L'uscita della Russia dal Consiglio d'Europa: una minaccia per i diritti umani?

  Articoli (Articles)
  Matteo Gabutti
  17 April 2022
  8 minutes, 39 seconds

24 febbraio 2022. La Russia invade l’Ucraina, riportando la guerra sul continente europeo.

16 marzo. Meno di un mese dopo, la Federazione Russa diviene il primo Stato membro ad uscire dal Consiglio d’Europa. Possiamo solo stimare le conseguenze di questo evento di portata storica. La più eclatante concerne l’applicabilità della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) nei confronti di Mosca, storicamente redarguita per le sue tendenze illiberali e i numerosi casi di arresti arbitrari, a cui ora si aggiungono le atrocità a lei imputate nel contesto del conflitto ucraino.



L’importanza del Consiglio d’Europa e della sua Corte

Il Consiglio d’Europa (CdE) è un’organizzazione regionale fondata nel 1949 a cui oggi aderiscono 46 Stati. Riunisce l’intero continente europeo con le sole eccezioni di Kosovo e Bielorussia, includendo anche Armenia, Azerbaijan e Georgia. Le parti aderiscono alla CEDU, la Convenzione istitutiva che racchiude i principali diritti e le libertà fondamentali delle giurisdizioni democratico-liberali, come il diritto alla vita e all’equo processo. Il CdE è cruciale per l’integrazione tra diversi sistemi giuridici, sul quale dal dopoguerra i Paesi membri stanno plasmando un’identità e una civiltà europee.

L’organo più importante è la Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU), con sede a Strasburgo, che svolge due funzioni. Una è consultiva e può essere attivata dal Comitato dei Ministri per l’interpretazione della CEDU, oppure dalle corti superiori degli Stati per chiedere pareri sulla sua applicazione su casi concreti pendenti. L’altra funzione, di maggiore impatto, è quella contenziosa. La Corte accoglie i ricorsi degli individui o di uno Stato membro contro un altro che abbia violato i princìpi sanciti dalla Convenzione, ma solo per casi già giudicati dalle corti nazionali che abbiano esaurito tutti i ricorsi interni. Per esempio, soltanto con una sentenza della Corte sono stati riconosciuti i reati di tortura della polizia durante le proteste del G8 di Genova del 2001.



Mosca abbandona il CdE

Com’è evidente, la vicenda è strettamente collegata alla guerra in Ucraina. Il giorno dopo l’inizio dell’invasione, la sospensione della Russia dal CdE è stata deliberata dal Comitato dei Ministri. Quest’organo, che riunisce i ministri degli esteri degli Stati membri, ha accusato Mosca di aver violato il principio della preminenza del Diritto e della cooperazione fra Stati sancito dall’Art. 3 dello Statuto, per essere ricorsa all’uso della forza contro un altro membro. La sospensione ha avuto come effetto immediato la perdita dei diritti, ma non dei doveri della Russia nell’organizzazione, nonché l’obbligo di cessare l’attacco armato senza tuttavia rinunciare allo status di membro.

Vista la mancata collaborazione di Putin, il 15 marzo il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal ha richiesto d'intervenire con l’espulsione, preceduta però dalla richiesta di Mosca di abbandonare il CdE. La Russia, infatti, ha comunicato al Segretario Generale la propria intenzione di uscire dall’organizzazione, e di svincolarsi dagli obblighi della CEDU. Il giorno seguente, conformemente all’Art. 8 dello Statuto, il Comitato ha deciso per l’esclusione immediata della Federazione Russa dal Consiglio.



E adesso?

Vista la sua unicità, un velo d'incertezza ha accompagnato questa decisione, specialmente per la principale conseguenza dell’esclusione russa, ovvero la possibilità di applicare la CEDU. Tentando di fare chiarezza, il Comitato dei Ministri e la Corte di Strasburgo hanno dichiarato che la Russia cesserà di essere parte contraente alla Convenzione a sei mesi dalla sua uscita dal CdE, dal 16 settembre 2022. Questa posizione si fonda sull’interpretazione più ampia dell’Art. 58 CEDU, che, sebbene non esente da contestazioni, garantirebbe alla Corte la giurisdizione su tutte le cause intentate contro Mosca per infrazioni della Convenzione avvenute prima di quella data. L’intento è quello di far rispondere la Russia delle innumerevoli violazioni di diritti umani che stanno accompagnando l’invasione dell’Ucraina.



Problemi pratici

Concretamente, tuttavia, insorgono ostacoli importanti. Innanzitutto, secondo l’Art. 20 CEDU, l’esclusione della Russia dal CdE comporta quella dalla Corte di Strasburgo del giudice russo, la cui presenza è richiesta dall’Art. 26 per esaminare i casi legali contro la Federazione. Nessuna udienza della Corte EDU riguardante Mosca potrà dunque avere luogo, salvo che il giudice permanente non venga sostituito da uno dei giudici selezionati dal Cremlino.

Anche se ciò accadesse, difficilmente la Russia parteciperà ai processi come uno Stato convenuto sarebbe tenuto a fare. È invece verosimile che la Corte dovrà pronunciare sentenze in contumacia, esponendosi paradossalmente all’accusa di non rispettare il principio di parità delle armi. Tale principio, formulato dalla Corte stessa, prevede che ogni parte legale abbia una pari opportunità di presentare il proprio caso, e sarebbe dunque controverso affermarne la piena osservanza se la Russia non si presentasse in tribunale.

Infine, è assai probabile che Mosca rifiuterà d'implementare i verdetti formalmente vincolanti della Corte. Se già prima dell’invasione la Russia non aveva una condotta esemplare, ora che è uscita dal CdE sembra ancora più difficile che le vittime delle sue violazioni di diritti umani possano ottenere riparazioni autentiche. A tutto ciò si aggiunge che la mole dei casi contro la Federazione metterà a dura prova l’abilità della Corte EDU di esaminarli speditamente. Ancor prima “dell’operazione militare speciale,” infatti, se ne contavano 18000, cifra che l’attuale conflitto farà lievitare esponenzialmente.



La scelta giusta?

Sorge dunque spontaneo domandarsi se l’esclusione della Russia dal CdE sia una mossa azzeccata. È indubbio che l’aggressione ai danni di Kiev debba essere fermamente condannata, e che la sospensione del diritto di rappresentanza e l’esclusione di uno Stato membro siano gli strumenti più potenti nelle mani del Consiglio per punire gravi violazioni del proprio Statuto. L’allontanamento di Mosca non è dunque privo di giustificazioni. Il prezzo che le vittime della Russia dovranno pagare, tuttavia, potrebbe eccedere di molto quello che sarà imposto al Cremlino.

In termini politico-economici, infatti, l’appartenenza al CdE è di valore assai limitato e non offre vantaggi sostanziali. Al contrario, l’esclusione della Russia la libererebbe tanto degli obblighi verso la CEDU da settembre, quanto dei contributi economici dovuti al Consiglio. D’altro canto, molti attivisti per i diritti umani hanno definito l’uscita di Mosca dalla CEDU come una tragedia per le vittime dei suoi abusi, mentre le voci di una possibile reintroduzione della pena di morte nel Paese si fanno sempre più insistenti. Dunque, gli effetti iatrogeni dell’esclusione della Federazione ne supererebbero facilmente i benefici.

Nelle parole di Fionnuala Ní Aoláin, proprio in questi tempi occorre riscoprire “l’inquietante necessità di un dialogo continuo.” Non vi sono prove, infatti, che l’isolamento di uno Stato dalla politica mondiale rafforzi la difesa dei diritti umani nel suo territorio. Dall’esempio della Corea del Nord possiamo solo immaginare le conseguenze del rendere la Russia un ostile paria del sistema internazionale. Se è vero che l’ONU e simili organizzazioni sono state create “non per condurci in paradiso, ma per salvarci dall’inferno,” è quantomai perentorio tentare di coinvolgere maggiormente chi cerca di rompere l’ordine costituito piuttosto che lasciarlo isolato e fuori controllo. La forza di un’organizzazione internazionale si misura infatti nella sua capacità d'implementare efficacemente le proprie norme, non di ostracizzare chi le violi.

A cura di Matteo Gabutti e Michele Bodei



Fonti consultate per il presente articolo

Altalex, ‘Caso Diaz: Italia Condannata per Atti Di Tortura’ (Altalex27 June 2017) <https://www.altalex.com/documents/news/2017/06/26/cedu-caso-diaz> accessed 14 September 2022

Amnesty International, ‘Russia’s Withdrawal from Council of Europe a Tragedy for Victims of Kremlin’s Abuses’ (Amnesty International15 March 2022) <https://www.amnesty.org/en/latest/news/2022/03/russias-withdrawal-from-council-of-europe-a-tragedy-for-victims-of-kremlins-abuses/> accessed 14 September 2022

ANSA, ‘Consiglio d’Europa: La Russia Si Ritira Dall’organizzazione - Politica - Nuova Europa’ (ANSA.it15 March 2022) <https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/politica/2022/03/15/consiglio-deuropa-la-russia-si-ritira-dallorganizzazione_9ab54761-b5f3-4fec-a574-9141bde31cac.html> accessed 14 September 2022

Council of Europe, ‘European Convention on Human Rights’ (www.coe.int2014) <https://www.coe.int/en/web/human-rights-convention> accessed 14 September 2022

——, ‘1426ter Meeting, 25 February 2022. 2.3 Situation in Ukraine – Measures to Be Taken, Including under Article 8 of the Statute of the Council of Europe’ (www.coe.int25 February 2022) <https://search.coe.int/cm/Pages/result_details.aspx?ObjectID=0900001680a5a360> accessed 14 September 2022

——, ‘Russian Federation’ (www.coe.int25 February 2022) <https://www.coe.int/en/web/portal/russian-federation> accessed 14 September 2022

——, ‘Il Primo Ministro Ucraino Chiede l’Immediata Estromissione Della Russia Dal Consiglio D’Europa’ (www.coe.int14 March 2022) <https://www.coe.int/it/web/portal/-/ukrainian-prime-minister-demands-that-russia-be-immediately-ousted-from-the-council-of-europe> accessed 14 September 2022

——, ‘Resolution CM/Res(2022)2 on the Cessation of the Membership of the Russian Federation to the Council of Europe’ <https://search.coe.int/cm/Pages/result_details.aspx?ObjectID=0900001680a5da51> accessed 14 September 2022

——, ‘The Russian Federation Is Excluded from the Council of Europe’ (www.coe.int16 March 2022) <https://www.coe.int/en/web/portal/-/the-russian-federation-is-excluded-from-the-council-of-europe>

——, ‘Resolution CM/Res(2022)3 on Legal and Financial Consequences of the Cessation of Membership of the Russian Federation in the Council of Europe’ <https://search.coe.int/cm/pages/result_details.aspx?objectid=0900001680a5ee2f> accessed 14 September 2022

Dzehtsiarou K, ‘Russia and the European Human Rights System: Doing the Right Thing … but for the Right Legal Reason?’ (EJIL: Talk!29 March 2022) <https://www.ejiltalk.org/russia-and-the-european-human-rights-system-doing-the-right-thing-but-for-the-right-legal-reason/#:~:text=Less%20than%20a%20month%20after> accessed 14 September 2022

European Court of Human Rights, ‘Pending Applications Allocated to a Judicial Formation’ <https://www.echr.coe.int/Documents/Stats_pending_month_2022_BIL.PDF?fbclid=IwAR1e56AyUcgJcFVhkTB-hD1EaHwq14jTwJVNkHnGcnQSZIGmj9u6_zb3mds> accessed 14 September 2022

——, ‘Resolution of the European Court of Human Rights on the Consequences of the Cessation of Membership of the Russian Federation to the Council of Europe in Light of Article 58 of the European Convention on Human Rights’ <https://echr.coe.int/Documents/Resolution_ECHR_cessation_membership_Russia_CoE_ENG.pdf> accessed 14 September 2022

——, ‘HUDOC - European Court of Human Rights’ (HUDOC) <https://hudoc.echr.coe.int/fre#%20> accessed 14 September 2022

Jahn J, ‘The Council of Europe Excludes Russia: A Setback for Human Rights’ (EJIL: Talk!23 March 2022) <https://www.ejiltalk.org/the-council-of-europe-excludes-russia-a-setback-for-human-rights/> accessed 14 September 2022

Leach P, ‘A Time of Reckoning? Russia and the Council of Europe’ (Strasbourg Observers17 March 2022) <https://strasbourgobservers.com/2022/03/17/a-time-of-reckoning-russia-and-the-council-of-europe/> accessed 14 September 2022

Ní Aoláin F, ‘Why Pushing Russia out of Multilateral Institutions Is Not a Solution to the War’ (Just Security22 March 2022) <https://www.justsecurity.org/80787/why-pushing-russia-out-of-multilateral-institutions-is-not-a-solution-to-the-war/> accessed 14 September 2022

Silveira J, ‘Equality of Arms as a Standard of Fair Trials Seminar on Human Rights and Access to Justice in the EU’ (2015) <https://www.ejtn.eu/Documents/About%20EJTN/Administrative%20Law%20SWG%202015/AD_2015_02%20Vilnius/JTS_Equality_Arms_Fair_Trial_AD201502.pdf> accessed 14 September 2022

The Moscow Times, ‘Russia Quits Europe’s Rule of Law Body, Sparking Questions over Death Penalty’ (MT10 March 2022) <https://www.themoscowtimes.com/2022/03/10/russia-quits-europes-rule-of-law-body-sparking-questions-over-death-penalty-a76854> accessed 14 September 2022

Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo 1950

Statuto del Consiglio d’Europa 1949

Copyright © 2022 - Mondo Internazionale APS - Tutti i diritti riservati

Share the post

L'Autore

Matteo Gabutti

IT

Matteo Gabutti è uno studente classe 2000 originario della provincia di Torino. Nel capoluogo piemontese ha frequentato il Liceo classico Massimo D'Azeglio, per poi conseguire anche il diploma di scuola superiore statunitense presso la prestigiosa Phillips Academy di Andover (Massachusetts). Dopo aver conseguito la laurea in International Relations and Diplomatic Affairs presso l'Università di Bologna, al momento sta conseguendo il master in International Governance and Diplomacy offerto alla Paris School of International Affairs di SciencesPo. All'interno di Mondo Internazionale ricopre il ruolo di autore per l'area tematica Legge e Società, oltre a contribuire frequentemente alla stesura di articoli per il periodico geopolitico Kosmos.

EN

Matteo Gabutti is a graduate student born in 2000 in the province of Turin. In the Piedmont capital he has attended Liceo Massimo D'Azeglio, a secondary school specializing in classical studies, after which he also graduated from Phillips Academy Andover (MA), one of the most prestigious preparatory schools in the U.S. After his bachelor's in International Relations and Diplomatic Affairs at the University of Bologna, he is currently pursuing a master's in International Governance and Diplomacy at SciencesPo's Paris School of International Affaris. He works with Mondo Internazionale as an author for the thematic area of Law and Society, and he is a frequent contributor for the geopolitical journal Kosmos.

Tag

Russia consiglio d'Europa invasione InternationalLaw diritto europeo CorteEdu Organizzazioni internazionali Death penalty