L’economia europea a più di un anno di guerra in Ucraina

Com'è cambiata l’economia europea dopo lo scoppio della guerra in Ucraina?

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  Elisa Modonutti
  17 marzo 2023
  4 minuti, 39 secondi

Il 24 febbraio è ormai ricordato come un triste giorno sul calendario, dopo che nel febbraio 2022 le truppe russe erano entrate per la prima volta in suolo ucraino, dando inizio al sanguinoso conflitto tra Ucraina e Russia.

Dopo più di un anno dallo scoppio della guerra, vi sono stati molti cambiamenti politici, sociali ed economici: infatti, non solo si è verificata una profonda crisi umanitaria, che coinvolge gli ucraini, costretti a vivere in un Paese in guerra temendo ogni giorno per la propria vita e  obbligati a lasciare la propria patria e cercare asilo in altri Paesi europei, ma anche una crisi economica mondiale che è andata ad impattare soprattutto sulle economie europee. L'Europa fa ampia richiesta di materie prime provenienti dall’Ucraina così anche dalla Russia, come soprattutto le forniture di gas, che il governo russo ha deciso di ridurre drasticamente dopo le prese di posizione dei governi europei percepite come ostili nei propri confronti.

Crisi energetica

La crisi più importante che si è manifestata in seguito allo scoppio del conflitto è sicuramente stata quella energetica. All’alba del conflitto, la maggior parte delle forniture di gas naturale europee provenivano proprio dal Paese aggressore: in base ai dati Eurostat, nel 2019 l’Unione Europea importava il 41,1% del proprio gas dalla Russia.

A causa del conflitto e delle successive dichiarazioni di ostilità degli Stati europei nei confronti della Russia, le esportazioni russe di gas naturale sono quindi calate notevolmente, facendo sì che i prezzi schizzassero alle stelle e subissero rialzi che hanno toccato anche l’85% rispetto ai prezzi anteguerra. In questa situazione, i Paesi europei si sono ripromessi di rinnovare il mercato dell’energia, eliminando la dipendenza dal Cremlino e promuovendo, sotto la guida della Commissione Europea, un mercato energetico unico europeo. Tuttavia, il progetto è stato e continuerà ad essere di difficile realizzazione, soprattutto in considerazione del fatto che numerosi cittadini europei hanno nuovamente chiesto l’intervento degli Stati nel settore energetico.

Per quanto riguarda le iniziative proposte a livello comunitario in relazione ad un intervento dello Stato nell’economia energetica, per tutto il corso del 2022 si sono avvicendate discussioni sull’imposizione di un tetto massimo, ossia un price cap sui costi del gas naturale. Solo alla fine dell’anno è stato raggiunto un accordo entrato in vigore lo scorso 15 febbraio 2023 che impone un costo massimo di 180 euro a megawattora.

Crisi alimentare

Le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina per l’Europa non riguardano però solamente il piano energetico ma anche quello alimentare. Sia la Russia che l’Ucraina erano considerate dei veri e propri granai mondiali in quanto insieme esportavano circa il 30% delle esportazioni mondiali di frumento, il 20% di mais, il 32% di orzo e oltre il 50% di olio di girasole e semi. Tra i principali acquirenti di queste materie prime vi erano soprattutto Paesi in via di sviluppo e medio-orientali (tra cui Turchia, Yemen e Iraq, ma anche Egitto e Tunisia, i quali stanno vedendo un notevole aumento dei prezzi dei generi alimentari essenziali tale da provocare una crisi alimentare senza precedenti), così come i Paesi europei. 

In particolare, il blocco imposto dalla Russia alle navi sul Mar Nero ha impedito l’arrivo di milioni di tonnellate di grano e di materie prime agricole in Europa causando un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari di oltre il 60% rispetto al 2020. Nel luglio 2022, per far fronte alla grave crisi alimentare che minacciava l’Europa e soprattutto i Paesi in via di sviluppo, l’Ucraina e la Russia avevano sottoscritto, grazie agli interventi del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, la Black Sea Grain Initiative, ovvero, l’iniziativa sui cereali del Mar Nero che ha permesso fino ad oggi di spedire circa 18 milioni di tonnellate di grano in Europa e nei Paesi in via di sviluppo.

L’iniziativa, in scadenza il prossimo 19 marzo, è stata prorogata di 60 giorni lo scorso 13 marzo, dopo l’incontro a Ginevra tra i rappresentanti ONU e una delegazione della Federazione Russa, la quale si è ripromessa di non contrastare le esportazioni di grano e cereali fondamentali per la sicurezza alimentare europea e globale, evitando così un ulteriore aumento dei prezzi dei beni di prima necessità.

Crisi umanitaria

Per ultima, anche se di vitale importanza, è la crisi umanitaria che ha colpito e che continua ad abbattersi sul popolo ucraino. Purtroppo, dall’inizio del conflitto più di 18 milioni di rifugiati sono stati costretti a fuggire dalla loro patria per cercare rifugio in altri Stati europei mentre coloro rimasti nella terra natìa sono costretti a vivere con la costante paura di essere bombardati. Questa crisi umanitaria, che ha visto oltre 17.000 civili colpiti e più di 6.000 morti, è la più tragica degli ultimi decenni e per la quale l’Unione Europea si sta ponendo in prima linea di difesa: è previsto lo stanziamento di 17 miliardi per i governi statali in favore dell’accoglienza e della ricostruzione in Ucraina, di cui 100 milioni destinati alla ricostruzione delle scuole colpite dai bombardamenti. 

Come affermato dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: “La priorità assoluta dell'UE è riportare a scuola al più presto i bambini ucraini. Manteniamo la nostra promessa di sostenere il ripristino delle scuole danneggiate e distrutte dalla brutale guerra della Russia […] Il futuro dell’Ucraina comincia con il ritorno in classe dei bambini”.

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Fonti consultate per il seguente articolo:

Fonte immagine: https://unsplash.com/it/foto/q... 

https://www.oecd-ilibrary.org/sites/a148fedd-it/index.html?itemId=/content/publication/a148fedd-it#:~:text=Le%20autorit%C3%A0%20monetarie%20reagiscono%20alla,percentuali%20nelle%20principali%20economie%20emergenti.

https://eticaeconomia.it/guerra-in-ucraina-e-crisi-energetica-verso-un-ritorno-dello-stato/#:~:text=La%20crisi%20energetica%2C%20aggravata%20dal,anni%20ottanta%20del%20secolo%20scorso.

https://it.euronews.com/next/2022/06/08/che-impatto-sta-avendo-la-guerra-in-ucraina-sull-economia-dell-ue

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/eu-response-ukraine-invasion/impact-of-russia-s-invasion-of-ukraine-on-the-markets-eu-response/

https://unric.org/it/incontro-un-russia-a-ginevra-sulla-black-sea-grain-initiative/

https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/firma-100-milioni-di-eur-fra-ue-e-ucraina-il-ripristino-delle-scuole-danneggiate-dalla-guerra-2022-12-16_it


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L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

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