L'ascesa dell'estrema destra in Germania e l'impatto sui partiti moderati

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  Redazione
  26 January 2024
  8 minutes, 27 seconds

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, studioso di Geopolitica e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Ultimamente in Germania sembrava che la coscienza nazionale si fosse mobilitata in massa: in tutte le città tedesche, manifestanti di tutti i colori politici sono scesi in piazza, protestando contro il partito di estrema destra “Alternativa per la Germania”, o AfD. Al termine di questo (in realtà) datato e progressivamente crescente fenomeno politico, la scintilla che ha infiammato le manifestazioni è giunta sotto forma di un rapporto di indagine pubblicato alcune settimane fa che rivelava come i membri dell’AfD avevano partecipato a un incontro di novembre scorso con estremisti di estrema destra nel quale sono stati discussi i piani per condurre deportazioni di massa di stranieri e quant’altro qualora fossero saliti al potere.

Quel che appare è lo scenario di una volta?

I sondaggi danno il AfD in forte crescita, attestandosi intorno ad un’incidenza pari al 22% dell’elettorato. Fa preoccupare tutto l’arco politico tedesco il fatto che tale significativo livello di sostegno è numericamente maggiore di quello che attualmente detengono ciascuno dei tre partiti centristi e di centrosinistra nella coalizione che detiene la maggioranza al Reichstag e governa il paese.

Se tali risultati si ripetessero alle prossime elezioni politiche si romperebbe quella sorta di cordone sanitario cinto da decenni da tutti i partiti più affermati nel parlamento della Germania, i quali finora si sono rifiutati di intrattenere persino i normali (e consueti per una democrazia) colloqui di coalizione con questa fazione di estrema destra.

Il fatto che gli esponenti dell’AfD abbiano preso in considerazione l’idea fattiva di rimpatrio (anche forzato) dei migranti e persino di alcuni già da tempo cittadini tedeschi ma di origine straniera, ha inorridito molti cittadini. Il tutto in un paese che tuttora risente di un vivo, profondo e umiliante ricordo - e pertanto il peso storico - relativo al suo oscuro passato nazista che tanti lutti e stragi ha causato anche alla propria nazione. Al termine della II guerra mondiale sono stati contati oltre 20 milioni di morti e/o dispersi a carico della nazione tedesca.

I cartelli e gli slogan presenti alle manifestazioni hanno chiarito ciò che per molti tedeschi sono mostruosi fantasmi del passato. Gli striscioni avvertivano del ritorno dei “nazisti” – e i manifestanti evocavano l’eredità sanguinosa e persecutoria (non solo verso gli ebrei !) degli anni ’30, allorché Adolf Hitler e i suoi alleati presero il controllo del parlamento conquistando la maggioranza attraverso le urne.

Il rapporto investigativo pubblicato da un istituto di ricerca no-profit “Correctiv” ha descritto le discussioni private avute tra i membri dell’AfD e un gruppo di estremisti di destra e ricchi dirigenti aziendali in un incontro di novembre scorso in un hotel a Potsdam, fuori Berlino. In tale contesto, si parlava anche di un piano di “re-immigrazione” secondo il quale sarebbero stati deportati i richiedenti asilo, i non tedeschi con diritto di soggiorno e persino i cittadini tedeschi cosiddetti “non assimilati”.

Uno degli esponenti di tale movimento, Martin Sellner, estremista di estrema destra e leader del “Movimento identitario” austriaco, ha partecipato all’incontro e qui ha lanciato una sorta di “piano generale” che vedrebbe questi deportati in un immaginario “stato modello” localizzato in Nord Africa.

A parte l’attuale quanto ovvia impraticabilità di tale proposta, essa riecheggia con orrore la volontà nazista del 1940 di trasferire con la forza milioni di ebrei in Madagascar. Anche se attualmente i massimi leader dell’AfD hanno cercato di prendere le distanze da tali incontri, sostenendo che non erano stati ufficialmente approvati dal partito e non riflettevano l’agenda politica dichiarata ufficialmente. Attualmente l’AfD cerca di misurare parole e toni : L’AfD è il “partito che si batte per far rispettare le leggi di questo Paese”, dicono le prese di posizione attuali.

L’opposizione

Alcuni oppositori del partito vogliono che le autorità giudiziarie tedesche accertino, intervengano e mettano legalmente al bando tale partito sulla base giuridica rappresentata dalle disposizioni della costituzione tedesca che consentono la messa al bando delle fazioni che “cercano di minare o abolire l’ordine di base democratico libero”. Tuttavia, il limite per una simile misura è molto elevato e l’establishment politico tedesco è generalmente diffidente nel sostenere tali sforzi, temendo che possano ritorcersi contro, temendo realisticamente che possano alla fine rafforzare i consensi verso l’estrema destra.

Non a caso l’AfD sta già sfruttando e canalizzando a suo favore la notorietà di essere una sorta di sorvegliato speciale. Anzi, essi indossano tale classificazione come "un distintivo d'onore", usandolo come ulteriore prova che esso rappresenta l'unica vera alternativa agli altri partiti.

L’opposizione tedesca fa il medesimo errore commesso in passato. Deve muoversi come fa ogni partito che annaspa in democrazia: quello di cercare di riconquistare la stima e fiducia degli elettori, i partiti tradizionali devono quam primum riconnettersi con la propria base e affrontare le loro problematiche e chiarire le loro preoccupazioni.

Il dissenso della destra

Ben diverso è il caso della destra la quale ha cavalcato il diffuso e crescente malcontento nei confronti della coalizione di governo. Valgano per tutte le affollate proteste degli agricoltori, con migliaia di trattori che in tutta la Germania hanno bloccato intere città e i principali svincoli autostradali come ad esempio quello enorme e complesso di incroci stradali di Francoforte. Inoltre, la nazione è stata paralizzato dagli scioperi dei lavoratori dei trasporti e dai medici del servizio sanitario nazionali.

Numerose fabbriche del tanto decantato settore manifatturiero stanno chiudendo e trasferendo la produzione in altri paesi. L’AfD ha anche sollevato la possibilità che la sua nazione segua la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea. Per ora, gli oppositori dell'AfD sperano di mettere in ginocchio l'estrema destra prima che si avvicini al raggiungimento dei suoi obiettivi. Nel frattempo le forze moderate dovranno rinunciare ai facili slogan della propaganda ed essere più fattivi sui problemi reali della gente.

Che fare ?

Oggi è una domanda angosciosa per tutto il fronte moderato a Berlino.

Negli anni ’30 i conservatori tedeschi strinsero alleanze con i nazisti e ne furono sopraffatti. Dopo la guerra, i partiti di centrodestra formarono un solido cuscinetto contro i partiti estremisti, rifiutandosi persistentemente di cooperare.

Oggi molti conservatori sembrano aver proprio dimenticato questa lezione, sacrificando i propri principi sull’altare dei sondaggi e cercando di superare i radicali di estrema destra su temi che preferiscono, come la sicurezza o l’immigrazione. Anche il Partito popolare europeo sta andando maldestramente in questa direzione.

La migliore strategia

L’estrema destra in Europa potrebbe essere contenuta?

La risposta potrebbe essere positiva, ma ad una sola condizione: i politici dei partiti conservatori, di centro e di sinistra devono cessare di avere paura dei loro elettori e confrontarsi lealmente con essi. Nelle democrazie liberali c’è una crescente necessità di utilizzare un po’ più di populismo per quanto concerne la politica dei partiti e la crescente esigenza di essere rappresentati da una leadership più assertiva, concreta ed efficace.

Usare il populismo per il bene della democrazia e utilizzare contestualmente tutti i moderni mezzi di comunicazione sono due strumenti aggiornati e virtuosi che potrebbero aiutare ad affrontare l’attivismo dell’estrema destra. I politici a volte hanno paura di incontrare e confrontarsi con i cittadini comuni per discutere dei loro problemi reali. Fanno troppo affidamento su intermediari come le agenzie di pubbliche relazioni e un maggior numero di “spin doctor”, ovvero valenti esperti di comunicazione che lavorano come consulenti. Perdendo così il contatto e il consenso della gente.

Ad esempio, non si può sostenere gli aiuti all’Ucraina utilizzando frasi fatte, più o meno tratte dai libri di scienze politiche, ma esercitando la propria attività politica con esempi tratti dalla vita reale, gli unici capaci di rappresentare la vita semplice e quotidiana dei cittadini.

Sotto questo profilo bisogna ammettere fin dall’inizio che i politici di estrema destra sono e sono stati molto più bravi in questo campo: si incontrano e si fermano a discutere spesso con le persone, il che dà all’elettore l’impressione che questi stessi politici siano più vicini alle loro necessità e problematiche quotidiane.

In secundis, i milioni di giovani tedeschi devono essere responsabilizzati in modo più coerente come precursori e protagonisti di un cambiamento che va solo in senso moderato.

L’esperienza politica di tanti paesi europei e non solo, mostra che l’intensa disapprovazione sociale dello status quo, se non viene ascoltata, potrebbe spingere alla ribalta della piazza i giovani politici, istruiti e presenti in Occidente come preparata forza politica di rinnovamento democratico.

L’informazione virtuosa

L’UE con un abile ed intensa azione d’informazione deve riconquistare i cuori e le menti dei cittadini, liberandoli dalla morsa campanilistica e autoritaria espressa dall’estrema destra. Quest’ultima, oltre a tutto, viene rafforzata interessatamente da Russia e Cina. E’ invece necessario sottolineare i vantaggi dell’inclusività, l’apertura verso le diversità e l’azione politica sempre di tipo congiunto.

Le prossime elezioni del Parlamento europeo dovrebbero acquisire caratteristiche paneuropee più distintive, affinché i risultati non siano semplicemente la somma totale delle preferenze nazionali ma riflettano uno scambio di idee a livello transeuropeo e siano largamente condivise.

Gli estremismi si combattono con uno stato che riassuma in pieno la sua funzione ed autorevolezza redistributiva delle risorse, garantisca la giustizia sociale e non in ultimo la parità di accesso ai beni comuni.

Identità e beni comuni

La rinascita dell’estrema destra è stata sostenuta anche da fattori legati all’identità sociale e ai problemi reali: il forte aumento dei flussi migratori, l’aumento del costo della vita, la diffusa apprensione sullo sfondo della guerra in Ucraina e una reazione contro le politiche verdi, sono solo tra i più importanti temi che preoccupano la popolazione.

La buona notizia è che però che queste preoccupazioni possono essere alleviate con opportune misure, che peraltro si è già iniziato a adottare.

Le forze moderate di centrodestra e di centrosinistra non devono disperare per il fatto che l’estrema destra fa parte dell’odierna realtà politica europea.

Piuttosto cerchino di essere all'altezza della sfida. Quella stessa nella l’AfD ha finora prevalso.

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