Ogni frutto alla sua stagione: impariamo a seguire la stagionalità

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  Redazione
  30 September 2020
  4 minutes, 25 seconds

A cura di Sara Paola Mambrini

Ciliegie a settembre, zucchine tutto l’anno, melanzane a dicembre; ormai all'interno dei nostri supermercati possiamo trovare tutto quello che desideriamo durante l’intero anno. Ma mangiare una melanzana senza il caldo estivo è davvero la stessa cosa? Credo proprio di no e a dirlo non siamo solo noi di MIND NUTRITION. Quando parliamo di alimentazione sana dobbiamo necessariamente includere anche verdura e frutta consumate non solo quotidianamente (ora sapete anche quante porzioni al giorno grazie al precedente articolo di MIND), ma anche di STAGIONE! I vegetali di stagione, infatti, sono quelli che maturano secondo la loro normale crescita biologica con le ottimali condizioni climatiche e di suolo. Questo permette ai micronutrienti all'interno di frutta e verdura (vitamine, sali minerali, fitocomplessi bioattivi) di raggiungere la loro concentrazione e funzionalità massima. Queste sostanze, dalla vitamina C ai composti che contengono zolfo delle crucifere, svolgono un importante ruolo protettivo per il nostro organismo e per svilupparsi all'interno dei vegetali, hanno bisogno di adeguati livelli di luce, temperatura e acqua.

Alcuni vegetali possono essere presenti tutto l’anno poiché si conservano facilmente, cioè senza uso di sostanze di conservazione o atmosfere modificate. Di questi alimenti vengono prodotte grosse quantità nella stagione ideale per poi essere consumate per tutto l’anno. Alcuni esempi sono mele, patate e aglio.

Oltre all'aspetto strettamente salutistico, mangiare stagionale ha altri due vantaggi. Il primo è che, la maggior parte delle volte, la frutta e la verdura hanno un costo inferiore quando sono di stagione. Provate ad osservare il costo delle fragole a giugno e a dicembre! Questo perché la produzione è meno dispendiosa (no produzione in serra) e ne possiamo trovare in quantità maggiore. L’altro vantaggio è quello di sostenere e incentivare le coltivazioni locali. Spesso i vegetali fuori stagione provengono da territori esteri, ciò comporta un prezzo più alto, maggior impatto ambientale dovuto all'importazione e un disincentivo dell’economia locale. Come riportato da Slow Food, oggi molte famiglie italiane stanno riscoprendo i mercati urbani e quelli contadini, oppure realtà come i gruppi di acquisto solidale (GAS), che permettono di fare acquisti sostenibili ed etici. In queste realtà agricole si cerca ancora di prediligere coltivazioni nostrane, spesso biologiche e soprattutto secondo la giusta stagione. Questo aspetto è molto sentito nei GAS, che annoverano tra i loro obiettivi: evitare il canale della grande distribuzione alimentare (GDO) dove la sovra disponibilità alimentare è sovrana, unire famiglie e comunità locali facenti parte di un territorio e riscoprire realtà agricole spesso non conosciute della zona. Molte iniziative in questa direzione stanno nascendo grazie ad eventi organizzati da Campagna Amica (www.campagnamica.it ) e Coldiretti (www.coldiretti.it) per incentivare la conoscenza di realtà agricole e contadine e l’acquisto a KM 0.

Ricordiamoci sempre che nutriamo il nostro corpo con tutto ciò che introduciamo e scegliamo di mettere sulle nostre tavole. Una parte importante dell’educazione alimentare è legata quindi alla consapevolezza di ciò che acquistiamo e mangiamo.

Il team di MIND ha prodotto delle schede illustrative sulle verdure di stagione di più frequente utilizzo, in modo da poter lasciare ai nostri lettori delle PILLOLE, sempre consultabili, di EDUCAZIONE AL CONSUMO.

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