TotalEnergies in Iraq sotto gli occhi di Washington

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  Federica Luise
  11 August 2023
  3 minutes, 34 seconds

Dopo anni di lotta contro lo Stato Islamico, che aveva preso Mosul nel 2014, l’Iraq è entrato in una fase di stabilità e di ricostruzione della propria sovranità e, secondo le parole del Primo Ministro Mohammed al-Sudani alla Munich Security Conference 2023, il Paese attualmente ricopre un ruolo di pilastro nella regione.

L’Iraq controlla la quinta più grande riserva di petrolio provata al mondo, ma nonostante ciò la rete elettrica irachena è ormai antiquata e vittima della corruzione. L’azienda di energia francese Total è presente in Iraq dagli anni ’20, e a luglio di quest’anno ha ufficializzato un mega-contratto strategico che cambierà le sorti del settore energetico di Baghdad, portando nuovi investimenti internazionali.

La Francia, che era quasi scomparsa del tutto dal mercato iracheno dopo l’invasione statunitense del 2003, ha assistito all’incontro a Baghdad tra Patrick Pouyanné, CEO di TotalEnergies, ed il Ministro del Petrolio iracheno, Hayan Abdel Ghani al-Sawad, per la firma dell’accordo, dopo tre anni di ritardo a causa delle controversie politiche del Paese arabo.

L’investimento di Total è il più grande investimento di un’azienda occidentale nella storia della nazione araba dilaniata dalla guerra, ed è un passo fondamentale verso l’autosufficienza energetica del Paese ed il raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti.

Il progetto Gas Growth Integrated Project

Il progetto va sotto il nome di Gas Growth Integrated Project (GGIP) ed il consorzio che lo realizzerà sarà composto da TotalEnergies (45%), QatarEnergy (25%) e dalla compagnia petrolifera nazionale irachena, la Basrah Oil Company (30%).

Il Gas Growth Integrated Project (GGIP) si sviluppa su tre direttrici:

Ridurre al minimo la pratica del gas flaring, ovvero recuperare il gas in eccesso di tre giacimenti per utilizzarlo negli impianti di produzione di energia elettrica. In questo modo, verranno ridotte drasticamente le emissioni provenienti dal metano bruciato in eccesso.

Costruire un impianto di trattamento dell’acqua marina, o in alternativa delle acque dolci da fiumi o falde acquifere, che servirà all’estrazione del petrolio e all’aumento della produzione.

Infine, sviluppare una centrale solare per fornire elettricità alla regione di Bassora, in particolare nel sito petrolifero di Artawi, nel quale sarà aumentata la produzione. Quest’ultimo accordo è stato stretto con la società saudita ACWA Power. Il parco solare ha lo scopo di lanciare la transizione dell’Iraq verso la produzione di energia rinnovabile.

La sigla dell’accordo è fondamentale per attrarre nuovi investitori stranieri, che sono ormai necessari per migliorare le condizioni e le opportunità economiche per il Paese. Nonostante ciò, Pouyanné ha ribadito l’importanza del rispetto del contratto, indipendentemente dalla situazione securitaria, politica e geopolitica dello Stato, dal quale l’Occidente tiene ancora le distanze.

Sotto gli occhi di Washington

L’investimento di Total è ampiamente sostenuto dagli Stati Uniti, poiché l’autosufficienza energetica ed il miglioramento dei servizi iracheni rientrano negli obiettivi del Comitato di coordinamento superiore USA-Iraq (HCC), incentrato sulla cooperazione economica, lo sviluppo del settore energetico e il cambiamento climatico.

Nel febbraio di quest’anno, gli Stati Uniti e l’Iraq hanno discusso le nuove sfide che l’economia irachena deve affrontare. La potenza statunitense, oltre ad attuare una serie di riforme economiche e monetarie per modernizzare l’amministrazione, combattere la corruzione e rafforzare le prospettive economiche dell’Iraq, ha discusso un’ambiziosa agenda per l’indipendenza energetica.

Infatti, per garantire questo obiettivo, e favorire un programma green per limitare i danni ambientali, le due parti hanno fissato l’obiettivo di zero flaring entro il 2030 per ridurre al minimo il gas svasato; aggiornare le infrastrutture per ridurre le perdite di metano; modernizzare la rete elettrica; e tentare di sviluppare nuove opportunità di implementazione dell’energia rinnovabile.

Baghdad e Washington hanno anche discusso della crisi idrica in Iraq, per dare priorità allo sviluppo di nuove tecnologie nella gestione delle acque sotterranee e nell’efficienza dell’irrigazione.

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Fonti consultate per il presente articolo:

link immagine: https://www.pexels.com/it-it/foto/bandiera-dell-iraq-15483614/

https://securityconference.org/en/msc-2023/agenda/event/spotlight-iraq/

https://stream24.ilsole24ore.com/video/economia/accordo-petrolifero-total-e-iraq-27-miliardi-dollari/AEL5Xvg

https://totalenergies.com/media/news/press-releases/iraq-agreement-between-iraq-and-totalenergies

https://www.diplomatie.gouv.fr/fr/dossiers-pays/irak/presentation-de-l-irak/

https://www.geopolitica.info/iran-al-sudani-monaco/

https://www.iea.org/policies/17477-gas-growth-integrated-project-ggip

https://www.lefigaro.fr/societes/totalenergies-et-l-irak-signent-un-contrat-de-10-milliards-de-dollars-pour-un-megaprojet-20230710

https://www.oilandgasmiddleeast.com/news/iraq-totalenergies-sign-27-billion-deal-for-energy-projects

https://www.oilandgasmiddleeast.com/news/totalenergies-will-begin-executing-27-billion-iraqi-projects-within-a-month

https://www.state.gov/iraqs-deal-with-total-energies/

https://www.state.gov/joint-statement-on-the-u-s-iraq-higher-coordinating-committee/

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Federica Luise

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