Bilancio 2024-2030: il nuovo piano di difesa francese

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  Sofia Ena
  18 luglio 2023
  6 minuti, 21 secondi

L'Assemblea nazionale francese ha recentemente approvato in prima lettura il disegno di legge sul bilancio di difesa nazionale per il periodo 2024-2030, segnando un momento di estrema importanza per il potenziamento delle forze armate francesi. Questa programmazione senza precedenti, che ammonta a 413 miliardi di euro, rappresenta un notevole aumento di fondi volto a potenziare le capacità dell'esercito francese per far fronte alle sfide attuali e alle minacce del ventunesimo secolo. Nel seguito, analizzeremo il contenuto e gli obiettivi chiave della nuova programmazione, la quale riveste un ruolo di estrema importanza nel definire la strategia direzionale della Francia nel settore della sicurezza e difesa.

La Loi de Programmation Militaire

Il 20 gennaio 2023, il presidente Macron ha presentato ufficialmente la Loi de Programmation Militaire (Lpm) per il periodo 2024-2030 presso la base aerea di Mont-de-Marsan. Questa importante iniziativa rappresenta una strategia di lungo termine per il settore militare francese, delineando le priorità e gli investimenti previsti per i prossimi anni.

Confermando una spesa totale di 413 miliardi di euro per un periodo di sette anni, rappresenta un notevole aumento rispetto ai 295 miliardi stanziati nel periodo 2019-2025. Mentre l'obiettivo iniziale della legge precedente era quello di "riparare le Forze Armate", il nuovo piano programmatico amplia tale scopo, prevedendo un incremento del quasi 40% negli investimenti al fine di trasformare le capacità dell’esercito francese e sviluppare un’autonomia strategica nazionale.

Dopo essere stato introdotto al Consiglio dei ministri, il disegno di legge è stato approvato in prima lettura dall’assemblea nazionale francese nel giugno 2023, con 408 voti a favore e 87 contrari, evidenziando divisioni all'interno della coalizione di sinistra NUPES. La France Insoumise (LFI) e il Partito Comunista si sono opposti, mentre i Verdi e i Socialisti si sono astenuti. La legge “di cui l’esercito francese ha bisogno”, come spiega Macron, è stata infine adottata dal Parlamento il 13 luglio.

Secondo la visione del presidente, tale sforzo finanziario mira a fornire le risorse necessarie per assumere una piena responsabilità, facendo della Francia un Paese più sovrano, dinamico e pronto ad assumere l'iniziativa in ambito europeo e internazionale.

Attraverso un profondo cambiamento di prospettiva, la nuova pianificazione mira alla preparazione e adattabilità delle forze armate in scenari di conflitto ad alta intensità e in contesti complessi. Tale transizione si evidenzia anche nella mancanza quasi totale di menzioni al Sahel e alle operazioni di contrasto al terrorismo e alle insurrezioni, su cui si basava la precedente strategia militare.

Il progetto ha preso avvio 5 anni fa, come sottolineato dal presidente Macron. Tuttavia, il conflitto russo-ucraino ha messo in luce la necessità di potenziare le capacità militari nazionali come risposta al nuovo "stato di natura" emergente in Europa. Ciò ha accelerato l'urgente volontà di delineare aree di intervento che comprendono lo sviluppo dei droni, l'utilizzo delle risorse nucleari ai fini militari, lo sviluppo dell’intelligence e della sicurezza spaziale e marittima. La situazione geopolitica attuale richiede infatti investimenti e trasformazioni forti.

La Francia ha posto l'obiettivo di progredire nel settore nucleare e a tal fine ha nuovamente confermato la realizzazione di una ulteriore portaerei nucleare che sarà pronta nel 2038 per sostituire la Charles de Gaulle, attualmente l'unica in servizio dopo gli Stati Uniti. Inoltre, dal 2020 il paese intende acquistare nuovi sottomarini nucleari balistici (SSBN) e sviluppare missili ipersonici aviolanciabili ASN4G armati con testate atomiche. Tuttavia, la Francia ha incontrato ostacoli come restrizioni di bilancio, la crisi finanziaria e una pandemia mondiale che hanno impedito l'attuazione dei piani iniziali per la costruzione di nuovi equipaggiamenti militari.

Inoltre, il governo francese sta pianificando investimenti significativi per potenziare la sicurezza aerospaziale, concentrandosi sul miglioramento delle capacità di sorveglianza, comunicazione e protezione dei sistemi. Allo stesso tempo, il paese si impegna a sviluppare le capacità marittime, considerate cruciali per sostenere l'estensione delle operazioni oltre i confini nazionali. Di fatto, Macron sottolinea i territori d’oltremare come “forza della Nazione”, segnando la presenza permanente francese in tutti gli oceani e continenti. Nel campo terrestre, l'amministrazione francese si concentrerà su diverse iniziative per potenziare e ampliare le abilità delle forze armate, con particolare attenzione allo sviluppo dei programmi Scorpion, i quali mirano all'aggiornamento dei veicoli terrestri corazzati. In parallelo, saranno compiuti sforzi tecnologici nei settori quantistici e dell'intelligenza artificiale, fondamentali per la cybersecurity e le attività di intelligence.

L'obiettivo è sviluppare forze armate capaci di affrontare le sfide che si presenteranno in futuro, come conflitti di alta intensità tra Stati, crescenti tensioni in Asia, l'uso diffuso dei droni e la proliferazione dei missili. Macron ha posto maggiore enfasi su un approccio nazionale orientato alla produttività, con l'obiettivo di raggiungere un'indipendenza strategica, facendo leva sulle capacità economiche e industriali del paese. Per questo, l’Eliseo sta puntando a sviluppare un rapporto sempre più stretto con l’industria nazionale della difesa, al fine di migliorare il processo di definizione delle esigenze operative, la fase di produzione e il controllo dei costi, nonché l'impegno per rendere la spesa più adattabile e veloce.

Questa strategia è parte integrante del concetto di “economia di guerra”, menzionato da Macron a giugno 2022, che enfatizza la necessità di investire nella crescita dell'industria nazionale ed europea della difesa al fine di renderla più robusta e indipendente. Il presidente francese ha infatti avvertito che spendere una grande quantità di denaro per acquisti all'estero non è una scelta saggia, evidenziando l'importanza di "rafforzare un'industria e una base industriale e tecnologica di difesa europea molto più solida e ambiziosa". L'obiettivo è dunque quello di "produrre capacità di armamento in modo più rapido e potente", con un aumento del budget destinato alle forze armate prossimo al 2% del PIL e con l’ambizione di arrivare a oltre 50 miliardi di euro all’anno.

L’economia di guerra e il nuovo bilancio di difesa devono rispondere inoltre alla mancanza cronica di investimenti nel settore militare, la mancanza strutturale di munizioni ed equipaggiamenti, senza contare un esercito professionale esiguo incapace di tener fronte alle sfide odierne.

Sovranità nazionale e Autonomia strategica

Sovranità nazionale e autonomia strategica sono quindi i concetti fondanti del nuovo piano strategico francese. Da una parte, il potenziamento dei settori militare, energetico e industriale è di vitale importanza per il paese, poiché contribuisce alla sua proiezione globale e all'influenza che esercita sia oltreoceano che in Europa. È fondamentale comprendere che una Francia affetta da problemi interni e priva di credibilità si ritrova indebolita nel contesto internazionale. Di conseguenza, investire in tali settori strategici assume un ruolo cruciale nell'affermare la posizione del paese nel panorama globale e nel garantire una maggiore coesione e sicurezza sia all'interno che all'esterno dei propri confini. Dall’altra, l'ambizione di Macron è quella di promuovere un’autonomia strategica a livello europeo che consenta di intervenire rapidamente e stabilire un equilibrio di potere in modo da poter influenzare gli eventi senza la presenza americana. Per il presidente, questo è il cammino indispensabile per proteggere gli interessi e i valori dell'Europa in un mondo in continua evoluzione.

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Fonti consultate per il presente articolo:

Giancarlo La Rocca, "La Francia stanzia 400 miliardi per rinnovare le Forze Armate", Affari Internazionali, https://www.affarinternazionali.it/la-francia-stanzia-400-miliardi-alla-trasformazione-delle-forze-armate/,26 Gennaio 2023

Emmanuele Doria, "Il riarmo dei paesi europei", in IARI, https://iari.site/2023/06/13/il-riarmo-dei-paesi-europei/, 18 giugno 2023

Davide Basso, "Francia, approvato il bilancio della Difesa 2024-2030: pronti 413 miliardi", https://euractiv.it/section/capitali/news/francia-approvato-il-bilancio-della-difesa-2024-2030-pronti-413-miliardi/, 8 giugno 2023

Rodolfo Casadei, "Macron riarma la Francia", https://www.tempi.it/macron-riarmo-francia/, 14 novembre 2022

Foto: https://unsplash.com/it/foto/a... 

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L'Autore

Sofia Ena

Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche all'università di Bologna.

Autore Framing The World


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Europa

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Francia France difesa e sicurezza esercito Macron