La sicurezza europea dipende dall'Ucraina

  Articoli (Articles)
  Redazione
  20 February 2024
  11 minutes, 5 seconds

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, studioso di Geopolitica e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Si profila una nuova visione per l’Alleanza transatlantica. E’ in gioco il futuro della sicurezza europea, degli Stati Uniti e dell’intero ordine mondiale a seguito della guerra d’aggressione della Russia all’Ucraina.

L'equazione internazionale più celebre attualmente appare di rara semplicità: l’Europa non è sicura se l’Ucraina non è sicura, e gli Stati Uniti non sono sicuri se l’Europa non è sicura.

L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, ha scatenato la crisi più grave in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale e ha mandato letteralmente in frantumi l’ordine internazionale faticosamente costruito post-Guerra Fredda. Essa ha sottolineato che la deterrenza come strumento di pace ha totalmente fallito nel teatro europeo e che l’alleanza atlantica guidata dagli Stati Uniti in Europa si trova ora ad affrontare due minacce simultanee senza precedenti provenienti sia dall’imperialismo aggressivo russo che dall’ascesa della Cina come ambizioso protagonista della politica mondiale.

Tuttavia, è anche vero che dalle crisi nascono anche sorprendenti e positive opportunità. Valga come esempio che l’invasione militare dell’Ucraina da parte delle forze armate della Russia ha potentemente e insperatamente unificato l’alleanza transatlantica come soggetto internazionale e i suoi partner come protagonisti.

Infatti, oggi la comunità transatlantica è più forte che mai, politicamente e militarmente, mentre la missione principale della NATO è, e rimarrà a lungo, la più forte difesa collettiva del vecchio continente. Questo conflitto ha rivoluzionato grandemente la strategia militare della NATO, trasformando l'organizzazione in un'alleanza più capace di affrontare un conflitto armato e verso una maggiore deterrenza verso qualunque altro avversario. Ha anche spostato verso est l’equilibrio tra i poteri internazionali in Europa, inaugurando l’inizio di una nuova era di riallineamento di segno strategico.

Nasce una semplice verità

Dal febbraio 2022 è emersa una semplice verità: il futuro dell’alleanza transatlantica dipende dal futuro dell’Ucraina. L'equazione da applicarsi è davvero semplice: come si diceva, l’Europa non è sicura se l’Ucraina non è sicura, e gli Stati Uniti non sono sicuri se l’Europa non è sicura.

Il fallimento in Ucraina è un’opzione in alcun modo contemplata dagli Stati Uniti e i loro associati della NATO. Tuttavia, mentre gli alleati e i partner di Stati Uniti e Ucraina osservano con attenzione le opzioni per la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina, la conclusione di tale progetto è che l’unica garanzia di sicurezza duratura per l’Ucraina e l’Europa non può che essere l’adesione politica dell’Ucraina alla NATO ed il suo ingresso da titolare nel Consiglio Atlantico. Questo rafforzerà in maniera consistente l’alleanza, migliorerà la deterrenza e aumenterà le sue capacità in senso sia strategico che geopolitico.

Tale posizione finisce per delineare una visione e un progetto virtuoso per il dimensionamento dell’architettura futura della sicurezza europea, che può essere ancorata in maniera irrinunciabile ad alcuni principi strategici fondamentali: il primo dei quali la gestione degli affari democratici secondo regole e a decine di raccomandazioni specifiche e concrete. Fra queste:

• Prendere atto che l’equilibrio di potere in Europa si è spostato verso est, che richiederà la modernizzazione della posizione difensiva della NATO, inclusa una maggiore presenza permanente di militari e armamenti sul proprio fianco orientale.

• L'impegno della NATO a favore della deterrenza richiede una specifica rivoluzione industriale della difesa sostenuta e coordinata tra i suoi membri.

• Il fallimento in Ucraina segnerebbe la fine della leadership globale degli Stati Uniti, con implicazioni profonde e disastrose per la deterrenza statunitense nei confronti della Cina: il modo migliore per scoraggiare la Cina è pertanto quella di sconfiggere o far scendere a esaustivi compromessi la Russia in Ucraina.

• È improbabile che la posizione strategica di aggressione della Russia cambi nel breve o nel lungo termine: è noto che l’attuale gruppo di potere in Russia non escluderebbe un confronto militare con l’Alleanza atlantica.

La missione principale della NATO deve essere, invece, quella di scoraggiare l’aggressività della Russia in Europa. I paesi del cosiddetto “Sud del mondo” eserciteranno un ruolo chiave nel determinare o quanto meno condizionare il futuro della competizione geostrategica: dalla quale gli Stati Uniti e i loro alleati dovranno adottare un approccio mirato nei confronti dei partner chiave dell’Occidente.

La sicurezza dell’Ucraina e dell’ordine mondiale

La promessa dell'Ucraina di aderire alla NATO deve essere mantenuta e realizzata quam primum.

Nel periodo transitorio che precederà l’adesione dell’Ucraina alla NATO, quest’ultima deve istituzionalizzare e proporzionare la propria fornitura in materia di armamenti e assistenza in materia di sicurezza all’Ucraina.

Il ruolo del soft power

Gli Stati Uniti, la NATO e l’Unione Europea (UE) dovrebbero lanciare un’offensiva coordinata diplomatica ed in particolare di soft power nel Sud del mondo, identificando le fonti della popolarità e dell’influenza russa e cinese, e vedendo come i suoi membri possono competere per contrastarle. Per soft power si intende comunemente l'abilità di un potere politico di persuadere, convincere, attrarre e cooptare tramite risorse intangibili quali la cultura, i valori e le istituzioni della politica.

Conquistare i cuori e le menti del Sud del mondo attraverso la migliore offerta complessiva in termini di partnership e prosperità richiederà maggiore impegno, investimenti e una buona dose di immaginazione da parte degli Stati Uniti, dell’Europa e di altri importanti alleati e partner occidentali rispetto a quanto finora dimostrato. Servirà anche una maggiore “vision” dell’Occidente che include pienamente altri Paesi leader emersi come determinanti nel XXI secolo, come India, Brasile, Sud Africa e Indonesia.

Gli Stati Uniti e i loro alleati dovrebbero concentrarsi sul miglioramento e la promozione della governance democratica in Occidente, aumentando il sostegno ai partner e affrontando collettivamente sfide universali come l’accelerazione del cambiamento climatico, l’insicurezza alimentare, la salute pubblica e la gestione della migrazione.

Il rafforzamento della NATO e della sicurezza europea

Tutti gli analisti più aggiornati sugli avvenimenti mondiali degli ultimi anni considerano la cosiddetta “autonomia strategica” come tecnicamente e definitivamente scomparsa: la guerra d’aggressione della Russia in Ucraina ha sottolineato l’umiliante dipendenza dell’Europa dagli Stati Uniti sia per la difesa che per la sicurezza.

Al suo posto, l’Europa deve continuare a spostarsi verso una “responsabilità (stavolta) strategica”, caratterizzata da una partnership stretta ma più paritaria con gli Stati Uniti, dando priorità alla spesa e alle capacità della difesa, e non più in ultimo, sfruttando le forze non militari dell’Unione Europea.

La NATO e l’UE necessitano di un migliore coordinamento, non necessariamente di una maggiore cooperazione. L’UE dovrebbe sfruttare le proprie forze non militari, anche attivando capacità politiche condivise, sostegno finanziario adeguato, integrazione razionale del sistema energetico e sanzioni economiche ma solo quanto basta.

Per l’interesse della NATO, la piena attuazione del concetto di deterrenza e di difesa è fondamentale. Ciò comporta progetti regionali eseguibili e piani di dominio sotto il profilo politico, con una valutazione completa delle lacune ancora da colmare e una strategia generale meglio definita.

E’ indispensabile la costituzione di un “Ministero Europeo della Difesa” e di una “Agenzia Europea dell’Intelligence” , oggi indebolite dalla eccessiva frammentazione sul piano decisionale e analitico tra le varie nazioni.

E’ cruciale disporre di una Forza di reazione alleata, credibile sul piano tattico, rapidamente dispiegabile, organizzata, ben addestrata, equipaggiata e sostenuta, per scoraggiare e difendere nell’ambiente della sicurezza che si prospetta per il resto del 21° secolo.

La deterrenza: quali requisiti ?

Per garantire la deterrenza, la NATO deve trovare un equilibrio tra la propria presenza permanente che fornisca un costante dispositivo operativo per la deterrenza e forze militari variegate ma persistenti, che in diversa associazione tra di loro forniscano prontezza operativa ed effetti letali sul campo.

Sono altresì fondamentali: una moderna capacità di difesa aerea e missilistica integrata e capacità di detecting con l’ausilio di sensori collegati in rete per contrastare i moderni sistemi di minaccia a tutte le altitudini e operare in operazioni “multidominio” ad hoc.

Investire in un sistema rafforzato e robusto di indicatori e avvisi.

Ulteriori risorse dovrebbero essere assegnate specificatamente ai vari soggetti interessati per sviluppare rilevatori e innovare radicalmente le capacità rapide di allarme presso il Centro di fusione dell’intelligence della NATO, nella Struttura di comando della NATO e nelle varie rappresentanze nazionali.

Gli alleati della NATO dovrebbero lavorare per allineare meglio le loro vision e politiche alle tecnologie emergenti e dirompenti.

La NATO dovrebbe inoltre costruire ex novo una “dorsale” digitale interoperabile, che costituisca il vero “collante” della deterrenza del XXI secolo.

I paesi membri della NATO dovrebbero dare priorità agli investimenti per colmare le lacune esistenti nell’innovazione della difesa.

Sulla necessaria salvaguardia della coesione tra gli alleati, occorrono :

Una migliore comunicazione interna all’alleanza che risponderebbe a una delle principali preoccupazioni per la futura coesione della NATO.

Gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per convincere le popolazioni nazionali della necessità di investire nella sicurezza.

I paesi europei non sono sensibilizzati in modo e misura uniforme dall’impatto economico che questo nuovo contesto di deterrenza e di minaccia comporterà.

Aumentare l’informazione ed il consenso interno - agli sforzi di adeguamento a questo nuovo contesto di minaccia - può contribuire a mitigare l’imprevedibilità delle elezioni che si terranno nel corso degli anni a venire nei paesi europei e negli Stati Uniti e ad incrementare sia la continuità strategica che la resilienza interna.

Osservare con attenzione le due potenze: Russia e Cina

Anche questa sarà una priorità.

Gli Stati Uniti e i loro alleati devono intraprendere una valutazione strategica della sfida presentata dalla relazione tra Russia e Cina, delle sue possibili traiettorie nelle relazioni internazionali, congiunte e separate nei loro confronti. Per affrontare la complessa questione dei “due fronti” tra Mosca e Pechino, la NATO deve delineare chiaramente il proprio ruolo e la propria presenza nella regione dell’Indo-Pacifico, nonché approfondire le relazioni con l’UE.

Le risposte alle mosse sino-russe dovrebbero essere concrete e specifiche verso il problema, commisurate al suo livello di minaccia. Contrastare l’influenza maligna russa e cinese nella politica internazionale comporterà una migliore difesa (resilienza) e capacità offensive.

In seguito all’invasione non provocata dell’Ucraina da parte della Russia, la NATO ha rafforzato la propria presenza nello schieramento orientale dell’Alleanza, istituendo altri quattro gruppi tattici multinazionali in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia. Questa decisione fa parte di un pacchetto di misure volte a rafforzare la deterrenza e la posizione di difesa della NATO alla luce dell’oltremodo mutato contesto di sicurezza.

L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, ha scatenato la crisi più grave in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale mandando in frantumi l’ordine internazionale post-Guerra Fredda.

Inoltre, ha messo in luce l’alto prezzo dell’autocompiacimento occidentale, con le perdite pagate dagli ucraini direttamente con sangue e lacrime, e da altri indirettamente attraverso la fame e la povertà. La dura verità è che la deterrenza ha fallito nel teatro europeo. Ciò solleva ovunque dubbi sulla sua efficacia e la necessità di correre immediatamente ai ripari.

Nel riparare il danno, i decisori si trovano di fronte a scelte difficili. Gli Stati Uniti sono alle prese con i costi legati alle restrizioni sulla Cina, mentre sono necessari maggiori sforzi, denaro e propensione al rischio in Europa, un continente in cui la maggior parte degli alleati deve ancora comprendere che la sicurezza ha sempre e comunque un alto ha un alto costo da pagare.

Nonostante l’unità transatlantica d’intenti verso l’Ucraina, gli alleati europei avanzano priorità diverse nei confronti della Cina. Hanno anche preoccupazioni sull’affidabilità degli Stati Uniti.

Gli USA e i loro alleati sono stati lenti a cogliere le incombenti minacce sistemiche provenienti dall’imperialismo aggressivo russo e dall’ascesa economica e militare della Cina. Seguono la crisi finanziaria globale, la gestione delle sequele alla pandemia di COVID-19, le guerre in Afghanistan e gli errori dei decisori internazionali piuttosto distratti su quanto avviene in Iraq.

Anche i loro fallimenti sia reali che percepiti, hanno causato un grave danno, per lo più trascurato, al prestigio e all’influenza dell’Occidente.

La maggior parte dei paesi del “Sud del mondo” sono rimasti sostanzialmente lontani e indifferenti alle preoccupazioni occidentali sull’Ucraina, riflettendo un’alienazione radicata e datata verso gli affronti politici, le ingiustizie economiche e altro.

Anche la natura delle minacce è cambiata.

Gli Stati Uniti e i loro alleati si trovano ad affrontare pericoli crescenti derivanti da operazioni di influenza sulla gestione delle informazioni, attacchi informatici, operazioni di interferenza in campo politico, finanza speculativa e coercizione economica.

Questi vettori di attacco non sono del tutto nuovi, ma la globalizzazione e le comunicazioni digitali hanno eliminato buona parte degli attriti e creato nuove vulnerabilità. L’era del dominio tecnologico occidentale è finita. I concorrenti, in particolare la Cina, cercano di guadagnare un vantaggio strategico.

Dopo la pubblicazione nel 2022 del “Concetto strategico della NATO” e del vertice NATO di Vilnius del 2023, questo rapporto articola le principali sfide a breve e lungo termine per l’alleanza transatlantica e la definizione delle loro priorità in una prospettiva di tempo compreso tra cinque e dieci anni.

Inoltre fornisce un quadro strategico coeso che elabora principi guida fondamentali e una vision per il futuro della sicurezza europea.

Per finire, fornisce raccomandazioni concrete che gli Stati Uniti, l’Unione Europea (UE) e la NATO devono attuare a breve e medio termine per realizzare la visione occidentale strategica a lungo termine.

Riproduzione Riservata ®

Share the post

L'Autore

Redazione

Tag

Europa NATO Russia Geopolitica