è dimostrato dalla continua presenza di violenzanei confronti del genere femminile che sembra anche essere in aumento.

19.700.

19.700 le donne morte violentemente in Brasile nei primi sei mesi del 2023.

Questo è il dato allarmante del bilancio mostrato dal Monitor della violenza brasiliano che tiene conto dei suoi 26 Stati e del Distretto federale. Numero che inoltre segnala solamente le morti e le violenze denunciate poiché rimangono non conteggiate tutte quelle mai segnalate.
Il metro di paragone con il 2022 mostra come, nei primi sei mesi dell’anno successivo, vi sia un incremento del 2,6% dei casi di femminicidio. Gli stupri sembrano invece essere diventati un epidemia poiché statisticamente ne avviene uno ogni 8 minuti. Ad oggi, fino a giungo 2023, nelle mura domestiche ben 700 femminicidi.

La violenza in Brasile è in esplosione e questa realtà non si realizza soltanto nella sfera privata ma si estende anche in quella pubblica a causa dell’ordine sociale e della cultura patriarcale radicata nel sistema. Per di più la violenza sulle donne non si riduce a quella domestica, sessuale e fisica ma si estende anche ad altre sfere, quella psicologica, economica, lavorativa. E infatti le ricerche del Brazilian Public security forum mostrano come sulla totalità delle violenze denunciate nel Paese, ben l’88,7% riguardi vittime femminili di cui il 61,4% al di sotto dei 13 anni di età. La struttura di potere radicata nel paese porta a discriminazioni e stereotipi che incastrano la donna non solo tra le mura domestiche, ma anche all’interno meccanismi di sottomissione nei luoghi di lavoro e nella gerarchia professionale. Infatti sulla totalità del settore pubblico solo il 40% della forza lavoro è occupato da donne, mentre all’interno delle direzioni la percentuale scende vertiginosamente ad un 26% . A livello salariale la disparità è elevata mentre il tasso di disoccupazione femminile è due volte quello maschile. Queste statistiche vengono riconfermate dal Global gender gap report 2023 che per il Brasile riporta un livello rimasto stagnante, senza significativi cambiamenti in ben un anno.

Potere in mano alle donne

Per poter sradicare questo sistema di inferiorità, non solo in Brasile ma in tutto il mondo, le donne hanno la necessità di acquisire più potere. Per farlo hanno bisogno dei giusti strumenti, a partire dalla prevenzione e dalla tutela personale. 

Da sempre i movimento femministi brasiliani hanno sottolineato l’essenzialità del rafforzamento sia dell’autonomia delle donne sia dell’autostima di coloro che subiscono violenze. A tal fine sono state istituite appositamente delle stazioni di polizia specializzate nell’assistenza verso le donne e sono stati creati servizi per la consulenza legale, servizi psicologici e centri di accoglienza. inoltre l’istituzione di centri di riferimento permette alle donne un supporto per affrontare discriminazioni per etnia o classe sociale. Anche le mobilitazioni delle associazioni volontarie indipendenti non cessano di far sentire la loro voce, come accaduto durante il repressivo governo Bolsonaro il quale ridusse del 90% il budget alla causa.


La violenza contro le donne in Brasile ad oggi é allarmante ed è un problema pubblico che coinvolge ogni cittadino. Pertanto sono necessarie non solo politiche pubbliche, prevenzione e punizione dei perpetratori  ma il Paese, così come il mondo, necessita di una grande opera di sensibilizzazione e soprattutto educazione al valore di parità.



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L'Autore

Serena Basso

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South America

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