L’economia europea dopo più un anno di guerra in Ucraina

Come è cambiata l’economia europea dopo lo scoppio della guerra in Ucraina

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  Elisa Modonutti
  17 March 2023
  4 minutes, 47 seconds

Il 24 febbraio è diventata purtroppo una triste ricorrenza, dopo che nel 2022 le truppe russe sono entrate per la prima volta sul suolo ucraino, dando inizio al sanguinoso conflitto tra Ucraina e Russia.

Dopo un anno dallo scoppio della guerra, molti sono stati i cambiamenti politici, sociali ed economici. Infatti, non solo si è generata una profonda crisi umanitaria che coinvolge gli ucraini, costretti a vivere in un Paese in guerra, temendo la propria vita ogni giorno o obbligati a lasciare la propria patria e cercare asilo in altri Paesi europei, ma anche una crisi economica mondiale, che è andata ad impattare soprattutto le economie europee. In Europa, infatti, si utilizzavano molte materie prime provenienti dall’Ucraina, ma anche dalla Russia, come soprattutto le forniture di gas, che il governo russo ha deciso di ridurre drasticamente, dopo le prese di posizioni ostili nei propri confronti dai governi europei.

Crisi energetica

Sicuramente la crisi più importante che si è manifestata in seguito allo scoppio del conflitto è stata quella energetica. La maggior parte delle forniture di gas naturale europee, infatti, provenivano, all’alba del conflitto, proprio dal Paese aggressore. Secondo dati Eurostat, l’Unione Europea importava nel 2019 il 41,1% del proprio gas dalla Russia.

Con lo scoppio della guerra e le successive dichiarazioni di ostilità nei confronti della Russia da parte degli Stati europei, quindi, le esportazioni russe di gas naturale, sono calate notevolmente, facendo si che i prezzi schizzassero alle stelle, subendo rialzi che hanno toccato anche l’85% rispetto ai prezzi pre-guerra. In questa situazione i Paesi europei si sono ripromessi di rinnovare il mercato dell’energia, eliminando la dipendenza dal Cremlino e promuovendo, sotto consiglio della Commissione Europea, un mercato energetico unico europeo. Tuttavia, il progetto è stato e continuerà ad essere di difficile realizzazione, soprattutto in vista del fatto che numerosi cittadini degli Stati europei hanno ricominciato a chiedere l’intervento statale nel settore energetico.

Per quanto riguarda le iniziative prese a livello comunitario in relazione ad un intervento dello Stato nell’economia energetica, per tutto il corso del 2022 si sono avvicendate discussioni sull’imposizione di un tetto massimo, un “price cap” sui costi del gas naturale e, solo alla fine dell’anno è stato raggiunto un accordo entrato in vigore lo scorso 15 febbraio 2023 che impone un costo massimo di 180 euro a megawattora.

Crisi alimentare

Le conseguenze per l’Europa dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, tuttavia, non riguardano solo il piano energetico, ma anche quello alimentare. In particolare, sia la Russia che l’Ucraina erano considerate dei veri e propri granai mondiali, in quanto insieme esportavano circa il 30% delle esportazioni mondiali di frumento, il 20% di mais, il 32% di orzo, e oltre il 50% di olio di girasole e semi. Tra i principali acquirenti di queste materie prime vi erano soprattutto Paesi in via di sviluppo e quelli medio-orientali (tra cui Turchia, Yemen, e Iraq, ma anche Egitto e Tunisia, che stanno attraversando un notevole aumento dei prezzi dei beni alimentari essenziali che sta provocando una crisi alimentare senza precedenti), ma anche i Paesi europei. In particolare, il blocco russo imposto alle navi sul mar Nero, ha impedito l’arrivo di milioni di tonnellate di grano e delle materie prime agricole in Europa, causando un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari di oltre il 60% rispetto al 2020.

A luglio 2022, per far fronte alla grave crisi alimentare che minacciava non solo l’Europa, ma soprattutto i paesi in via di sviluppo, l’Ucraina e la Russia avevano sottoscritto, grazie agli interventi del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, la Black Sea Grain Initiative, l’iniziativa sui cereali del Mar Nero, che ha permesso fino ad oggi di spedire circa 18 milioni di tonnellate di grano in Europa e nei Paesi in via di sviluppo.

L’iniziativa, in scadenza il 19 marzo prossimo, ha visto il 13 marzo scorso una proroga di 60 giorni, dopo l’incontro a Ginevra tra i rappresentanti Onu e una delegazione della federazione russa, che si è ripromessa di non contrastare le esportazioni di grano e cereali, fondamentali per la sicurezza alimentare europea e globale, impedendo un ulteriore aumento dei prezzi dei beni di prima necessità.

Crisi umanitaria

Per ultima, ma di primaria importanza, è la crisi umanitaria che ha colpito e che sta colpendo il popolo ucraino. Purtroppo, dall’inizio del conflitto più di 18 milioni di rifugiati sono stati costretti a fuggire dal Paese e cercare rifugio negli altri stati europei, mentre coloro che sono rimasti nel Paese, sono costretti a vivere con la costante paura di bombardamenti. Questa crisi umanitaria, che ha visto oltre diciassettemila civili colpiti e più di seimila morti, è la più tragica crisi umanitaria che si sta verificando negli ultimi decenni e per la quale l’Unione Europea si sta ponendo in prima linea di difesa, con anche lo stanziamento di 17 miliardi per i governi statali in favore dell’accoglienza, ma anche per la ricostruzione in Ucraina, con 100 milioni stanziati per la ricostruzione delle scuole colpite da bombardamenti. Come affermato, infatti, dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: “La priorità assoluta dell'UE è riportare a scuola al più presto i bambini ucraini. Manteniamo la nostra promessa di sostenere il ripristino delle scuole danneggiate e distrutte dalla brutale guerra della Russia […] Il futuro dell’Ucraina comincia con il ritorno in classe dei bambini”.

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Fonti utilizzate per il seguente articolo: 

https://www.oecd-ilibrary.org/sites/a148fedd-it/index.html?itemId=/content/publication/a148fedd-it#:~:text=Le%20autorit%C3%A0%20monetarie%20reagiscono%20alla,percentuali%20nelle%20principali%20economie%20emergenti.

https://eticaeconomia.it/guerra-in-ucraina-e-crisi-energetica-verso-un-ritorno-dello-stato/#:~:text=La%20crisi%20energetica%2C%20aggravata%20dal,anni%20ottanta%20del%20secolo%20scorso.

https://it.euronews.com/next/2022/06/08/che-impatto-sta-avendo-la-guerra-in-ucraina-sull-economia-dell-ue

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/eu-response-ukraine-invasion/impact-of-russia-s-invasion-of-ukraine-on-the-markets-eu-response/

https://unric.org/it/incontro-un-russia-a-ginevra-sulla-black-sea-grain-initiative/

https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/firma-100-milioni-di-eur-fra-ue-e-ucraina-il-ripristino-delle-scuole-danneggiate-dalla-guerra-2022-12-16_it

https://unsplash.com/it/foto/q... (fonte immagine)

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L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

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