Un futuro europeo tutto da scrivere

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  Tiziano Sini
  15 April 2023
  2 minutes, 33 seconds

La visita della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in Cina, insieme al Presidente francese Emmanuel Macron, ha segnato un momento fondamentale delle relazioni internazionali, soprattutto in un momento delicato come quello attuale.

I vorticosi eventi dell’ultimo periodo hanno scaturito un domino le cui conseguenze non sono facilmente pronosticatile, ma anche impresso una incredibile velocità al processo di maturazione e consolidamento del contesto europeo.

Nonostante, infatti, un’attenzione spasmodica verso l’esterno, in particolare rispetto a quegli equilibri internazionali in rapido mutamento, risulta assolutamente non secondaria la questione interna, anch’essa per molti aspetti in via di definizione.

Scosso solamente pochi mesi fa dal più importante scandalo corruttivo della sua storia, il Parlamento europeo, infatti, ha adottato i primi correttivi in termini di maggiore trasparenza, che vanno ad integrare i presidi rilevanti, ma non sufficienti (Registro per la trasparenza tripartito), promossi negli ultimi anni[1].

Ma la situazione per varie ragioni è meritevole di essere attenzionata con maggiore cautela, partendo proprio da una notizia che sembra aleggiare nelle Istituzioni europee da alcuni giorni: nelle prossime settimane il Parlamento europeo presenterà le proposte definite sulla base delle raccomandazioni raccolte al termine dei lavori della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

Una delle occasioni di confronto e negoziazione, promosse attraverso il coinvolgimento della cittadinanza europea, più riuscito ed articolato all’interno della breve e travagliata storia europea, al cui termine sono stati presentate 49 proposte che comprendono oltre 300 proposte di misure, basate principalmente sulle raccomandazioni formulate dai panel europei e nazionali di cittadini[2].

Il documento che verrà avanzato sembra essere estremamente corposo ed il suo approdo nell’aula del Parlamento dovrebbe essere prevista per luglio. Un passaggio a cui farà seguito l’invio del documento agli ambasciatori europei ed ai membri del Consiglio, ragioni che sicuramente faranno slittare l’approvazione del documento al prossimo inverno.

Una condizione, quella appena enunciata, che fa preoccupare, poiché estremamente ravvicinata ad un’altra data rilevante: le elezioni europee 2024, un passaggio molto importante anche in vista di tutti quegli elementi presi in considerazione all’inizio dell’analisi, uno fra tutti la dimensione internazionale[3].

Nel 2024, infatti, non sono assolutamente da escludere colpi di scena e cambiamenti clamorosi, che potrebbero trasformare profondamente il volto europeo, arrestando quel processo riformatore generato dall’impulso della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

Nuovi spiragli che avranno come epicentro proprio le Istituzioni europee, dove il prossimo anno si insedieranno nuove figure e verrà definita l’Agenda Strategica 2024-2029 del Consiglio, vera stella polare del futuro europeo[4]. Motivi che chiariscono quanto sia necessario non scindere mai le questioni esterne da quelle interne per gli equilibri europei.

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[1] https://www.thegoodlobby.it/riforme-ue-sulla-trasparenza-necessarie-ma-non-sufficienti-e-in-italia/

[2] https://www.consilium.europa.eu/it/policies/conference-on-the-future-of-europe/#Report

[3] https://www.publicpolicy.it/twist-daula-europee-2024-cosa-ce-in-ballo-97846.html

[4] https://www.linkiesta.it/2023/04/conferenza-fuuturo-europa-trattati-ue/

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Tiziano Sini

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